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- 28 settembre 1996
Una bandiera per il Tibet '97: lettera ai sindaci

Bruxelles, 3 ottobre 1996

Egregio Signor Sindaco,

il 10 marzo di quest'anno, 607 sindaci di 25 paesi sono stati protagonisti della campagna "Una bandiera per il Tibet", facendo sventolare la bandiera nazionale tibetana sul pennone dei loro municipi ed offrendo cosi' un segno concreto e visibile di solidarietà con un popolo tra i più oppressi del mondo, vittima da oltre quarant'anni della feroce occupazione del regime di Pechino.

Grazie a quella iniziativa, ma anche grazie alla prima manifestazione europea che il 10 marzo scorso ha visto oltre 7.000 persone sfilare per le vie di Bruxelles, ed alle risoluzioni parlamentari che per la prima volta hanno denunciato l'invasione e successiva occupazione del Tibet da parte della Repubblica popolare cinese - risoluzioni approvate in questi ultimi dodici mesi dai parlamenti europeo, tedesco, belga e lussemburghese -, l'Europa ha dimostrato, dopo decenni di silenzio, di preoccuparsi sempre più della sorte dei tibetani e della salvaguardia delle tradizioni e della cultura millenaria del Paese delle Nevi.

Quest'anno abbiamo deciso, d'intesa con il governo tibetano in esilio ed in collaborazione con molti gruppi di sostegno al Tibet, di riproporre questa iniziativa non soltanto ad alcune migliaia di Suoi colleghi di alcuni Paesi come nel 1996, ma a decine di migliaia di altri Sindaci, in decine di Paesi in Europa, America, Africa, Asia e Oceania. Questo ambizioso e difficile progetto si pone l'obiettivo di vedere sventolare, il prossimo 10 marzo, la bandiera tibetana su almeno 3.000 pennoni comunali nei 5 continenti.

Parallelamente e sempre insieme ai gruppi di sostegno al Tibet, abbiamo convocato per domenica 9 marzo 1997 a Ginevra (sede della Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite), la seconda manifestazione europea per la Libertà del Tibet.

Al fine di dare ancora maggiore visibilità a questa campagna internazionale, che dovrà concretizzarsi nel 1998 con una iniziativa nonviolenta di massa, un vero e proprio Satyagraha mondiale di spirito gandhiano, stiamo anche lanciando una campagna affinché in migliaia di municipalità del mondo una piazza o una via siano dedicate alla causa tibetana.

Sappiamo tuttavia che in molti casi gli ordinamenti comunali non consentono di utilizzare il nome di una persona in vita - come per esempio Tenzin Gyatso, l'attuale Dalai Lama, oppure Gedhun Choekyi Nyima, il giovane Panchen Lama rapito e tenuto prigioniero dalle autorità di Pechino. Le proporremmo quindi la dizione "Dalai Lama" o "Panchen Lama" in quanto istituzioni tibetane in questo senso svincolate da un singolo individuo, oppure ancora: "via (o piazza) Tibet libero".

Confidando che Lei e attraverso di Lei il Suo Comune possa aderire il 9 ed il 10 marzo 1997 alla campagna "Una bandiera per il Tibet" e che Lei voglia anche proporre al Suo Consiglio comunale l'iniziativa "Una piazza per il Tibet", La preghiamo di accettare, Signor Sindaco, i nostri più rispettosi saluti.

Piero VERNI Olivier DUPUIS

Presidente di Italia-Tibet Segretario del Partito Radicale

Deputato al Parlamento europeo

PS.1. Ogni dieci giorni il Partito Radicale pubblicha un bolletino di informazione sulla campagna "Libertà per il Tibet - Democrazia per la Cina" che viene mandato gratuitamente via fax o via posta elettronica (Internet). Qualora voglia esserne tra i destinatari, è sufficiente mandare un messaggio in tal senso, specificando il numero di fax o di posta elettronica a: Partito Radicale - c/o Parlamento europeo - REM 5.08 - Rue Belliard 97 - 1047 Bruxelles - Tel. +32-2-230.41.21 - Fax. +32-2-230.36.70; E-mail: Pr.bruxelles@agora.stm.it

PS.2. In allegato:

a. l'elenco completo dei sindaci che hanno aderito alla campagna 1996 "Una bandiera per il Tibet";

b. il modulo di adesione alla campagna 1997 "Una bandiera per il Tibet";

c. la cartolina per la liberazione del Panchen Lama (sulla quale cartolina è riprodotta la bandiera tibetana);

d. lo status storico del Tibet, di Michael van Walt van Praag.

 
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