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- 2 novembre 1998
RESOCONTO MISSIONE IN KOSOVO

Primo resoconto della missione in Kosovo per la raccolta di informazioni e documentazione per la preparazione dell'atto di accusa del Presidente Slobodan Milosevic da presentare al tribunale per i crimini commessi nella ex-Yugoslavia.

Il team della missione era composto da 6 persone: Niccolo Figa'-Talamanca, Marco Perduca, Giorgia Tortora (Italia), Florence Darques (Francia), Su Lin Tan (Germania), Lorna Davidson (Gran Bretagna). Data la delicatezza della missione, il mandato di "copertura" della visita dei i 6 riguardava il monitoraggio della situazione dei diritti umani nella regione del Kosovo con particolare attenzione alle violazioni del diritto umanitario (diritto della guerra) nel 1998. Di tutte le persone incontrate solo Natasha Kandic, la direttrice del Humanitarian Law Center di Belgrado, e' stata messa al corrente del reale motivo della missione, agli altri interlocutori il team si e' sempre presentato con il mandato di copertura. La necessita' di presentarsi come una qualsiasi ONG ha alle volte complicato la raccolta delle informazioni obbligando ad incontri lunghi.

Il team era dotato di 4 computer portatili, una stampante e di 6 telefoni cellulari, con abbonamento belga. A causa dei possibili controlli delle linee e delle conversazioni, in particolar modo in Serbia, molti incontri sono avvenuti in luoghi pubblici. I computer erano dotati di sistema di codificazione dei documenti. Ad eccezione dei contatti con i diplomatici italiani, la lingua di lavoro e' stata l'inglese. I telefonini hanno iniziato a funzionare stranamente dopo una decina di giorni, intercettare i GSM e' piuttosto difficile, ma, a detta degli esperti militari europei, gli iugoslavi sono all'avanguardia dello spionaggio telefonico.

ITINERARIO

16 ottobre. La prima tappa della visita nei Balcani e' stata Scopie. La scelta della Macedonia come primo luogo per la ricerca era stata suggerita dall'ordine di evaquazione dato dalla NATO alle missioni diplomatiche in Yugolsavia in previsione di un possibile internvento aereo in Serbia e Montenegro in caso della mancata osservanza della risoluzione 1199 del Consiglio di sicurezza dell'Onu. L'intervento e' stato prima rimandato e poi annullato.

La basa a Scopie e' stata l'hotel Continental dove in una suite e' stato organizzato l'ufficio con i computer portatili e una stampante; per le comunicazioni via facsimile e' statao invece utilizzato il fax dell'albergo.

A Scopie e'continuata la visione della documentazione preparata a Bruxelles, inoltre abbiamo preso contatto con ricercatori albanesi del Kosovo sulla situazione dei diritti umani, con rappresentanti delle principali missioni diplomatiche in loco, particolarmente con gli americani, con i rappresentanti militari della missione dell'Unione europea della ECMM (European Community Monitoring Mission), con rappresentanti della comunita' albanese macedone e con un'agenzia video per la preparazione del documentario di presentazione del dossier. Infine e' stato iniziato il lavoro di studio accurato del territorio per meglio comprendere il conflitto e la sua escalation e distrubuzione geografica.

3 membri della missione necessitavano di visto per entrare nella Federazione yugoslava. Grazie a contatti presi a Bruxelles con il Ministro degli Esteri della repubblica del Montenegro e' stato possibile ottenere i permessi di soggiorno da Potgorica senza dover passare da Belgrado.

22 ottobre. Lo spostamento da Scopie a Belgrado e' avvenuto su un minibus affittato. A Belgrado il team ha lavorato diviso in piu' gruppi. Venerdi', sabato e domenica sono state effettuate ricerche al Humanitarian Law Center per acquisire informazioni confidenziali sulle testimonianze degli albanesi del Kosovo sugli incidenti occorsi dall'inizio del 1998. A Belgrado sono stati inoltre incontrati funzionari dell'alto commissario per i rifugiati dell'Onu, rappresentanti delle ambasciate inglesi e italiana, i dirigenti dell'Open Society Instute di Belgrado, editori, giornalisti e rappresentanti della stampa locale (particolarmente in fermento per le leggi di censura promulgate dal presidente e ratificate dal parlamento in quei giorni). Sono stati inoltre stabiliti ulteriori contatti con professori universitari e intellettuali vicini all'opposizione e con un'agenzia di produzione televisiva per la preparazione del documentario finale.

26 ottobre. La tappa finale della missione e'stata la visita del Kosovo. Facendo base a Pristina, il team si e' nuovamente diviso in due gruppi. 4 persone hanno visitato le zone degli attacchi intervistando gli abitanti dei villaggi, facendo foto e videoregistrando le zone piu' colpite. Gli altri 2 hanno incontrato i rappresentanti di organizzazioni non-governative kossovare, organizzazioni internazionali, in particolare KDOM (Kosovo Diplomatic Observer Mission), responsabili dell'ufficio dell'alto commissario per i rifugiati Onu, e altri rasponsabili militari attivi nella regione da molti mesi.

29 ottobre. Tirana. Due membri della squadra si sono recati in Albania per incontrare rappresentanti dell UCK l'esercito per la liberazione del Kosovo. A tirana abbiamo cenato con Olivier.

30 ottobre. Rientro a Bruxelles.

Le prossime tappe del team saranno la preparazione di un rapporto dettagliato delle ricerche svolte, una lista completa degli incontri e una prima bozza dell'eleborazione giurdicia del materiale trovato.

 
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