che sto vivendo un certo disagio nel mio essere in forze al partito.Disagio non e' parola che designi qualcosa di molto politico, e lo ammetto. Confido che mi si passi il termine.
Pongo un problema, invece, che e' esclusivamente politico.
Mi sembra che questa fase - queste settimane in particolare, ma non soltanto - ci veda astratti dalla preparazione efficace di azione politica per il periodo settembrino e oltre.
I contrasti e le tensioni sono una rappresentazione di incapacita' di tutti noi di darci un metodo e metodi, e non tanto effetto di contrapposizioni. Che magari in altri momenti sara' pure sembrato vi fossero state, ma oggi nemmeno ve ne e' l'apparenza.
Il disagio mio deriva dalla contraddizione - che e' semplice contraddizione logica - tra perseguimento di sub-aggregazione di oggi, e scarsita' di risorse umane.
Voglio dire che salta agli occhi il fatto che patiamo una scarsita' di risorse umane diciamo esterne o semi-esterne, e contemporaneamente molti sono coloro che prefigurano il nuovo attraverso sub-aggregazioni interne; che sono nulla di nuovo, sono fenomeni che hanno la dignita' del tempo, quanto meno, ma che temo rischino di volgersi in introversioni involutive.
Beninteso, non voglio dire che questo non faccia parte del gioco; il punto e' che la candela che si persegue vale troppo poco, e si deprezza pure.
E' in preparazione un giornale, al quale in se' e' piu' che lecito annettere una certa importanza. Non ho idea come questo sia fatto - ed e' un sintomo, in qualche modo. So che vi sono diversita' di impostazione, addirittura. Ma e' notizia che meraviglia, visto che se vi e' diversita' di impostazione sul messaggio da mandare in giro forse vi e' qualcosa che non va, e si rischia, nella fretta, di preferire mediazioni al ribasso rispetto a possibili crescite.
A me sembra che - anche sulla base dei molti contatti con esponenti politici da molti mesi e in questi giorni, il messaggio che rende e' quello del partito, assai piu' che dello strumento che puo' fare x e y. La solita storia del rapporto tra partito e le sue campagne, che non sto certo a ripetere. Sono convinto che noi si sia forti se marchiamo la diversita' metodologica di quel che siamo, piuttosto che la qualita' di quel che facciamo - che pure va rivendicato e usato, ma ci intendiamo.
Chiudo la parentesi e passo innanzi, soltanto per dire poche cose.
Non ho idea se Segretario e Tesoriere vi abbiano pensato, e immagino di si'. Mi sembra necessario rafforzare le presenze alla Radio del Partito, anche con fili diretti, con trasmissioni che abbiano qualche ospite, ma che siano anche di filo diretto sul Partito. L'ho gia' detto e piu' volte: alla radio ho tentato dei fili diretti del partito, e sono andati molto bene, dico in termini di interlocutori telefonici, di adeguatezza delle domande e degli interventi. Agosto ha in agenda appuntamenti importanti, e molto importanti, e mi sembra un ottimo mese visti gli spazi che la radio conquista dalla chiusura delle attivita' parlamentari italiane. Certo, molto o moltissimo dipendera' dalla radio, che pero' non ha mai omesso, mi sembra proprio, di essere disponibile financo ai salti mortali per il partito.
E agosto e' ormai quasi scontatamente un mese in cui possono aprirsi spazi sulla stampa. Il fatto dell'agenzia e' cosa non buona, ma ottima. Credo pero' che occorra un lavoro un po'anche di tipo ufficio stampa, di promozione di pezzi su settimanali e quotidiani, oltre che nelle tv.
Piu' di tanto la macchina in moto non si puo' mettere, mi sembra, ad oggi. Ma d'altra parte, se vi e' la disponibilita' di correre qualche rischio, qualche pericolo da parte di alcuni compagni, forse un piccolo motorino di avviamento puo' accendersi.
Magari chi teme questi rischi - che son rischi del tutto apparenti - scoprira' che certe paure si scioglieranno come ghiaccio sulla battigia di Ostia Lido.
Paolo P.