Egr. Ministro Visco.

Parma, venerdì 24 settembre 1999.

Ill.mo Sig. Ministro, mi è giunta voce attraverso i mass media che Ella avrebbe disposto un tetto per il 5+1 (£. 25.000.000.000) e per il 6

(£ 50.000.000.000) del Superenalotto, per cui una volta raggiunti detti parametri, l'aumento non sarà più pari al 20%, se non si saranno indovinati i risultati, ma sarà pari al 4%, dividendo l'altro 16% tra coloro che indovineranno 3 o 4 o 5 risultati.

Se da un lato l'azione potrebbe sembrare meritoria essa, di fatto, presenta molteplici aspetti negativi, a mio parere.

1) Esaminando l'aumento del montepremi in ogni singola giocata, ho potuto riscontrare che dopo un'iniziale impennata delle scommesse, agli esordi del Superenalotto, gli Italiani sono divenuti più parsimoniosi.

Infatti, mentre l'anno scorso una volta raggiunto un montepremi di 40 miliardi, esso se non veniva indovinato il 6, aumentava di circa 10 miliardi nella giocata successiva, oggi il montepremi è aumentato sino al raggiungimento di quota 60 miliardi di circa 2,5 - 3 miliardi per volta e soltanto dopo aver raggiunto quota 62,926 miliardi l'aumento è divenuto di circa 7 miliardi per volta.

E' quindi evidente che l'aumento del montepremi vincibile, ben oltre i 50 miliardi, ha ridestato l'interesse degli scommettitori.

2) Sulla base delle considerazioni del punto 1 appare evidente che soltanto

montepremi particolarmente elevati inducono l'aumento degli stessi,

non solo del 6 o del 5+1, ma inevitabilmente del 3, del 4 e del 5,

essendo il montepremi totale ripartito a tutt'oggi in 5 parti eguali.

3) Per lo scommettitore, non esiste alcun incentivo ad investire il proprio denaro per vincere 50.000 anziché le solite 15-20.000 £ ottenute indovinando il 3, né cambia sensibilmente l'ipotesi per il 4 di vincere 1.200.000-1.600.000 £ anziché le 600.000-800.000 £ attuali.

4) La maggior parte degli scommettitori, sperano in caso di vincita di risolvere tutti i propri problemi economici, di potersi permettere ciò che alcuni fortunati per nascita (eredi Avv. Agnelli, Cav. Berlusconi ecc...) e non certo perché più in gamba d'altri lavoratori, hanno ottenuto loro malgrado. Il limite da Lei posto quindi, determinerà inevitabilmente un sensibile calo delle giocate e quindi di introiti per il suo Ministero, anche perché maxisistemi di 1 miliardo con 1000 scommettitori, quali quello che giocheranno a Cupramontana (AN) sabato prossimo non saranno più giocati o vedranno l'entità della giocata assai ridotta.

5) Se invece si lasciasse tutto inalterato e le scommesse potessero essere effettuate via internet, tramite carta di credito, con indicazioni poste in più lingue, sul sito della Sisal-Superenalotto, con accredito bancario automatico in caso di vincita, si assisterebbe ad un cospicuo aumento delle giocate grazie agli stranieri oggi impossibilitati ad effettuarle.

Questo avrebbe vari effetti:

a) aumenterebbero gli introiti per le casse dello Stato

b) gli Italiani all'Estero si sentirebbero più vicini alla madre Patria avendo la speranza di conseguire vincite che potrebbero ricondurli in Italia

c) vi sarebbe un apporto di denaro estero nelle casse dello Stato Italiano

d) il montepremi aumenterebbe più rapidamente ed in modo più cospicuo

e) la probabilità che un aumento delle giocate possa determinare il 6 o il 5+1 sarebbe maggiore e sarebbe la "Dea Bendata" a stabilire l'entità della somma vinta e la quantità di scommettitori baciati dalla fortuna e non un Ministro che così facendo rischia di fare un autogol.

Forse le mie considerazioni Le parranno stupide, ma mi creda, se Lei soffocherà od imbavaglierà il Superenalotto, in un era di globalizzazione mondiale quale quella che stiamo vivendo, apparirà in internet un qualche staterello che consentirà a qualcuno di scommettere senza limiti di posta vincibile e sarà il superenalotto vincente.

Distinti saluti.

Marco De Benedictis