In seguito alla riunione tenutasi ieri al Gruppo Progressista della Camera dei Deputati italiana, alla quale hanno partecipato rappresentanti di organizzazioni di volontariato, sindacati, gruppi parlamentari e partiti (fra i quali Lorenzo Strik-Lievers per i Riformatori ed io per il PR), e' stata redatta una bozza di documento comune che prevede fra l'altro una giornata di mobilitazione per il 26 Luglio e la partecipazione alla marcia Perugia-Assisi il 24 Settembre sulla base di una serie di punti, che in parte accolgono le nostre proposte: in particolare, si parla dell'adesione della Bosnia all'Unione Europea. Sentiti i rispettivi responsabili, e' stata quindi decisa l'adesione sia del Movimento dei Club Pannella che del Partito Radicale.
Quella che segue e' una bozza quasi definitiva del testo, su cui Lorenzo ha rilasciato oggi un comunicato-stampa che si trova nel settore "Conferenza Movimento".
Inseriro' il documento anche in "Conferenza Partito" non appena avro' avuto gli ultimi emendamenti.
Pace in Bosnia. Pace nei Balcani
Mercoledi' 26 luglio
Giornata nazionale di solidarieta' e di mobilitazione
Un ennesimo tragico atto del dramma bosniaco si sta consumando a Srebrenica. La tragedia della ex-Jugoslavia si sta avviando verso nuove sofferenze, altri lutti, altre violenze.
Non si puo' accettare che questa tragedia diventi infinita. Non si puo' accettare che continui la pulizia etnica a cui anche a Srebrenica sono ricorsi i serbo-bosniaci. Non puo' essere consentito a nessuno di violare fondamentali diritti umani. Ne' ci puo' essere falsa equidistanza tra aggredito e aggressore.
La pace per essere vera deve fondarsi sul diritto, sulla multietnicita', sul riconoscimento dell'identita' di ogni nazione e di ogni cultura.
Se soluzione c'e', essa non puo' derivare dall'arbitrio e dalla forza, ma soltanto da un negoziato capace di riconoscere i diritti di tutte le comunita' etniche e religiose e di tutti gli Stati sorti dalla dissoluzione della ex-Jugoslavia.
Ma cio' e' possibile soltanto se la comunita' internazionale - e in primo luogo le singole nazioni - riconoscono finalmente all'ONU i poteri e gli strumenti indispensabili per assolvere con efficacia al proprio mandato.
E cio' richiede - in particolare da parte dell'Unione Europea e del Gruppo di Contatto - una comune azione e una coesione ben superiore a quella fin qui manifestata, superando le troppe divisioni che hanno indebolito l'azione dell'ONU e ne hanno minato la credibilita'.
Noi, rappresentanti di forze politiche, sindacali, culturali, dell'associazionismo, del volontariato di diverse ispirazioni ideali, ma tutte accomunate dalla volonta' di concorrere alla pace, facciamo nostre le parole del presidente Scalfaro: "trovare ogni strada per fare qualcosa, per difendere i sofferenti e gli innocenti".
Per questo condanniamo nel modo piu' energico la presa della citta' di Srebrenica da parte delle truppe serbo-bosniache e ne chiediamo l'immediato ritiro.
Con la stessa determinazione chiediamo:
- la cessazione immediata di ogni atto di aggressione e su questa base la sospensione dei combattimenti;
- la cessazione dell'assedio di Sarajevo e il rispetto delle zone sotto protezione ONU;
- di evitare qualsiasi riduzione o evacuazione dei caschi blu la cui presenza va invece rafforzata, mettendo a loro disposizione tutti gli strumenti e le risorse necessarie, dando applicazione alla Risoluzione 836 del Consiglio di Sicurezza - che prevede il ricorso ad ogni mezzo contro chi impedisce ai contingenti ONU di assolvere al loro mandato di pace e utilizzando tutti gli strumenti efficaci e idonei a difendere le zone protette;
- di garantire da parte delle Nazioni Unite una reale ed efficace tutela dello Stato bosniaco, condizione indispensabile per evitare un ricorso generalizzato alle armi;
- una piu' rigorosa e coerente applicazione dell'embargo e delle sanzioni - oggi spesso violate da quegli stessi Paesi che le hanno decise - accrescendo le misure di sorveglianza e di controllo sulle frontiere dei Paesi in conflitto e prevedendo anche aiuti e compensazioni per i Paesi confinanti che dalle conseguenze dell'embargo possono essere danneggiati;
- il riconoscimento da parte di Belgrado dei confini internazionali della Croazia, la interruzione di ogni sostegno agli attuali dirigenti serbi di Bosnia e, soprattutto, il riconoscimento esplicito del diritto della Bosnia ad esistere come Stato sovrano e negli attuali confini, condizione indispensabile per poter far decollare un vero negoziato tra le parti che definisca ordinamento costituzionale e territoriale dello Stato bosniaco. Solo il compimento di questi atti espliciti e inequivoci potra' consentire alle Nazioni Unite di avviare il superamento delle sanzioni verso Belgrado;
- un visibile e simbolico segno di solidarieta' consentendo a Sarajevo, nelle forme possibili, l'adesione politica della Bosnia all'Unione Europea;
- una soluzione negoziata tra Belgrado e Zagabria sull'assetto delle Krajine che, riconfermando l'appartenenza di esse alla Croazia, ne riconosca l'autonomia sulla base delle proposte del Gruppo Z4;
- l'accoglienza nei Paesi dell'Unione Europea dei profughi bisognosi di protezione temporanea e un programma straordinario per l'assistenza ai profughi al quale l'Italia deve concorrere valorizzando l'attivita' di associazioni di volontariato ed enti locali e predisponendo gli strumenti legislativi e finanziari necessari.
Su questi obiettivi proponiamo che cresca un impegno unitario per la pace e per il diritto e che mercoledi' 26 luglio in tutta Italia si svolga una giornata nazionale per la Bosnia: a Roma, a Firenze e in altre cento citta' italiane organizziamo meeting, manifestazioni, incontri, momenti di testimonianza che diano voce alla volonta' di pace di milioni di donne e di uomini.
Aderiamo alla Marcia Perugia-Assisi del 24 settembre e proponiamo che essa quest'anno si trasformi in un appuntamento nazionale per la solidarieta' con la Bosnia e con i popoli dell'ex-Jugoslavia
A tutte le donne e a tutti gli uomini del nostro Paese che credono nel valori della pace, della solidarieta', della multietnicita', della convivenza chiediamo di agire per porre fine a questa spaventosa tragedia, per riconoscere alla Bosnia i suoi legittimi diritti e per restituire ai popoli dei Balcani pace e convivenza.
Hanno finora aderito a questo appello:
ACLI, ANPAS, ARCI, AUSER, ASSOCIAZIONE PER LA PACE, CONSORZIO ITALIANO DI SOLIDARIETA' CON L'EX-JUGOSLAVIA, LEGA AMBIENTE, MARTIN BUBER - EBREI PER LA PACE, MOVIMONDO, NERO E NON SOLO, PAX CHRISTI
CGIL, CISL, UIL
ALLEANZA DEMOCRATICA, COMUNISTI UNITARI, CRISTIANO-SOCIALI, FORZA ITALIA, LABURISTI, LA RETE, LEGA NORD, PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA, PARTITO POPOLARE ITALIANO, PARTITO RADICALE, PATTO SEGNI, SOCIALISTI ITALIANI, SUD TIROLER VOLKSPARTEI, UNION VALDOTAINE, VERDI, SINISTRA GlOVANILE, FEDERAZIONE DEI GIOVANI SOCIALISTI