CORTIANA, BOCO, PIERONI, ROCCHI, CARELLA, BORTOLOTTO, PETTINATO, MANCONI,DE LUCA Athos, RIPAMONTI, LUBRANO di RICCO, SEMENZATO, SARTO, MASULLO, SARACCO, D'ALI',DIANA Lorenzo, ASCIUTTI, CIMMINO, BESOSTRI, POLIDORO, FUMAGALLI, CARULLI, COZZOLINO,TONIOLLI, SENESE, TERRACINI,BUCCIERO, SERVELLO,NAVA, PEDRIZZI,PAPPALARDO, SCOPPELLITI, GIOVAN3ELLI,COSTA, DE CORATO,SQUARCIALUPI, SPERONI,PIATTI,MIGNONE Il Senato,vista la risoluzione del parlamento europeo sulla situazione in Tibet e sulla scomparsa del Panchen Lama, un bambino di 6 anni;
viste le precedenti risoluzioni del parlamento europeo sull'occupazione del Tibet e la repressione della sua popolazione da parte delle autorità cinesi;
profondamente preoccupato per le notizie secondo cui Gedhun Choecki Nyima, un bambino tibetano di 6 anni, sarebbe stato sequestrato con i genitori dalle autorità cinesi poco dopo essere stato riconosciuto
dal Dalai Lama quale ultima reincarnazione del Panchen Lama, la seconda autorità spirituale tibetana in ordine di importanza, deceduto nel 1989;
considerando che in tutta la sua storia è riuscito a conservare un'identità nazionale, culturale e religiosa distinta da quella della Cina fino a che tale identità non ha cominciato a essere erosa a seguito SEGUITO DELL'INVASIONE CINESE;
RIAFFERMANDO L'Illegalità DELL'INVASIONE E DELL'OCCUPAZIONE DEL Tibet da parte della Repubblica popolare cinese e considerando che prima dell'invasione cinese del 1950 il Tibet era riconosciuto de facto da numerosi stati e che esso costituisce un territorio occupato ai sensi dei principi stabiliti dal diritto internazionale e daaal risoluzioni delle Nazioni Unite;
condannando il tentativo intrapreso dalle autorità cinesi di distruggere l'identità tibetana, segnatamente mediante una politica di trasferimenti massicci di etnia cinese nel Tibet, di sterilizzazioni e aborti forzati delle donne, di persecuzioni politiche, religiose e culturali e di sinizzazione dell'amministrazione tibetana,
impegna il governo:
a chiedere alle autorità cinesi di provvedere a che Gedhun Choecki Nyima e la sua famiglia siano immediatamente rilasciati e possano tornare al loro villaggio;
a chiedere al governo cinese di porre fine alle sue violazioni dei diritti dell'uomo, di garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei popoli e degli individui nel Tibet e di interrompere immediatamente i trasferimenti ufficialmente incoraggiati di popolazioni cinesi nel Tibet;
ad intervenire presso le autorità cinesi per sottolineare come la persistente oppressione del popolo tibetano nuoccia alle relazioni fra l'Italia e la repubblica popolare cinese;
a chiedere da un lato al governo italiano di favorire ogni iniziativa intesa a risolvere il problema sinotibetano mediante il dialogo politico e dall'altro ai governi cinese e tibetano in esilio di avviare negoziati in tal senso e in tale contesto manifesta il proprio sostegno agli sforzi esplicati dal Dalai Lama per ripristinare pacificamente la libertà culturale e religiosa del popolo tibetano nonché la sua autonomia politica;
infine, nell'esprimere il suo sostegno al popolo tibetano e nell'auspicare che siano allacciate strette relazioni tra il parlamento tibetano in esilio e il parlamento italiano, impegna altresì il governo ad inviare il presente documento al governo cinese, a sua santità il Dalai lama, al parlamento tibetano in esilio e al segretario generale dell'ONU: