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- 19 febbraio 1997
Lega, Parlamento del Nord, Ginevra, Tibet.

da PAOLO PIETROSANTI

Roma, 10 febbraio 1997

Giovedì scorso abbiamo avuto con Marina un incontro lungo da lui al Senato con Speroni. Sulla Risoluzione in commissione che abbiamo individuato essere necessaria per rapidamente condizionare il Governo a comportarsi come i partner europei in sede di Commissione Diritti Umani ONU.

Abbiamo distribuito a tutti i Capigruppo in Commissione esteri di Camera e Senato una proposta di Risoluzione in Commissione, e questa è stata depositata da Speroni al Senato, ma con modalità indirette, visto che al Senato non esistono Risoluzioni in Commissione, e il Deputato Rete Danieli ha presentato lo stesso testo alla Camera.

Con Speroni abbiamo parlato di questa Risoluzione, oltre che delle altre cose in ballo. Cioè Ginevra le manifestazioni del 9 e 10 marzo, e la iniziativa delle bandiere tibetane sui pennoni comunali.

Speroni era molto entusiasta. Pure troppo...

Ha subito, davanti a noi fatto delle telefonate, dopo averci proposto di andare a Mantova sabato, alla riunione del parlamento del nord.

Abbiamo accettato.

E siamo andati a Mantova, Mihai, Gianni e io.

Molto fredda l'accoglienza iniziale a Mantova. Camice verdi ingrugnate, freddezza da parte di coloro con i quali abbiamo avuto a che fare.

Poi arriva Speroni e ci offre il caffè, al baretto di quella bellissima villa che i leghisti affittano per le sedute del Parlamento.

All'inizio pochissima gente. Poi piano piano la sala si riempie. Un totale nel pomeriggio di circa cento persone. Io vengo fatto sedere fin dall'inizio accanto a Speroni, alla presidenza. Vengo presentato, insieme al resto della delegazioni, cioè Mihai e Gianni.

Freddezza in aula. Passano all'ordine del giorno, mentre la sala si riempie progressivamente.

Va detto che prima dell'inizio della seduta il rituale alzabandiera ha visto issare sul pennone la bandiera padana insieme a quella tibetana, come se vi fosse - lo ha spiegato Speroni - una delegazione ufficiale dei Tibetani presente lì... invece eravamo noi, radicali ed esplicitamente radicali e annunciati come radicali.

Il punto Tibet è al 4 punto dell'OdG. Prima si parla tra l'altro di SOSTITUTO DI IMPOSTA, NEI TERMINI SEGUENTI:

Viene approvato una legge relativa alla "busta paga padana" che dice testualmente "la retribuzione deve essere corrisposta interamente al lavoratore ad eccezione della anticipazione prevista all'articolo 9 presente legge" (lo stipendio è diviso in due parte: il 14% di quella parte che è lo stipendio minimo stabilito dalla legge - altro principio che si afferma - va al fondo Federale di Solidarietà)

In più viene prevista la progressiva eliminazione della liquidazione.

Il dibattito è di una povertà abissale. Gli interventi sono minimi.

Pagliarini è lì per il governo padano, ed è l'unico appena decente.

gli altri, tutti gli altri che hanno parlato lì, un disastro. A partire da Speroni. Il quale è davvero un personaggio che trasmette tanta stupidità da indurre l'interlocutore alla prudenza e alla circospezione, invece che alla sicurezza di sé. Non sappiamo quante volte abbia insistito sul suo essere senatore piuttosto che vile deputato, per esempio. Anche se è vero che questo vezzo ha connotato eccome per anni pure compagni nostri, certo non stupidi.

L'accoglienza di Speroni ha certo trasmesso una riduzione di ostilità. Tanto meno accentuata quando Speroni, presidente della Assemblea, ci ha presentati.

Dopo un'ora e mezza circa dall'inizio della seduta ho preso la parola io, a nome pure di Mihai e Gianni, con i quali ci siamo consultati prima che io prendessi la parola.

Il mio intervento è stato ampio, e crediamo chiaro, soprattutto nel messaggio principale che voleva trasmettere. E ho notato una notevole attenzione da parte di tutti. Occorre segnalare che Bossi durante il mio intervento è uscito dalla stanza da cui sicuramente stava seguendo attraverso l'impianto tv a circuito chiuso. bossi è uscito, e si è seduto a sentirmi, per alcuni minuti, dopo aver sentito che mi apprestavo alla conclusione. Ma non si è avvicinato ad alcuno di noi.

In ogni modo, il nostro dossierino destinato ai sindaci per la iniziativa bandiere è stato distribuito in sala insieme a tutti gli altri documenti della Lega. Distribuzione avvenuta da parte della organizzazione.

Il mio intervento è stato applaudito con una certa energia. ancora più forte è stato l'applauso che ha segnato l'approvazione di una mozione orale presentata da Speroni: il parlamento impegna il governo decidere le forme del supporto, che politicamente c'è, con il voto del parlamento, al sostegno alle iniziative di Ginevra e delle bandiere tibetane, io mi impegno a farmi portavoce presso il movimento di questa campagna e sarò personalmente a Ginevra.

Siamo stati accorti un po' su tutto, comprensibilmente.

Va sottolineato che da parte di nessuno vi è stato un gesto di approccio nei nostri confronti. Proprio nessuno. Salvo Speroni.

Quali siano le dinamiche interne della lega ora, a 4 giorni dal congresso, è difficile capire, per noi.

certo è che Bossi, nel suo intervento finale, pronunciato dopo la conclusione dei lavori, cui egli non ha partecipato, ha parlato molto chiaramente di problemi interni forti, che sono quelli del Veneto, e che se non usciranno dal congresso uniti saranno fottuti.

Bossi lo ha detto e ripetuto, nel suo intervento, che ci hanno detto essere stato più breve del solito.

Siamo tornati alla stazione di Verona accompagnati da due ex parlamentari leghisti, un ex deputato e un ex senatore. l'ex deputato, alla guida, si è particolarmente segnalato come coglione; ma pure l'altro... A meno di raggiungere punte di fintotontismo elevatissime e degne di Cicero - la spia, intendo.

Ora, si tratta ora di stringere, e vediamo cosa riusciamo a fare. Siamo stati affidati da Speroni al capo della organizzazione, che non era a Mantova, e con il quale ho parlato oggi per telefono, dopo averlo sentito venerdì, su insistenza quasi soffocante di Speroni. Che continua a chiamare. Il suo braccio destro lo ha fatto ancora questa sera tardi per chiedermi indicazioni sul funzionamento delle risoluzioni in commissione diritti umani di Ginevra.

Confesso che alcune cose non sono del tutto chiare, almeno a me e a noi.

Certo, la prova dei fatti si verifica entro un paio di giorni. Con il capo della organizzazione occorre parlare, ma con una rete, che credo debba essere speroni. Gli mando un faxino domani, fissando il necessario, limitandomi esclusivamente alle questioni purissimamente organizzative.

Le persone con cui siamo riusciti a chiacchierare sono stati soprattutto i due ex parlamentari con cui abbiamo viaggiato in auto da Mantova a Verona. Una cosa è da dire, ed è indicativa: probabilmente parte consistente della infornata di parlamentari della legislatura scorsa era costituita da imprenditori di varia stazza. E questa gente sta lavorando in particolare a impiantare e incrementare rapporti politici all'estero. Rapporti commerciali degli imprenditori e politici della Lega. Direi soprattutto con i paesi partner commerciali italiani meno importanti.

Mi è sembrato insomma che il nerbo della lega sia costituito da gente che sta lavorando per esempio in Asia. Insomma, questi in numero cospicuo fanno commercio, e sono imprenditori e commercianti. Questo si sa. Ma quel che mi ha colpito e che non avevo notato mai è che proprio la lega sta non soltanto, mi sembra consentendo, ma favorendo il lavoro di imprenditori medi o piccoli che si espandono in mercati meno classici per l'economia italiana.

La forza della Lega è proprio qui, e fa della lega un non fuoco di paglia. Magari è roba nota, ma questo ho notato, e direi appreso. Non escludo che i problemi interni della lega, evidenti, o meglio espliciti, derivino proprio dal fatto che i Veneti siano il nerbo di questo modulo di aggregazione, meno politico, diciamo, che resiste alle volontà di fare della lega un partito compatto di tutto il nord.

Ultima annotazione. Quando vedemmo Speroni giovedì io buttai lì la considerazione per cui "vi siete incartati con il separatismo, e non sapete come uscirne". Speroni mi disse "è questione di opinioni, ma le strategie politiche possono sempre cambiare".

Conclusioni sul 9 e 10 marzo: è molto aperto. credo che non vi sia alternativa a mandare un fax chiaro a speroni e al capo della organizzazione, in modo da insieme impegnarli su cose precise e scritte, e da investire contemporaneamente l'organizzazione e il suo responsabile, e Speroni.

 
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