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- 21 maggio 1996
Dalai Lama - Partito Radicale

INCONTRO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI ITALIANA TRA IL DALAI LAMA E IL PARTITO RADICALE - 20 maggio 1996

Si trattava di un incontro tra il Dalai Lama e il Partito Radicale, e in particolare Pannella. Erano comunque presenti anche altre persone - la lista è da integrare, visto che non sono certo di avere contezza di tutti i presenti

- Dalai Lama

- Ms Koren

due dello staff del Dalai

- Interprete tibetano-italiano

- Sara Scrinzi, compagna nostra interprete inglese-Italiano (utilissima perché come al solito Pannella ha fatto finta annuendo di comprendere l'Inglese, e il Dalai ha quindi iniziato a parlare Inglese certo di essere capito. Sara è quindi intervenuta a fare chuchottage.

- Olivier Dupuis

- Danilo Quinto

- Paolo Pietrosanti

- Marco Pannella, che è entrato nella saletta (la cosiddetta "nuova sala stampa" di Montecitorio, circa due o tre minuti dopo l'inizio dell'incontro

Erano poi presenti, oltre a Sergio Rovasio, Piero Verni, Vicky Sevegnani, Gunther Cologna e altri di Italia Tibet. E probabilmente altri che non so.

Quando ancora Pannella non era entrato nella saletta, il Dalai Lama ha iniziato a parlare ringraziando il Partito Radicale per la sua opera annosa e per il suo impegno in favore del Tibet. Il Dalai Lama si è espresso con molto molto calore e affetto. Direi che più che riconoscenza vi era affetto nei confronti nostri. Ha evocato in particolare, Sua Santità, la manifestazione del 10 marzo a Bruxelles. Ma lo ha fatto parlando in generale, e con molto affetto, della nostra opera, per la quale ci ha ringraziato molto molto caldamente.

Dopo pochissimi minuti, dunque, è entrato Pannella, e ci siamo alzati tutti, a partire dal Dalai, che ha scambiato con Pannella un saluto molto affettuoso.

Il Dalai Lama ha continuato a parlare, descrivendo in sintesi la situazione del Tibet, della diluizione del popolo tibetano residente in Tibet ad opera del massiccio spostamento di Cinesi verso quella zona, e aggiungendo che i Tibetani hanno comunque speranza e fiducia rispetto alla prospettiva di ristabilire una convivenza pacifica.

Pannella ha detto di essere preoccupato per gli episodi di terrorismo che si sono registrati in Tibet verso obiettivi cinesi. Il Dalai Lama ha detto di essere anche lui preoccupato, ma di mantenere una forte fiducia nelle convinzioni nonviolente profonde dei Tibetani.

Pannella ha parlato del Satyagraha mondiale, dicendo che occorre passare alla fase operativa, o almeno ad essa avvicinarsi, approfondendo quello che era stato l'oggetto degli incontri precedenti tra Dalai Lama e Pannella. E lo stesso Pannella ha detto al Dalai Lama che il lavoro di elaborazione è andato avanti, come si è potuto evincere anche dal testo redatto dal Presidente del Parlamento tibetano in esilio.

Dopo i nostri incontri precedenti, e l'ultimo in particolare - ha detto il Dalai Lama - ho affidato infatti a Samdong il compito di approfondire il tema del Satyagraha mondiale.

Pannella ha a sua volta detto che occorre ora passare al concepimento concreto del Satyagraha, che è un itinerario, più che un evento. Realisticamente, ha aggiunto Pannella, e dico realisticamente perché occorre ormai passare a concepire con concretezza una simulazione e un percorso, dobbiamo prevedere per non prima della primavera 1998 il Satyagraha, Primavera o autunno. Ma Pannella ha insistito sulla necessità di aprire già ora, non più tardi che nelle prossime settimane, il percorso, l'itinerario del Satyagraha. Un percorso, ha detto Pannella, che va sia concepito, sia fissato in agenda, da nutrire anche di azione e azioni politiche. Uno scadenzario.

Il Dalai Lama ha palesato un accordo, addirittura aggiungendo che sarebbe necessario far sì che qualche personaggio famoso, noto in tutto il mondo, un personaggio dello spettacolo, per esempio, potrebbe incatenarsi in Piazza Tien An Men, mentre contemporaneamente altri potrebbe fare lo stesso a Lhasa.

A questo scambio di battute, che inequivocabilmente ha reso esplicito il consenso da parte del Dalai Lama sul passaggio alla fase operativa, di itinerario operativo del Satyagraha, Pannella ha aggiunto che è ormai necessario proprio materialmente trovare una sede e individuare persone che si occupino insieme di progettare e programmare il Satyagraha, ripetendo che il Satyagraha è un percorso, che deve portarci al 1998.

Poi Pannella ha chiesto al Dalai Lama chi avesse in questo viaggio incontrato, e come si fosse svolto il suo viaggio. Il Dalai Lama ha sommariamente raccontato dei suoi incontri e delle sue conferenze, delle cittadinanze onorarie che a lui sono state attribuite da vari comuni italiani, e del fatto che di lì a pochi minuti avrebbe incontrato il Papa cattolico in Vaticano. Sul Papa hanno scambiato qualche battuta, che però non so riferire.

Mi sembra che questi siano i dati politici dell'incontro, che riferisco come cronaca il più possibile fedele del procedere delle parole scambiate nell'incontro stesso.

Confesso che ho dovuto fare un po' di fatica a mantenere piena lucidità, perchè il Dalai Lama mi ha per minuti e per due volte tenuto stretta la mano, con molto calore. E certo un po' o un bel po' di emozione non è mancata.

Nel congedarci, dopo almeno 30 minuti di incontro, da segnalare che il Dalai Lama e Pannella si sono abbracciati con molte pacche sulle spalle. Rovasio mi ha raccontato - io ero distratto e non ho visto bene - che abbracciando Pannella il Dalai Lama ha cercato di fare il solletico sotto le ascelle di Pannella, che naturalmente non ha dato reazione alcuna, ma ha risposto al solletico con il solletico, che ha fatto saltare il Dalai Lama che rideva fragorosamente quanto delicatamente.

Paolo Pietrosanti

 
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