Caro Maurizio, ti ringrazio molto per la tua interessa dimostrata a cosa e come succede alla sede di Mosca. Condivido la tua preoccupazione del caso Alina. Ma nemmeno devo dire, che adesso a Mosca lavorano solo tre persone (Olga Antonova, Sergej Vorontsov e io stesso), fra cui solo due (Sergej ed io) lavorano direttamente alla sede, mentre Olga e' completamente occupata dalle varie traduzione e lavora a casa con il suo proprio computer. Sergej Vorontsov durante queste settimane e' completamente occupato per gestione banchi dati (abbiamo circa 37,000 indirizzi nel computer e ogni giorno dobbiamo inserire i nuovi), plus impaginazioni, plus spedizioni fax e posta, etc. - insomma un lavoro "tecnico". Dunque, solo io stesso sono disponibile per cosiddetto lavoro "politico" (si, si, capisco benissimo: tutto il lavoro al partito e' "politico", ma...) - e soltanto dopo il lavoro "tecnico" che anche condivido con Sergej. Questi lavori sono:
- campagna Tibet;
- campagna anti-proibizionista (e Alina);
- campagna tribunale (Paolo Atzori sta aspettando già quattro giorni per un elenco dei fax dei ministri esteri di CSI);
- campagna pena di morte (NTC e PR non hanno qui nessuno oltre noi per occuparsi);
- etc. etc. etc.
Tutto questo - senza attività anti-militarista, che e' condotta qui dal Partito radicale insieme con ARA e che debbe essere, secondo il Segretario del Pr, la prioritaria per me.
Va bene, scusa, Maurizio, per tutti questi dettagli.
Ritornando alla questione Alina, devo dire che domani o dopodomani ho un appuntamento qui alla sede con un giovane giornalista e radicale scrivendo anche sul problema delle droghe. Spero, che lui sia pronto curare questa problema.
Scusa ancora una volta, Maurizio: non pensi che abbiamo dimenticato il problema importantissima - facciamo cosa possiamo e come possiamo...
Cari saluti,
Nikolaj.