Cari,
Anche perché purtroppo non tutti (mi riferisco in particolare ai compagni di Mosca, di Kiev e degli altri Paesi dell'ex Unione Sovietica) hanno potuto partecipare alla riunione di fine dicembre a Roma, saro' di seguito forse un po' troppo esaustivo.
In questa riunione sono emerse alcune cose importanti. Prima fra le quali, la necessità di tenere entro la fine dell'anno il nostro congresso e di arrivarci con il massimo di forza in termini di iscritti, di successi politici nonché di riflessione su cosa siamo oggi e su cosa vogliamo essere e fare dopo il congresso, cioè domani.
In funzione di questo triplice fine, si è ritenuto che fosse necessario, anche se ovviamente non sufficente, dotarci di uno strumento di comunicazione che ci consenta sia di approfondire e di sviluppare la riflessione sulle nostre proposte politiche e sulla natura dello strumento politico PR, sia di "riproporre" questo nostro progetto politico ad una serie di interlocutori, a cominciare da quelli che erano stati gli interlocutori privilegiati del Partito Nuovo: i parlamentari ma anche a interlocutori più recenti, come gli antiproibizionisti "non italiani", quanti ci hanno sostenuto nella battaglia per l'istituzione del Tribunale, i membri dei Tibet Support Groups, i Tibetani, i membri della dissidenza cinese, ...
Essendo la nostra situazione economico-finanziara sicuramente migliorata ma non per questo ancora adeguata, le caratteristiche di questo giornale non possono di sicuro essere quelle del "Partito Nuovo".
* La veste grafica
Per queste ragioni, la soluzione ritenuta più idonea è quella di un giornale formato A4 (modello "No Peace Without Justice"), di 16 o 18 pagine, due colori, con molte foto. Nuovo - e tutto ancora da esplorare - un uso del giornale su Internet.
* Le scadenze
Tenendo sempre conto dei limiti di qui sopra, si è ritenuto che almeno 3 numeri andrebbero fatti da qui al Congresso. Anche in vista di rafforzare la mobilitazione per la manifestazione del 9 e 10 marzo a Ginevra, il primo numero dovrebbe uscire e essere spedito verso il 15 febbraio. Il tempo è quindi veramente poco.
* I destinatari
Come già detto, i destinatari "privilegiati" sono i parlamentari e le persone che, almeno su una delle nostre cinque campagne, sono state in un modo o nell'altro coinvolte.
E qui sorgono i primi problemi. Per motivi economici ma anche organizzativi, è difficilmente concepibile (anche se alcune verifiche vanno ancora fatte) immaginare un giornale stampato in 10 o 15 lingue. Dovremmo invece limitarci a 4-5 lingue (inglese, italiano, francese, russo e spagnolo), forse 6 (tedesco). Su questa base è stata fatta una prima verifica nelle tre "regioni" europee.
- In Europa occidentale, sembra che con queste lingue (nel caso fossero 6) si potrebbero coprire tutti i Paesi membri dell'UE;
- In Europa orientale, si potrebbero coprire tutti i Paesi con il russo (fatto salvo i tre baltici);
- In Europa centrale il problema è molto più serio. L'esperienza ci ha in effetti insegnato che la compresione delle lingue straniere (anche l'inglese) è appanaggio di un cerchio relativamente stretto di parlamentari per non parlare dei comuni cittadini (fatto salvo la Romania dove il francese viene letto da un cerchio abbastanza consistente di persone, la Bulgaria con il russo, l'Albania con l'italiano).
Per i pochi Paesi americani (USA, Canada + alcuni latino americani), africani e, se lo decidiamo, asiatici, il problema linguistico non si pone, avendo come lingue l'inglese, lo spagnolo ed il francese.
* L'indirizzario
E' questo un altro problema di prima importanza che va affrontato con grande urgenza. Come sapete, molti indirizzari parlamentari non sono aggiornati. Al fine di superare al più presto questa situazione, con il tesoriere abbiamo affidato a Mihai il compito di realizzare entro breve, in collegamento con Marino, Alberto, Massimo e Nikolaj, una analisi complessiva della situazione attuale e poi di organizzare i necessari aggiornamenti.
* Il contenuto
Come già sottolineato da Paolo Pietrosanti, è necessario "pensare" e "concepire" questo strumento non come una successione di tre numeri "indipendenti" ma come tre momenti strettamente collegati e articolati che consentino, appunto, di sviluppare una riflessione. Non è facile. Sia perché lo spazio a disposizione è poco, sia perché abbiamo una serie di scadenze da rispettare, e quindi delle proposte operative da fare.
In ogni caso, dovremmo, malgrado queste contingenze, tentare di arrivarci. Come potrete vedere nella bozza di sommario del primo numero, ci sono quanto meno già dei tentativi in questo senso.
Ecco quindi, in modo ancora del tutto incompleto, una cosa, se non LA cosa, sulla quale dovremmo, tutti, nei prossimi mesi tentare - e riuscire direi - a fare diventare priorità del partito.
Molte cose hanno bisogno di essere completate, arrichite, sviluppate. E' compito di tutti farlo. Sin dai prossimi giorni, cominciando con il riversare in questa conferenza le proprie riflessioni e contributi operativi.
Buon lavoro !