All'attenzione dell'Onorevole Leo Tindemans
Deputato al Parlamento europeo
Bruxelles, 15 ottobre 1997
Gentile onorevole Tindemans,
con un po' di ritardo, le faccio pervenire qualche riflessione sulla questione del Corpo europeo civile e militare e, in annesso, una cronologia e una serie di documenti istituzionali sulla questione.
a) carattere misto, civile e militare
Credo che sia particolarmente importante mantenere questo carattere misto. Essenzialmente per due ragioni. Da una parte per premunirsi dalle critiche dei "pacifisti" (anche se sarà difficile) ma soprattutto per raccogliere il sostegno dei "neutralisti" i quali, come abbiamo spesso avuto l'occasione di vedere nella nostra Commissione, reagiscono epidermicamente a qualsiasi idea d'integrazione in materia di politica di difesa e di sicurezza. Mi sembra perciò assai importante dissipare i sospetti di coloro che vedrebbero in questa iniziativa una sorta di Cavallo di Troia dell'integrazione delle politiche di sicurezza e di difesa e non la messa in opera del Trattato di Amsterdam la dove integra le missioni di Petersberg.
b) carattere comunitario
Mi sembra si tratti dell'elemento più importante dell'iniziativa, anche se è probabile che non debba apparire come tale. Certamente - es è questa la prima ragione a favore di questa iniziativa - la creazione di un siffatto Corpo faciliterebbe la realizzazione da parte dell'Unione delle politiche da questa decise e potrebbe quindi contribuire alla diminuzione del suo "tasso di impotenza", ma la costituzione di questo Corpo presenterebbe anche l'immenso vantaggio di rompere con la "conventio ad excludendum" che ha fatto si che nessuna integrazione comunitaria in materia di politica di sicurezza e di difesa abbia potuto realizzarsi dopo lo scacco della CED negli anni 50.
Per queste ragioni, penso convenga essere molto chiari e ambiziosi fin dall'inizio e attribuire la responsabilità politica della gestione di questo corpo alla Commissione, e, nella fattispecie, ad un vice-presidente della Commissione che potrebbe, come è stato proposto per il Commissario incaricato della Politica Estera, essere scelto, in un primo tempo, secondo le stesse modalità del Presidente della Commissione. Beninteso, almeno in una prima fase, la decisione politica sull'utilizzo del Corpo spetterebbe al Consiglio, al quale potrebbe aggiungersi il Parlamento europeo attraverso la procedura del parere conforme.
Inoltre, penso che dovremmo chiedere che venga creata una Direzione Generale ad hoc che dovrebbe essere incaricata della gestione politica e amministrativa del Copro, così come degli aspetti civili, il capo del corpo e lo Stato Maggiore manterrebbero il controllo degli aspetti militari e delleoperazioni sul luogo.
Lo statuto del personale, sia civile che militare, dovrebbe assomigliare a quello dei funzionari della Commissione, con una parte di personale di carriera (il quadro degli ufficiali et dei sotto-ufficiali, il personale della Direzione Generale) e una parte di personale temporaneo con possibilità di lavoro a contratto a tempo determinato (i soldati e una parte del personale civile d'intervento sul luogo).
Credo che il rischio da evitare a tutti i costi sia quello di vedere costituirsi, sul modello dell'Eurocorpo, una Corpo d'Armata composto e funzionante secondo il principio intergovernativo, in altre parole un Corpo articolato su una giustapposizione di unità militari nazionali.
c) mandato
In applicazione del Trattato di Amsterdam, questo Corpo dovrebbe realizzare le missioni di peace keeping e di peace making. Potrebbe rendersi opportuno di allargarle a missioni di intervento nel quadro di operazioni di protezione civile in caso di gravi catastrofi naturali (quali le inondazioni di quest'estate nell'Europa Centrale, per esempio).
Per quanto riguarda la questione del mandato delle Nazioni Unite, credo che il Trattato di Amsterdam non lasci alcun dubbio sul fatto che non vi siano ragioni per limitare - a priori - la partecipazione dell'Unione alle sole missioni di tipo Petersberg che abbiano ricevuto l'avvallo dell'ONU.
d) finanziamento
Al fine di garantire l'autonomia e il carattere comunitario del Corpo, mi sembra che sia indispensabile integrare il finanziamento del Corpo nel bilancio comunitario modificato in funzione dei nuovi bisogni.
e) rapporto con l'UEO
Mi sembra importante evitare che i problemi istituzionali che caratterizzano le relazioni tra l'UE e l'UEO ostacolino la creazione del Corpo. In tal senso, mi sembra che il miglior approccio sia quello basato su meccanismi di cooperazione tra le due istituzioni, senza che ciò pregiudichi in un senso o nell'altro, ovviamente, una futura integrazione o fusione.
Sperando che queste mie riflessioni abbiano una qualche pertinenza con il lavoro che sta conducendo e pregandoLa di scusarne la lunghezza, La prego di gradire, Gentile Onorevole Tindemans, i miei più amichevoli saluti.
Olivier Dupuis