Caro Giuseppe,
prendo atto della tua posizione: se una cosa è palesemente stupida, ma decisa dal segretario, ritieni che si debba aspettare che il segretario decida di cambiarla. Io continuo a pensare che sarebbe preferibile considerarlo un errore dovuto a non sufficiente attenzione nel momento in cui fu deciso di compilare la tabella a quel modo, e che quindi si dovrebbe trattare soltanto di correggere - tecnicamente, laicamente, serenamente e senza che ciò comporti nessuna particolare valutazione politica - quel determinato errore.
Il segretario pare incaponirsi a difendere una tabella che colloca in Europa Uzbekistan, Tajikistan, Kazakhstan, Turkmenistan e Kirgizistan. Tu continui a fare uscire questa assurdità nel settore "Conferenza Partito". Poiché credo che sbagli il segretario nell'affermare, a volte con arroganza, che la tabella non si debba cambiare, e che sbagli anche tu a non apportare una correzione che non dovrebbe proprio essere oggetto di veti da parte del segretario, non posso che confermarti che insisterò nel chiedere che la tabella venga ricondotta ad un criterio di serietà. E' facile pensare che questa cosa sia troppo "piccola" per dedicarvi tanta attenzione; ma credo che sia profondamente sbagliato rifiutare di apportare una correzione che è in modo del tutto evidente da fare.
E' così importante, quando ci si occupa di diritto internazionale, fare attenzione anche ad alcuni particolari nelle definizioni, e poi mandiamo in giro - anche sulla nostra agenzia - dei materiali da cui risulta che per noi l'Asia centrale è in Europa?
Non vi sembra arrivato il momento di smetterla?
Lo chiedo a tutti; ed in particolare anche al tesoriere, al quale pure ho mandato - così come al segretario - copia dei messaggi che ho scritto a Giuseppe nelle ultime settimane.