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- 31 marzo 1999
Re: Domande

From: mbarrel@tin.it

Cari (compagni?) radicali.

Sto seguendo, come credo molti altri italiani, le tristi ed allarmanti vicende di questi giorni di guerra, anche ascoltando Radio Radicale.

Devo dire che apprezzo la vostra caparbia volontà di informazione pluralista, il vostro individuale impegno militante, la vostra coerenza (ormai, di fronte al succedersi di eventi di questo tormentato fine millennio, riesco sempre a prevedere la posizione del Partito Radicale, per quanto comunemente ritenuta astrusa ed istrionica).

I complimenti precedono sempre le critiche, anzi sembrano concepiti apposta per supportarle.

Vorrei esprimere la mia critica alla vostra posizione di politica internazionale (in genere, poichè in realtà molto ben strutturata e conseguenziale) attraverso una serie di domande.

Sono sicuro della puntualità delle vostre risposte, perchè certo della vostra buona fede politica, in teoria come nella prassi, anche nei confronti dell'uomo invisibile (cioè comune), quale io sono.

1) Come è possibile pensare di contrastare la "pulizia etnica", che si basa su sgozzamenti da strada, con i bombardamenti? (non è come pensare di uccidere dei microbi battendo con un martello su una ferita infetta?). Se la risposta è "i bombardamenti servono a facilitare l'offensiva di terra", non vi sembra tutto ciò simile a ciò che probabilmente pensava anche Attila come migliore strategia militare?

2) Se la guerra è scoppiata per il rifiuto di Milosevic di firmare un trattato evidentemente per lui indigesto, non vi sembra una criminale tautologia ripetere che la guerra finirà quando Milosevic accetterà di firmare? Come se un rapinatore dicesse, a sua discolpa: "io in fondo chiedevo soltanto di darmi il portafoglio ! E' colpa mia se la vittima si ostinava a rifiutarmelo?"

3) Tutto il vostro appoggio alla NATO viene giustificato dalla necessità di salvare i profughi che scappano dal nazionalismo serbo. Poi dite che Milosevic è comunista, per questo è cattivo. Voi la storia la conoscete bene. Sapete che Tito, da croato, condannò a morte alcuni suoi ufficiali, con l'accusa di nazionalismo croato? Sapete bene che Milosevic, che tutto è tranne che un comunista, negò al Kosovo l'autonomia già concessa da Tito durante i "bui" anni del "perfido" comunismo. Allora, decidete, visto che ancora ricordo Pannella alla televisione vestito da ustascia: siete anticomunisti o antinazionalisti? In ogni caso, anche se foste sia anticomunisti che antinazionalisti, cadreste in condraddizione. Infine, a proposito di croati e di "pulizia etnica", io non lo so, me lo dite voi cosa ha fatto Tujman durante e all'indomani della crisi bosniaca? Credete che un idiota possa credere ancora a Clinton e alleati quando li vede ormai da anni pesare ogni cosa con una bilancia diversa? (taccio sul Kurdistan per n

on sentirmi ripetere l'odiosa risposta"e beh, non potevamo occuparci di tutte le ingiustizie, però almeno ci occupiamo dei kosovari"; questa risposta meriterebbe una cinquantina di sganassoni per guancia).

4) Partite dal presupposto che Milosevic è militarmente debole, quindi è dovere morale fermare i suoi massacri prima che sia troppo tardi. Siete sicuri che sia così? Ricordate Eltsin in Cecenia? E gli americani in Vietnam? Se la guerra scende per strada, morirà molta gente prima che qualcuno possa dire "ho vinto!". Ve la sentirete di spiegare ai familiari dei soldati uccisi che tutto ciò sarà avvenuto perchè Clinton e Blair (e Pannella) avevano giudicato impossibile i negoziati e "inevitabile" la guerra? Se sì, buona fortuna.

5) Non è che vi ispirate, oltre che a Ghandi ad Altiero Spinelli ed ai fratelli Rosselli, anche a Nembo Kid?

 
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