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- 6 gennaio 1999
Re: risposta alla lettera campagna iscrizioni

From: ms3906@uni.net

Vi invio un mio messaggio, compresso con WinZip, in risposta alla Vs lerra del Dicembre 1998.

Saluti

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Cari Radicali,

presumo che siate in possesso del mio nome ed indirizzo perché ho sempre aderito alle vostre proposte di firmare per i "referenda" da voi proposti o appoggiati, anche per quelli sui quali ero dissenziente (nucleare e smilitarizzazione della Guardia di Finanza, ad esempio), perché ritengo che la chiamata diretta dei cittadini ad esprimersi sui vari problemi politici sia, con buona pace di Scalfaro e compagnia, la più elevata forma di democrazia. Pertanto, su questo punto sarò sempre dalla vostra parte.

Ma non posso iscrivermi al Partito Radicale perché, fino al 30 Settembre 2001 sono e sarò un Ufficiale in ausiliaria e, come tale, non posso aderire a partiti politici, far parte delle giurie popolari o fare il presidente di seggio o lo scrutatore, esattamente come se fossi ancora in servizio. Questo è un motivo determinante ma, per onestà, non basta.

Sono un vero estimatore di Marco Pannella, che ammiro per la sua onestà intellettuale e morale, per il suo idealismo che, a settantanni suonati, lo rende più fresco di tanti giovani aridi e vuoti, anche se gli rimprovero molti e gravi errori, primo fra i quali avere avuto una parte determinante nell'elezione a presidente della Repubblica di uno fra i politici più ipocriti, bugiardi e pericolosi per la democrazia che abbia avuto l'Italia del dopoguerra.

Dissento inoltre - e non perché sia un militare di carriera - dalla vostra posizione sulla pena di morte (della quale sono un convinto sostenitore), sull'uso individuale delle droghe, anche quelle cosiddette leggere (il premio Nobel Rita Levi Montalcini sostiene che la marijuana è più dannosa per il cervello dell'eroina) e sull'abolizione della leva. Su quest'ultimo punto vorrei anzi proporvi un momento di meditazione: come Ufficiale preferirei di gran lunga avere a che fare con soldati volontari che con quelli di leva. Voi non immaginate neppure come tratta un collega mio pari grado dei Carabinieri o della Guardia di Finanza un suo dipendente militare di truppa; per lui egli è, semplicemente irraggiungibile. Se poi il militare vuole lamentarsi di qualcosa il collega gli dice, nove volte su dieci: "hai voluto la bicicletta? Ora pedala". Infine, last but not least, c'è sempre, almeno in linea teorica, la possibilità che una Forza armata di soli volontari si trasformi in una casta. Con i soldati di leva è tutt

a un'altra musica: niente casta, né la tentazione di costituirla; contatto con il Paese e con i suoi veri sentimenti e le sue profonde aspirazioni, fatica ad addestrare uomini spesso riottosi e raramente entusiasti, ma anche consapevolezza che, fino a pochi decenni fa, era considerato indegno far portare le armi a uomini comuni, buoni solo per lavorare, figliare e pagare le tasse, e che quindi il servizio di leva è un riscatto dei cittadini, una loro elevazione e non un degrado.

Infine permettetemi di sorridere un po' della vostra ammirevole illusione che organizzazioni e Tribunali super nazionali possano risolvere i problemi dell'umanità: i rapporti fra Stati sono rapporti di forza, non di ragione o di ragionevolezza. La Società delle Nazioni prima e l'ONU adesso sono intrinsecamente ed inesorabilmente impotenti a risolvere i veri conflitti.

Ritenendo di aver risposto motivatamente al vostro appello, vi auguro ogni fortuna ed un buon anno. Cordialmente.

Nepi (VT) 2 Gennaio 1999

Massimo Squartini

Loc. Salamonio Lotto 21/A

01036 Nepi (VT)

 
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