Credo che l'iniziativa andrebbe divisa in due stadi distinti.
1) primo stadio: Esordio dell'iniziativa. Occorre individuare una superficie dove proiettare il punto interrogativo per la prima volta che sia il piu' possibile spettacolare, inimmaginabile, percettibile dal maggior numero di persone.
Sino ad ora ancora non mi viene in mente niente.
2) secondo stadio: Passato l'effetto sorpresa ripetere l'iniziativa del punto interrogativo proiettandola su obiettivi mirati, dando la precedenza al messaggio: "Guarda che ce l'ho pure con te" rispetto alla percezione di massa del punto interrogativo.
Penso ad esempio alla sede della confindustria, ma anche alla sede dell'associazione avvocati, sedi delle assicurazioni (per il referendum sulla sanita'), il settimanale "Quattroruote" per il referendum sul PRA (non crederanno mica di cavarsela con quelle 4 firmette che hanno rimediato?), e cosi' via.
Naturalmente questo secondo stadio prescinde totalmente dall'obiettivo di passare su giornali e televisioni, e' invece mirato a farsi dare dei soldi dai diretti interessati.
In questo ambito direi anzi che invece di ricorrere al costoso servizio del cannone laser potremmo proiettare il punto interrogativo con un piu' economico sistema delle diapositive.
alla prossima