Comittato preparatorio della Conferenza internazionale sulle drogue
DOCUMENTO PRESENTATO DAL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE
Il Partito Radicale transnazionale ha già avuto l'occasione d'esprimere le proprie critiche nei confronti della politica adottata fino ad ora dalle NU rispetto al problema delle sostanze sottoposte a controllo internazionale attraverso le Convenzioni internazionali. Questo non ha impedito di prestare comunque la massima attenzione alle analisi effettuate dagli organi competenti. Tali analisi rimangono infatti dei punti di riferimento e rappresentano inoltre il punto di partenza del presente intervento.
Alcuni passaggi del Rapporto 1996 dell'Organo internazionale di controllo degli stupefacenti sono di estrema utilità in quanto dimostrano che i programmi adottati hanno portato ad acuire i problemi esistenti ed a crearne di nuovi, senza che ci sia mai posti il dubbio, pragmatico e non ideologico, che questi programmi, oltre ad essere inefficaci, siano anche dannosi.
Si legge infatti nel secondo paragrafo del primo capitolo: "L'Organo rileva un notevole aumento delle quantità oppiacee, di anfetamine, di altre sostanze psicotrope e di cocaina sequestrate negli ultimi anni (...) Questa evoluzione rivela in parte un aggravamento del problema dell'abuso delle droghe ma e dovuta in uguale misura al miglioramento dei servizi di repressione".
Nel terzo paragrafo: "L'Organo rileva che, nonostante l'inasprimento della repressione, la produzione e il traffico delle droghe, cosi come la tossicomania, si sono estesi a regioni del mondo fino ad oggi non interessate dal problema".
Nel quarto paragrafo l'Organo arriva alla conclusione che la situazione attuale, mentre colpisce i piccoli spacciatori e consumatori molto più che non i trafficanti "può generare un sentimento d'ingiustizia in seno alla c e minare la fiducia del pubblico verso il sistema della giustizia penale. Molte giurisdizioni subiscono l'effetto combinato di un traffico e di un consumo di droghe illecite acuiti, di una repressione più marcata e di una popolazione carceraria più numerosa";
La parte citata concerne solo uno dei problemi relativi alle droghe: quello delle difficoltà incontrate dai sistemi di giustizia penale.
Più esplicitamente, nella sua risoluzione del 9 febbraio 1996, l'Assemblea Generale si diceva "gravemente preoccupata per il fatto che, malgrado i crescenti sforzi degli Stati e delle organizzazioni internazionali attinenti, la domanda illecita di produzione e traffico di droghe e sostanze psicotrope, comprese le droghe sintetiche e le "designer drugs", si e globalmente estesa e di conseguenza continua a minacciare seriamente i sistemi socio-economico e politico e la stabilita, la sicurezza nazionale e la sovranità di un numero sempre crescente di Stati".
A conclusione di queste analisi né l'Organo, né l'Assemblea hanno affrontato il problema delle cause del flagello e dei rimedi che esse richiedono. Da una parte il potere della criminalità legata alle droghe viene ormai freddamente analizzato, quasi si trattasse di una dato incontrovertibile e facente parte in modo inevitabile della nostra epoca e delle nostre società, dall'altra si riafferma che ciò non può impedire di combatterlo con tutte le forze possibili.
Se la Conferenza delle Nazioni Unite dovesse essere preparata con questi presupposti, il futuro è già segnato. L'esperienza sinora fatta non ha portato alcun beneficio, né diretto né indiretto e tutti i valori di analisi sono sempre più negativi al punto che appare estremamente difficile una correzione di rotta senza una riforma profonda. Come già rilevato, non preoccupa il mancato raggiungimento dell'obiettivo posto dalle Convenzioni Internazionali, quanto i danni causati dalle misure messe in atto per raggiungerlo.
Siamo consapevoli del fatto che le politiche sulle droghe sono di competenza degli Stati nazionali e che il ruolo dell'ONU è piuttosto quello del rafforzamento della cooperazione internazionale. Nel contempo abbiamo potuto constatare con soddisfazione il fatto che, per esempio, il problema dei trattamenti e della riduzione dei rischi (danni) sanitari legati alle droghe viene oggi presa in considerazione più esplicitamente che in passato.
LE PROPOSTE DEL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE AL COMITATO PREPARATORIO DELLA CONFERENZA DEL 1998
Il Partito radicale transnazionale, in vista della Conferenza del 1998, sollecita la riflessione:
- sulle politiche adottate in alcuni paesi sottoscrittori delle Convenzioni internazionali (cfr. islamici) per quanto riguarda i prodotti derivati dall'alcool, sostanza non sottoposta al controllo internazionale;
- sul fatto che l'ONU non può continuare a porre dei limiti "minimi" alle pene in vigore senza parallelamente definire e in modo chiaro i limiti "massimi" accettabili. Ci troviamo infatti nella situazione paradossale di vedere sottoposti a critica quei paesi che hanno democraticamente deciso di non perseguire i consumatori, senza che nulla venga rimproverato ai paesi che spesso ricorrono alla pena di morte persino per il semplice possesso di sostanze sottoposte a controllo internazionale;
- sulla necessità che l'ONU si opponga con determinazione ai limiti esistenti in materia di diritto alle cure per i cittadini tossicodipendenti e ai conseguenti ostacoli posti alla libertà terapeutica dei medici.
Il Partito radicale transnazionale, in vista della Conferenza del 1998, propone un metodo di lavoro pragmatico: concepire delle scelte politiche con l'obiettivo di governare il problema a partire dall'acquisizione di tutti i dati scientifici oggi disponibili o acquistabili.
A questo fine propone che il Comitato preparatorio commissioni due studi scientifici indipendenti con lo scopo di comprendere l'entità delle riforme da adottare:
- Valutazione costi/efficacia delle Convenzioni Internazionali con particolare riguardo all'andamento del mercato delle sostanze sottoposte a controllo ed all'impatto sui sistemi sociale, economico, sanitario, giudiziario ed istituzionale;
- Valutazione delle recenti acquisizioni scientifiche in materia di sostanze sottoposte o meno al controllo delle Convenzioni Internazionali ed eventuale proposta di aggiornamento delle tabelle delle sostanze sottoposte a controllo internazionale.
Parallelamente andrebbe aperto in seno al Comitato preparatorio un dibattito politico che porti alla revisione delle Convenzioni internazionali. Non siamo i soli a chiedere un tale dibattito. Il Parlamento Europeo, nel suo rapporto sul piano d'azione dell'Unione europea per il 1995-1999, raccomanda la tenuta di una conferenza che "incoraggi la riflessione l'analisi sui risultati delle politiche in vigore, cosi come sono dettate dalle Convenzioni ONU del 1961, 1971, 1988 in materia, cosi da permettere un'eventuale revisione di dette convenzioni".