Strasburgo 21 settembre 1995
DICHIARAZIONE DEL MINISTRO TEDESCO WEIGEL:IL RE E' NUDO, FINALMENTE.
La nostra tartufesca arte dell'ipocrisia come metodo di governo dell'opinione pubblica é oggi raggelata dalle constatazioni assolutamente scontate del Ministro delle Finanaze tedesco.
Il penoso esercizio di gabellare come virtuoso un Governo senza maggioranza chiara e una situazione economica nazionale totalmente a rischio é andato in fumo quando i poco diplomatici tedeschi hanno detto quello che tutti coloro che hanno letto almeno una volta il Trattato di Maastricht non possono che confermare, a meno di una intercessione della Madonna di Loreto.
Ci sono queste ed altre verità sul fronte europeo, assolutamente incontrovertibili ma che non leggeremo facilmente perché imbarazzati per il pensiero unico dell'establishment politico ed economico:
a) Un Governo cosí detto di tecnici - e privo perció stesso di una maggioranza definita - non é credibile sulla scena internazionale come é stato ampiamente dimostrato dalle dichiarazioni proprio del Governo di quel Kohl che solo poche settimane fa era stato ricevuto in pompa magna a Stresa; chi ha operato e sta operando per dilazionare in aetermum questo stato di cose ne porta la gravissima responsabilità.
b) L'Italia oggi non solo é lontanissima dai criteri di convergenza necessari per il passaggio alla 3a fase dell'Unione Economica e Monetaria - previsto per il 1 gennaio 1999 -, ma se possibile se ne sta ulteriormente allontanando invece di avvicinarvisi.
Questa semplice verità é una pura constatazione, e ci vuole davvero un bello stomaco per far finta di cadere dalle nuvole per le affermazioni di Weigel. Il quale da buon tedesco non tiene conto delle virtù della divina provvidenza e dello Stellone per le quali probabilmente da qui al '99 tutto puó ancora accadere......
c) Fatte salve le considerazioni sull'Italia, l'Unione Economica e Monetaria europea non puó avere successo senza quel vero e proprio "Governo economico europeo" preconizzato da Jaques Delors che implica un coordinamento più accentuato e deciso delle politiche economiche dei Paesi membri.
I blandi se non inesistenti strumenti di cui dispone oggi l'Unione per fare incamminare i Paesi membri verso la 3a fase sono assolutamente inadeguati allo scopo, ed occorre finalmente affermare che é necessario metter mano, durante la Conferenza intergovernativa del 1996, anche alla parte riguardante l'Unione Economica e Monetaria.