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- 14 luglio 1995
TURCHIA

Non so se Massimo abbia letto il mio precedente intervento in questo settore, scritto in contemporanea al suo ed apparso qualche momento prima. Sulle cose che lui ha appena scritto, noto prima di tutto che sembra aver preso quasi come un'offesa la mia richiesta di chiarimenti sugli incontri con i parlamentari turchi, e che ritiene che io abbia voluto sostenere che le iniziative per il Tibet e sulle altre campagne che ricorda non siano inerenti ai diritti umani. Non si tratta affatto di questo: il punto è che, poiché si è parlato esplicitamente di adesione della Turchia all'Unione Europea, ho chiesto di sapere se e come sia stato affrontato il problema dei diritti umani IN TURCHIA; sulla qual cosa rimando al mio testo di poco fa.

Quanto al PKK, è documentato che prima che il governo turco distruggesse quasi ogni praticabilità di dialogo democratico, parlamentare, partitico e giornalistico sulla questione curda il PKK godeva di scarsissima presa sulla popolazione curda; e solo anni di occupazione militare, di legge marziale, di squadroni della morte e quant'altro dovrebbe ormai essere a tutti noi noto hanno fatto sì che il PKK assumesse un ruolo di egemonia.

Credo che di questo si debba discutere in modo diretto con i parlamentari turchi. Poi si può anche andare al Parlamento serbo e parlare del Tibet e dell'abolizione della pena di morte: sarebbe utilissimo; ma forse in quel caso si dovrebbe affrontare anche, e direttamente, la questione della Bosnia, specialmente se si arrivasse al punto di convenire sulla necessità di un serio dibattito sull'adesione della Serbia all'Unione Europea.

Non credo, infine, che i rapporti di Amnesty International - come di altre organizzazioni - non contengano già in sé l'indicazione per un'uscita politica dall'attuale situazione turca. Occorre che le violazioni cessino; dopo di che, come il Parlamento Europeo ha più volte affermato, saranno considerati rimossi gli ostacoli di fondo all'adesione. Se l'Unione Europea non adoperasse con la massima decisione questo suo quasi unico strumento della clausola vincolante sui diritti umani, allora davvero il regime turco potrebbe persistere nei suoi comportamenti per molti anni ancora, e l'Unione abdicare definitivamente e formalmente alla speranza di costruire il proprio senso.

 
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