caro Angiolo,sono d'accordo con te che i tempi delle iniziative
sulla Bosnia devono essere altri, o comunque anche
altri.
di fatto domani manifestiamo di fronte al consiglio
europeo (riunione dei ministri degli esteri dei 15).
sono, siamo, credo tutti, d'accordo per sapere che
questa manifestazione non basta (nessuna manifestazione,
questo per Giuseppe, del resto, non basta mai).
sappiamo tutti, credo, che come partito nonviolento
dobbiamo farci venire qualche idea - giusta.
pero' non credo che delle affermazioni come quella che
hai appena fatto aiutino molto. Prima di tutto perché
non corrispondono al vero. Semmai tra due settimane
non ci sarà più l'Europa, o meglio starà ancora piu'
saldamente istallata quella Europa da anni trenta che
andiamo denunciando.
Non è tanto dal punto di vista militare che la situazione
attuale è preoccupante.
Pero' non è questo il punto. Il punto, un punto quanto meno, è
come riusciamo ad "approfitare" della situazione
per far passare il concetto che Pale e Belgrado è
tutt'uno, che il regime è un solo e che è quello che è;
nazi-comunista.
questo punto cercheremo, dovremo cercare di rafforzarlo
oltre che con la manifestazione di domani, cercando
di coinvolgere il massimo di personalità.
per questo stiamo cercando di redigere un appello
da sottoporre alla firma di deputati, parlamentari,...
sull'altro fronte, quello delle iniziative nonviolente,
credo che dobbiamo capire in che modo potremmo essere
presenti da qualche parte in Bosnia, non come Brigata
internazionale tout court (che non vuole dire niente
fin quando non ci sia, e non mi pare che ci sia
qualcuno che faccia propria questa proposta) ma
come brigata o, meglio, come gruppo di radicali
nonviolenti.
un abbraccio, olivier