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- 9 agosto 1996
due cosette

1. sul numero 64 attualmente in tutte le edicole della rivista italiana Blue, in una peraltro interessante recensione del bel libro di Melega, a pagina 17 c'e' scritto che "ha militato nel Partito Radicale, CHE ORA NON ESISTE PIU' ".

siccome invece mi risulta che ne esista ancora qualche rimasuglio sparso per il mondo, allora forse varrebbe la pena di rispondere con una rettifica, considerato che "Blue" non e' un qualsiasi giornaletto porno ma una rispettabile rivista di fumetti erotici d'autore di sessi e droghe varie.

2. della serie "Belarus". ho visto in un qualche elenco di firmatari di qualche appello un fantasioso quanto trasgressivo "Ivorian Coast". Informo chi di competenza (pr.bruxelles) che il governo della costa d'avorio ha da tempo e reiteratamente reso noto che il loro paese si chiama COTE D'IVOIRE, alla francese col cappello sulla prima O, in TUTTE le lingue del mondo...

mi rendo conto che questo e' ridicolo, come se dovessimo chiamare magyarorszag quella che conosciamo tutti come ungheria, hungary, hongrie: gli ungheresi non lo pretendono (e infatti da parte loro continueranno a chiamare elefantcsonpart la costa d'avorio...)

pero', se proprio vogliamo toglierci il gusto di farli incazzare, allora in inglese si dice IVORY coast, not ivorian che mi suona un po' armeno.

gia' che siamo in tema, per la serie "prevenire e' meglio che curare", ricordiamoci che se casomai saltasse fuori un firmatario birmano, ebbene quel paese, che ci piaccia o no, si chiama MYANMAR.

quanto alla bielorussia non so cosa sia successo, visto che io per oltre un anno ho sempre tradotto correttamente BELARUS come vogliono loro. poi sara' venuto qualcun altro piu' stravagante e fantasioso, il che' e' sicuramente molto simpatico, ma forse sarebbe meglio avesse l'umilta' e facesse la fatica di confrontare un paio di buoni vocabolari e dare un'occhiata ad un atlante aggiornato... non dico lo dovrebbe fare continuamente, ma almeno un paio di volte al secolo, quando succedono questi piccole cazzatine tipo la fine del colonialismo o la caduta della cortina di ferro.

 
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