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- 23 gennaio 1997
Ri: Tutino su Belgrado

Belgrado e dintorni.

Le manifestazioni della capitale serba sono state soprattutto il tentativo di un regolamento di conti con Milosevic e con il fallimento della sua politica nazionalista, ma in nome e per un'altra politica altrettanto nazionalista.

Oltre alle considerazioni di Cavalieri su Draskovic (tra i cui partigani vi sono stati vari scannatori di bosniaci) aggiungo che l'altro leader, il "democratico" Zinzic è un personaggio legato a doppio filo con i serbi fondamentalisti di Bosnia, di Pale, il quale ha piu' volte detto che intende rimettere in discussione Dayton a favore dei diritti conculcati del popolo serbo, che la Vesna Pesic, la meno peggio del gruppo, oltre che rappresentare un esigua minoranza e' una con cui abbiamo tentato varie volte di avviare rapporti e che ci ha sempre snobbato, incazzandosi pure perchè sostenevamo i diritti dei kossovari...

Rimangono gli studenti, probabilmente animati da buone intenzioni ma politicamente irrilevanti.

Con questo non voglio dire W Milosevic! ma solo che la scelta è tra padella e brace. Al di là dello strepito mediatico che si fa in Italia, sicuramente legato alle paraculate diplomatiche di Dini, mi pare che questo movimento di opposizione sia complessivamente poco interessante per un qualsiasi nostro intervento urgente. Piu' che sostenere, come abbiamo gia' fatto, la comunita' internazionale nel chiedere il rispetto dei risultati elettorali non vedo molto altro.

La prova di forza che Milosevic ha tentato e' sicuramente fallita, ma con la sua solita astuzia e pragamaticita' mi pare sia riuscito all'ultimo a tenersi in sella, con il proclamato riconoscimento delle elezioni. Certo ora qualcosa dovra' concedere, ma nella trattaiva politica Slobo è sempre stato abilissimo ed anche in Serbia, come in Croazia, il presidente ha il diritto di veto sulla nomina dei sindaci... Dunque penso che si aprira' una fase interminabile di mediazioni in cui lo stesso avra' buon gioco ad annullare ogni residua protesta. Rimane certo la disperazione economica della gente, che ha dato forza ad una protesta che altrimenti sarebbe caduta nel nulla, ma questo e' un elemento imponderabile .

Allora, siccome non credo che sia il gusto delle barricate o delle piazzate quello che ci deve muovere nella nostra iniziativa politica, reazioni del tipo armiamoci e partite che ho visto sollevate da vari in varie conferenze, mi sembrano proprio fuori luogo.

Andrea dice che tra gli studenti ci puo' essere un embrione di leadership democratica, sono d'accordo, ma non credo che il partito sia attualmente in grado di occuparsene. Se esitono volontari ....

Personalmente sono impegnato in questi giorni a raccogliere centinaia di indirizzi telematici per la candidatura di WEI e non ho tempo ne interesse di occuparmi dell' argomento. Comunque se esiste tanta buona volonta' suggerisco di fare un tentativo di contatti con la mitica leadership democratica attraverso Internet o Agora. Gli studenti serbi sono molto ben organizzati anche dal punto di vista telematico, tempo fa ho messo numerosi indirizzi da contattare per chi intendesse instaurare rapprorti, capire meglio, espimere solidarieta', avviare rapporti personali ecc.

Vedere testo n. 11731 CONF.PART.

ANCHE: e-mail: beograd@siicom.com

URL: http://www.siicom.com/odrazb/

per radio B.92

odrazb92@b92.opennet.org

http://www.siicom.com/b92/

Vedere anche l'ottimo articolo di Zaccaria, Conf. part. 12054

Ciao

 
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