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- 21 settembre 1998
Moratoria/Italia: lettera del Presidente del Consiglio

Il Presidente del Consiglio dei Ministri

On. Olivier Dupuis

Segretario del Partito Radicale

Via di Torre Argentina 76

00186

Roma, 1 settembre 1998

Caro Onorevole Dupuis,

La ringrazio per le cortesi espressioni formulate nella Sua lettera del 3 corrente in merito all'azione portata avanti dal Governo italiano nella questione della pena capitale, grazie anche al sostegno delle forze parlamentari, tra cui lo stesso Partito Radicale che ha svolto una azione particolarmente proficua al riguardo.

La presentazione di una risoluzione sulla questione della pena capitale all'Assemblea Generale è un logico corollario dei risultati ottenuti nel corso di questi ultimi due anni alla Commissione per i Diritti Umani di Ginevra. Come Ella rileva nella Sua lettera, il momento in cui presentare il progetto è peraltro cruciale ai fini delle possibilità della iniziativa: la scelta dei tempi va quindi attentamente valutata.

Occorre infatti tenere conto delle resistenze che tale progetto potrebbe incontrare a New York se presentato già in occasione della prossima Assemblea Generale, in un momento in cui il fronte dei paesi contrari all'abolizione della pena capitale, come emerso in occasione dell'ultima sessione dell'Ecosoc, appare ancora consistente e organizzato. Non si puo' infatti minimizzare il rischio che tale gruppo sia in grado di "bruciare" in quella sede l'adozione di un testo che si limitasse anche solo a chiedere una semplice moratoria delle esecuzioni, con la conseguenza di rinviare a tempi non prevedibili la ripresa dell'iniziativa.

Ritengo che l'avvio di questo progetto in Assemblea Generale richieda pertanto un'adeguata preparazione. Occorre anche chiarire se, dopo il Consiglio Europeo di Lussemburgo del 29 giugno, si siano create le condizioni necessarie perché tale azione sia proseguita dall'Unione Europea, naturalmente con l'apporto costruttivo e dinamico dei Paesi, tra cui l'Italia, più impegnati a favore dell'abolizione.

La prego di gradire, caro Onorevole, l'espressione dei miei più cordiali saluti.

(firma)

Romano Prodi

 
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