PROPOSTA DI RISOLUZIONE SULL'IRAN SECONDO L'ARTICOLO 47 DEL REGOLAMENTO
depositata da Olivier Dupuis, Gianfranco Dell'Alba e Jean-François Hory a nome del gruppo ARE
Il parlamento europeo
- Viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Iran e in particolare quella del 13 marzo 1996;
- vista la risoluzione approvata dalla 53ma sessione della Commisione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra;
- vista la sentenza emessa da un tribunale di Berlino il 10 aprile 1997 che ha riconosciuto il coinvolgimento della leadership politica e religiosa del regime di Teheran nell'assassinio di alcuni dissidenti iraniani;
A. Considerando positivamente la decisione presa dal consiglio dei ministri di sospendere il dialogo critico con la Repubblica Isalmica d'Iran;
B. Considerando estremamente grave la situazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella Repubblica Islamica d'Iran;
C. Allarmato per il crescente numero di attacchi terroristici condotti contro dissidenti iraniani all'estero;
D. Preoccupato per ogni forma di sostegno, esplicito o implicito, dato dal regime di Teheran a tali atti di violenza;
E. Considerando che il fondamentalismo contraddice apertamente ai principi della democrazia e dello stato di diritto sui quali si fonda la Comunità europea;
F. Ribadendo che l'accettazione di regole di governo democratiche e l'immediata sospensione di qualsiasi forma di sostegno al terrorismo internazionale sono condizioni essenziali per la ripresa del "dialogo critico" con l'Iran;
G. Ricordando che la fatwa emessa contro Salman Rushdie e tuttora in vigore contraddice il diritto fondamentale di ogni individuo alla libertà d'espressione;
H. Sottolineando il fatto che nessun paese ove viga la religione islamica, ivi compreso l'Iran, abbia emanato una fatwa contro coloro che, quotidianamente, in Algeria come altrove, commettono crimini efferati, condannati sia dalla religione islamica che da ogni regola di convivenza civile, ai danni di cittadini indifesi ed assolutamente estranei alle lotte in corso;
I. Considerando negativamente la discriminazione manifestata dal regime di Teheran verso Germania e Danimarca e ritenendo estremamente importante che l'UE dia una risposta comune alla posizione della Repubblica Islamica d'Iran;
L. Deplorando il fatto che alcuni paesi dell'Unione europea, tra i quali l'Italia, abbiano deciso di riaprire importanti canali di cooperazione economica e finanziaria con l'Iran senza attendere che una posizione comune dell'Unione venisseconcordata;
1. Condanna con la più grande fermezza le violazioni dei diritti dell'uomo commesse nella Repubblica Islamica d'Iran e l'incoraggiamento dato dalla leadership iraniana a qualsiasi forma di terrorismo e di assassinio in Iran come all'estero;
2. Chiede al Consiglio che le sanzioni economiche all'Iran siano estese al di la della vendita di armi;
3. chiede al Governo di Teheran di procedere senza indugio all'apertura del regime verso forme di concreta democrazia e di compiuto stato di diritto;
4. Esprime la propria solidarietà alle vittime degli attacchi terroristici ed il proprio sostegno ai movimenti democratici che lottano, con le armi della democrazia, per l'instaurazione di un regime laico e democratico in Iran;
5. Chiede all'Unione e agli Stati membri di concepire delle risposte adeguate alla politica messa in atto dalla Repubblica Islamica d'Iran di diffusione ed incoraggiamento del terrorismo sotto tutte le sue forme;
6. Incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risolizione al Consiglio, alla Commissione, al governo e al parlamento iraniano.