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- 20 gennaio 1997
GRUPPO DI LAVORO SUL PROBLEMA DELLE LINGUE NELL'UNIONE EUROPEA

Voorburg, 09-12-1996

Al gruppo ristretto di lavoro e al gruppo di lavoro (lista di invio del giugno 1996)

Il Gruppo di Lavoro sul problema delle lingue nell'Unione Europea si è riunito due volte dopo l'estate e si riunirà di nuovo, a Bruxelles, il 18 di dicembre. Vi informiamo sulla nostra attività.

1. Simposio programmato per il 4-4-1997

Titolo (provvisorio): Diversità culturale e plurilinguismo.

Sottotitolo: L'aspirazione al plurilinguismo del cittadino dell'Unione Europea rispetta la diversità culturale e linguistica e i principi democratici?

1.1

Dopo il simposio del settembre 1993 a Bruxelles, abbiamo programmato un secondo simposio, insieme a Olivier Dupuis (membro italiano del Parlamento Europeo) e all'UEA. Si spera che anche altre organizzazioni decidano di collaborare.

Il nostro scopo principale è: acquisire sufficiente sostegno (morale, politico e finanziario) per istituire (o almeno solo lanciare) alcuni progetti. Il progetto più importante, secondo noi, è il NEIGHBOUR, che si prefigge di mostrare (di nuovo) il valore propedeutico dell'Esperanto. Il gruppo mirato del simposio sarà di NON-parlanti-esperanto (in prevalenza politici e autorità dell'educazione). Il programma consisterà, la mattina, di alcune conferenze di linguisti su diritti umani e linguistici, diversità culturale, (dis-) uguaglianza tra le lingue, ed abbiamo chiesto a Emma Bonino di parlare sulle opzioni/possibilità per "risolvere" il problema linguistico. Il pomeriggio Detlev Blanke conferirà brevemente sulle lingue pianificate e chiarirà il progetto NEIGHBOUR.

La proposta per una risoluzione è stata redatta da Olivier Dupuis e il suo gruppo di lavoro.

1.2 NEIGHBOUR

Circa due anni fa il nostro gruppo di lavoro propose il progetto NEIGHBOUR. Purtroppo non riuscimmo a seguire la tabella di marcia, che richiedeva che noi istituissimo un comitato provvisorio di progetto il 5-10-1995, affinché potessimo avere un resoconto finale nel 2005. Il gruppo di lavoro ritiene tuttavia che ci siano ancora possibilità di realizzare questo progetto, se tutto il gruppo di lavoro collaborerà e si coordinerà!

Nel frattempo abbiamo compilato una versione adattata, che qui vi alleghiamo, in esperanto e in inglese. Malcom Jones ha fatto la traduzione in esperanto e ha revisionato la versione inglese. Il nostro gruppo di lavoro lo ringrazia di cuore per questo lavoro.

Questa versione si chiama "Versione 01-12-1996". Molto probabilmente saremo obbligati a compilare ulteriori versioni, perchè aspettiamo i vostri indispensabili commenti e osservazioni e speriamo anche di ricevere contributi da non-parlanti esperanto.

Il più importante cambiamento nella nuova versione prevede che si insegni a bambini di 8-9 anni anziché di 10-12 anni. Perché? E' più facile controllare i bambini mentre imparano l'inglese (o un'altra lingua) nella stessa scuola elementare. Sarebbe più difficile controllare bambini dell'età di dodici anni o più, che frequentino scuole medie diverse. Sarebbe appena possibile organizzare i testi in scuole medie diversificate.

2

La prima iniziativa, secondo il nuovo schema, è il simposio del 4-4-1997 a Bruxelles, nuovamente nel salone del Parlamento Europeo. Questo non significa che dobbiate attendere in silenzio. Il nostro gruppo esecutivo confida in voi, vi invita a collaborare e particolarmente richiede:

a.

alle associazioni nazionali di esperanto di TRADURRE i testi del progetto nella propria lingua;

b.

alle associazioni di pubblicare questi testi tradotti come volantino o opuscolo, in una forma grafica presentabile. E' preferibile aggiungere alcuni chiarimenti come introduzione. Per questa introduzione le associazioni usino gli argomenti e il materiale da noi inseriti nel paragrafo 2: "LIBRO BIANCO" (vedi sotto);

c.

alle associazioni nazionali ed ai loro attivisti di scrivere alle varie autorità educative del proprio paese, chiedendo attenzione per questo progetto e per la partecipazione al simposio del 4-4-1997;

d.

alle associazioni nazionali di reperire attivamente scuole (due sono sufficienti), che siano interessate e in linea di massima disponibili, a partecipare al progetto NEIGHBOUR;

e.

alle associazioni e ad altri, di mandare i propri commenti ed esperienze al gruppo di lavoro ristretto, affinché si possa presentare questo risultato nel corso del simposio del 4-4-1997, nella Conferenza dell'EEU di Aalen/Stoccarda nel maggio 1997 ed anche nel Congresso Universale di Adelaide.

2. LIBRO BIANCO sull'educazione e l'insegnamento

2.1

Alla fine dell'anno scorso (del '95 n.d.t.) la Commissione Europea ha compilato un "LIBRO BIANCO" sull'educazione/insegnamento. Il tema principale è: "Insegnare e imparare" nella società dell'apprendimento. Il documento porta il riferimento "Bruxelles 29.11.1995 COM(95) 590 def.". Il "Libro Bianco" è un documento per una discussione sociale su larga scala. Una volta che la Commissione Europea ha ricevuto dei commenti, lancia spesso un "LIBRO VERDE", base per eventuali proposte di legge e altri suggerimenti. Questo "Libro Bianco" è già apparso nelle undici lingue ufficiali della UE.

Il documento si prefigge, tra l'altro, che ogni cittadino impari e possegga almeno tre lingue (la materna e altre due lingue straniere), vedi pagine 1 e 45 del documento.

2.2

Noi vi proponiamo:

IN PRIMO LUOGO di richiedere questo "Libro Bianco" nella vostra lingua al servizio informazioni della Commissione Europea del vostro paese. Aggiungo una lista di tutti i servizi informativi (vedi "Annexe 1") nei 15 paesi membri dell'UE. Anche persone di altre nazioni europee (non-membri dell'UE) possono, tuttavia, ordinare il libro e intervenire.

3

SECONDARIAMENTE scrivete, nella vostra lingua, alla Commissione Europea, ad esempio, come segue:

<< . . . Io (o la nostra organizzazione) sostengo con energia lo sforzo dell'Unione Europea per il miglioramento del sistema di insegnamento e per la facilitazione dell'apprendimento delle lingue straniere (meglio essere positivi, senza lodare troppo!, per portare così l'attenzione della Commissione Europea sul valore propedeutico di una lingua pianificata come l'esperanto).

Diversi esperimenti scolastici * hanno provato che attraverso un corso di orientamento linguistico, basato sul concetto di una lingua logica pianificata come l'Esperanto, l'apprendimento delle lingue straniere è più rapido ed efficace. Un ulteriore vantaggio è che, a questo modo, le giovani generazioni sarebbero capaci di usare una lingua comune e neutrale per i primi contatti internazionali. Vantaggio anche per quei cittadini europei che non sono capaci, così bene, di apprendere le lingue, che, in questo modo, disporrebbero di un più facile strumento di comunicazione internazionale e potrebbero, quindi, investire energia in altre attività o settori.

Probabilmente il valore propedeutico dell'Esperanto non è assolutamente conosciuto nella Commissione Europea.

Il "Libro Bianco" inizia con una citazione di Condorcet (pagina 1):

"Si abbia il coraggio di esplorare tutto, discutere tutto e perfino insegnare tutto".

Per questo io (o la nostra organizzazione) propongo che la Commissione Europea sostenga politicamente e finanziariamente esperimenti, per provare ufficialmente il valore propedeutico di una lingua pianificata come l'esperanto, ad esempio nel quadro del "Programma Socrates" o di altro programma, o attraverso uno specifico "budget". L'insegnamento dell'esperanto per due anni, in alcune scuole elementari di ogni paese membro dell'UE, renderanno possibile confrontare i risultati e verificare se questi allievi imparino più facilmente altre lingue straniere.

A questo modo l'UE potrà meglio realizzare i suoi principi di pluralità linguistica e di diversità culturale, di parità di diritti fra le lingue, sia ufficiali che regionali, raggiungendo completamente la più democratica situazione linguistica ed infine, una comunicazione fra i cittadini dell'UE, su scala quanto più ampia possibile.

* Edward Symoens: "Valeurs socio-politique, pédagogique et culturelle de l'Esperanto", FEL, Frankrijklei 140 B 2000 Anversa . . . >>.

2.3

Naturalmente anche voi, come il nostro gruppo di lavoro ristretto, vi renderete conto che in generale non è possibile "possedere" due lingue straniere. In pratica si studia, in modo più o meno intensivo, solo una lingua straniera: l'inglese (ma chi la "possiede"?); quindi, nei fatti, questo metodo è contrario ai diversi principi e agli scopi politici dell'UE.

I redattori del "Libro Bianco" appartengono alla "élite" europea, che parla e forse anche "possiede", due lingue straniere (pag. 45). Essi hanno constatato che la mancanza della conoscenza di due lingue straniere determina una discriminazione e indubbiamente desiderano annullare questa situazione. Però (inconsciamente), creano una nuova discriminazione, quella fra persone capaci e non capaci ad apprendere le lingue. In effetti la politica dell'UE ci guiderà al "possesso" di una sola lingua straniera (l'inglese, resa obbligatoria in quasi tutte le scuole medie) e questo chiaramente non si armonizza con i principi dell'UE.

4

Nonostante questo il punto di partenza è: in nessun caso attaccare la Commissione Europea. La cosa più importante è che si ottenga che le autorità ufficiali appoggino l'idea di esperimenti sul valore propedeutico dell'esperanto.

2.4

Se coordineremo bene le nostre azioni, l'esperanto avrà indubbiamente possibilità "europee". Non dobbiamo però imporre l'esperanto, ma raccomandare l'introduzione di esperimenti per mostrare il valore propedeutico. Se gli esperimenti saranno positivi, l'esperanto acquisirà maggior prestigio ed è di questo che noi tutti abbiamo bisogno!

Se tutti voi, seguendo le nostre proposte, scriverete alla Commissione Europea e contemporaneamente ai parlamentari, europei e nazionali, ai ministeri della pubblica istruzione ed alle altre autorità dell'educazione, avremo certamente un progresso.

In questo modo contribuirete anche, in modo notevole, al successo del nostro simposio del 4-4-1997.

Cordiali saluti

Hans Erasmus

Segretariato:

Hans Erasmus

Laan van Oostenburg 40

NL 2271 AP Voorburg

tel./fax: 00 31 70 3863529

 
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