Quando abbiamo affrontato con il Fronte Radicale Invalidi il problema del lavoro degli handicappati, ci siamo opposti alla cultura dominante che voleva affermare il principio delle QUOTE: in ogni posto di lavoro con piu' di 35 dipendenti deve essere riservata una QUOTA agli handicappati; per legge ed e' una legge tutt'ora in vigore. Possono anche non lavorare, l'azienda sa di dover patire una "penalita'".Ci siamo invece battuti per il superamento delle cosiddette barriere architettoniche anche nei posti di lavoro e non solo negli uffici pubblici e abbiamo affermato che occorre fare il possibile per colmare lo "svantaggio" di alcune persone.
Non si discute, secondo me, che Paolo Pietrosanti debba avere gli strumenti necessari per superare lo svantaggio di non poterci vedere. Non si discute, coś come non si discute che per poter utilizzare il telefono o la luce occorre pagare le relative bollette.
Il fatto che Paolo ci faccia notare questo oggi, sta solo a dimostrare che a lungo (tre anni?) siamo stati TUTTI, nessuno escluso, compagni disattenti e superficiali e che non deve passare ora altro tempo prima che il necessario sia adeguato alle sue esigenze di lavoro.