Archivio segreteria PR |
- 18 agosto 1995
|
La splendida ricerca filologico-statistica di Khramov sull'impiego di "cazzo" nella lingua pollitica italiana potrebbe rappresentare una eccellente esercitazione alla Università di lingue di Mosca, che mi dicono essere assai valida. |
Ma dimostra anche a che punto è scaduta l'Italia, perché una attenta analisi farebbe chiaro che la parola "cazzo" tende sempre più a significare "niente" (es.: "Non vali un cazzo" significa "Non vali niente"...). E' una spiegazione anche del calo demografico del paese, e della ridotta attività sessuale denunciata dalle donne italiane (che infatti sono in testa alle classifiche mondiali per intensità di lavoro giornaliero, perché evidentemente non hanno un cazzo d'altro da fare, appunto, con il cazzo...) Povera Italia. |
|
|
|