Bruxelles, li 2 ottobre 1996
Gentile Onorevole,
recentemente due delle campagne del Partito Radicale hanno raccolto il Suo interesse e sostegno. Tra le altre cose l'appello, già sottoscritto da oltre mille deputati del mondo intero, al Segretario Generale delle Nazioni Unite perché riceva il Dalai Lama e favorisca in tal modo un dialogo senza precondizioni tra Cina e governo Tibetano riguardante la questione del Tibet e la campagna per l'attribuzione del Premio Nobel della Pace al dissidente cinese WEI Jingsheng che fino ad ora ha ottenuto l'adesione di quattrocento fra parlamentari e professori universitari.
Vorremmo ora attirare il Suo interesse su altre due iniziative di pari importanza ed urgenza da noi condotte in questo momento.
Innanzi tutto la campagna per l'istituzione del Tribunale Penale Permanente. Come certo Lei già saprà il Comitato Preparatorio delle Nazioni Unite nelle sue conclusioni, raccomanda all'Assemblea Generale di rinnovare il mandato al comitato per altre tre/quattro sessioni di lavoro supplementari. Queste sessioni dovrebbero tenersi entro l'aprile del 1998 e predisporre un testo consolidato per la Conferenza Diplomatica Plenipotenziaria. Il Comitato insiste anche sulla necessità di convocare la Conferenza entro il dicembre del 1998. L'iniziativa deve ora tornare all'opinione pubblica mondiale che con una campagna internazionale senza precedenti spinga gli stati membri dell'ONU ad agire coerentemente con le loro prese de posizione ufficiale e con gli stessi propositi che hanno consentito al Consiglio di Sicurezza di creare i Tribunali ad hoc su ex Jugoslavia e Ruanda. Diversamente l'enorme potentialità deterrente di un Tribunale Internazionale non diverrà mai lo strumento concreto per impedire nuove stragi, massa
cri e genocidi come quelli di fresca memoria. Ad oggi il Partito Radicale ha raccolto circa 400 firme su un appello rivolto ai parlamentari del mondo intero perchè si giunga in breve tempo all'istituzione del Tribunale Internazionale nonostante l'avversione di paesi quali Cina, Cuba, Indonesia o la riluttanza degli stessi Stati Uniti, Francia e Gran-Bretagna. Inoltre il Parlamento europeo ha adottato, durante la sua sessione di settembre, una risoluzione che richiede all'Unione e agli Stati membri di impegnarsi su queste basi cosi come l'Assemblea Paritaria ACP-UE, durante la sua sessione plenaria tenutasi a Lussemburgo.
Sempre in seno alle Nazioni Unite stiamo studiando l'opportunità e le modalità per ritentare un'iniziativa che tre anni fa era fallita per pochissimi voti: una moratoria delle condanne a morte in tutto il mondo. Questo risultato, se raggiunto, creerebbe le premesse perché i numerori stati membri delle NU nei quali vige ancora la pena di morte possano modificare le proprie Costituzioni e di abolire la pena capitale. Per questo ci sembra necessario che un nucleo di paesi occidentali si faccia portatore e difensore, di fronte all'assemblea generale, di tale proposta.
Con altrettanta urgenza e rimanendo nello stesso ambito ci sembra necessario che alcuni stati si facciano autori alla denuncia delle convenzioni internazionali in materia di sostanze stupefacenti e permettano in tal modo di modificare, nei suoi principi, l'attuale politica sulle droghe della quasi totalità dei paesi del mondo.
Su tali campagne ci sembra assolutamente necessario ottenere l'appoggio e la collaborazione di un numero sempre maggiore di parlamentari. Per queste ragioni sto preparando un viaggio in Portogallo nel corso del quale sarei particolarmente felice ed onorato di poterLa incontrare e di discutere con Lei dei temi sopra menzionati.
Rimanendo a Sua completa disposizione, La prego di gradire i miei più rispettosi saluti.
Paolo ATZORI
(Coordinatore)
Tel. 32/2/230.41.21
Fax. 32/2/230.36.70