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- 18 luglio 1995
ANALISI E PROPOSTE POLITICHE

Paolino trova inopportuno il comunicato-stampa dell'ARA - scritto e diffuso dal suo segretario Nikolay Khramov - sulla Bosnia e la politica della Russia in proposito. Possiamo avere idee diverse da alcune di quelle espresse in tale testo da Nikolay, ma credo che in linea generale l'ARA faccia bene, di tanto in tanto, a prendere ed a comunicare posizioni su argomenti che solo apparentemente sono diversi da quelli istituzionalmente propri. Essere antimilitaristi - e Paolino naturalmente lo sa benissimo - non vuol dire soltanto battersi per il diritto di rifiutare il servizio militare, e può anzi tradursi nel formulare valutazioni, analisi e proposte sugli scenari di politica interna ed internazionale che sono alla base, a volte pretestuosamente, dell'esistenza dei militarismi.

Non sono poi affatto d'accordo sull'idea di Paolino che non si debba estendere la tendenza - da lui considerata negativa - a presentare analisi senza accompagnarle da "proposte politiche". L'analisi, tanto più quando si stacca dal conformismo imperante in un determinato ambito, non solo prefigura ma in gran parte è in se stessa una proposta politica; e controbattere talune analisi predominanti è essenziale per sovvertirne le conseguenze.

Prendiamo un esempio di analisi prevalente sulla ex Jugoslavia: si tratterebbe di una guerra civile, ed in più questa sarebbe stata favorita o addirittura determinata dal riconoscimento affrettato o perfino precipitoso dell'indipendenza della Slovenia, della Croazia e quindi della Bosnia. Nessuna di queste affermazioni è vera: ma dalla loro ripetizione (fino a Bertinotti e, con qualche più serio ragionamento, a Sergio Romano in questi ultimi giorni) discendono direttamente la maggior parte dei comportamenti profondamente sbagliati rispetto al conflitto balcanico da parte dello Stato italiano, di altri Stati e della comunità internazionale nel suo insieme. Così, tanto più si riesce a far passare l'analisi opposta tanto più si conquista la praticabilità di altri comportamenti. Se si cerca di "fare economia" dell'affermazione di un'analisi, solitamente le proposte politiche restano atti di testimonianza: rispettabili certo, ma che non riescono a provocare l'assunzione di responsabilità di compiere gli atti prop

osti da parte di una maggioranza o di un governo.

 
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