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- 11 novembre 1999
TPI: lettera al Procuratore

Al Procuratore

del Tribunale Internazionale

Dell'Aja

Sig.ra Carla Del Ponte

Bruxelles, 11 Novembre 1999

Illustrissimo Procuratore,

mi permetta, innanzitutto, di rivolgerLe un augurio di buon lavoro per la nuova carica, tanto prestigiosa quanto onerosa, a cui Lei è stata recentemente nominata. Ho apprezzato enormemente che, in una delle sue prime dichiarazioni pubbliche, abbia ribadito con forza che la "sua priorità assoluta" consista nell'arresto e nel giusto processo ai criminali di guerra Slobodan Milosevic, Radovan Karadzic e Ratko Mladic. Lei, forse, è a conoscenza delle attività del Partito Radicale Transnazionale (TRP) e, forse, sa che, a partire dal 1991, ci siamo battuti per l'istituzione del Tribunale Internazionale dell'Aja (TPI) e poi per il finanziamento adeguato e costante delle attività del medesimo. Il 1ñ febbraio 1999, abbiamo consegnato al Dr. Blewitt, vice-presidente del TPI, oltre 200.000 firme di cittadini europei che richiedevano l'incriminazione del signor Slobodan Milosevic per crimini di guerra e crimini contro l'umanità; l'atto di accusa formulato dal suo predecessore, Louise Arbour, il 22 maggio 1999 contro Mi

losevic e altri quattro esponenti del regime serbo ha rappresentato, dunque, per il TRP una tappa importante in una lotta che continua per veder assicurati alla giustizia internazionale i responsabili dei crimini compiuti nell'ex-Jugoslavia a partire dal 1991, a qualunque Stato, esercito, etnia essi appartengano.

E' proprio per continuare a coadiuvare l'opera difficile del Tribunale dell'Aja che ho deciso di trasmetterLe la documentazione allegata, che ritengo degna di considerazione da parte degli investigatori del TPI. Il primo fascicolo (Allegato A) mi è stato consegnato personalmente dal signor Giorgio Garelli (alias Guy S. Garcia Djindjic), attualmente recluso nel carcere italiano di Ivrea, che sostiene di aver svolto nei primi anni '90 attività di "intelligence" in Serbia, Croazia e Bosnia. La lettura e comprensione del testo è problematica per la frammentarietà e relativa confusione delle informazioni prodotte dal signor Garelli; mi sembra che, però, l'estrema precisione nell'indicazione di nomi e collegamenti (per esempio quelli inerenti la piramide di potere del regime di Milosevic) renda auspicabile un interrogatorio del signor Garelli da parte del TPI; proprio in tale prospettiva s'inserisce l'interpellanza urgente che il senatore radicale Piero Milio ha presentato nel Parlamento italiano (Allegato A1).

Il secondo fascicolo (Allegato B) è, invece, relativo all'esposto (Allegato B1) che il TRP ha presentato alla magistratura italiana per accertare l'esistenza di eventuali reati a carico del signor Giovanni Di Stefano, uno dei più stretti collaboratori del signor Zeljko Raznatovic, meglio conosciuto come "comandante Arkan", nei cui confronti il TPI ha emesso un ordine di cattura per i crimini commessi dalle sue bande paramilitari nell'ex-Jugoslavia. La voluminosa rassegna stampa che accompagna l'esposto (Allegato B2) testimonia l'attività costante del signor Di Stefano volta al fiancheggiamento e al sostegno politico ed economico non solo del signor Raznatovic, ma anche del regime di Belgrado (è illuminante, al riguardo, il fatto che il signor Di Stefano abbia ottenuto la cittadinanza jugoslava "per meriti speciali"). Di grande interesse è poi la lunga intervista rilasciata recentemente, a Roma, dal signor Di Stefano all'autorevole rivista belga "Humo" (Allegato B3), in cui il suddetto dichiara, fra l'altro,

di ricoprire la carica di "generale" delle "Tigri" di Arkan e di essere "il numero due" della suddetta banda paramilitare serba.

Il terzo e ultimo fascicolo (Allegato C) che sottopongo alla Sua attenzione è composto dall'interrogazione (Allegato C1) presentata dal senatore radicale Piero Milio nel Parlamento italiano sul problema inerente la destituzione dell'ambasciatore serbo-montenegrino a Roma; al di là dei risvolti politici, tale fatto implica considerazioni giuridiche che investono il TPI: può il governo italiano concedere l'"exequatur" ad un nuovo ambasciatore nominato da due ricercati dal TPI, il Presidente della Repubblica Federale di Jugoslavia (FRY), Slobodan Milosevic, e il Ministro degli Esteri della FRY, Milan Milutinovic? Lo stesso problema si pone rispetto alla nomina del signor Sinisa Zaric a console della FRY a Milano; oltretutto, al signor Zaric pare essere stata interdetta l'entrata nell'Unione Europea (Allegato C2).

Le assicuro che, essendo consapevole dell'enorme quantità di documentazione che è attualmente al vaglio del TPI, ho riflettuto a lungo sul reale valore delle carte che Le ho succintamente illustrato; credo, infine, che esse meritino la Sua attenzione e quella dei suoi collaboratori; sono, naturalmente, a disposizione per ogni chiarimento o integrazione che Ella ritenga necessari.

Voglia, nel frattempo, gradire i miei più distinti saluti.

Olivier DUPUIS

(parlamentare europeo Lista Bonino

segretario TRP)

P. S. : Per eventuali comunicazioni: Parlamento europeo - Rue Wiertz 60 - 1047 Bruxelles - Tel. +32-2-284.71.98 - Fax. 284.91.98

 
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