Russia:
Alexander Rogov, capo delegazione russa. Ho ritenuto opportuno presentarmi anche a lui, era molto imbarazzato - parla un inglese incerto - gli ho chiesto se sapesse l'ordine del giorno per mercoledi', non ne era al corrente, Barski e' accorso per capire cosa stessimo facendo insieme. Barski cordiale, Rogov freddo.
Ufficio di presidenza:
Anifa Mezoui, direttrice della sezione ONG. Mi ha detto che dovremmo essere la terza delle 4 organizzazioni che dovranno essere prese in considerazione dal Comitato, quindi o tarda mattinata oppure primo pomeriggio. L'agenda e' comunque passabile di mutamento a seconda degli umori del Committee.
Germania:
Philip Ackerman, delegato al Comitato. Non aveva novita', quindi abbiamo parlato di altro. Mi ha detto che la risposta dell'ONG cubana era completamente fuori tono, che l'approccio era completamente diverso dal nostro e che per questo sara' molto difficile per loro sostenerli mercoledi'. Si e' raccomandato, nel caso venga chiamato a rispondere a domande, di mantenere un tono estremamente conciliante ed educato, quasi remissivo (sic!), e di inziare la mia risposta ripetendo le scuse che abbiamo gia' presentato nella nostra difesa scritta e cercare di mantere il tutto sul "misunderstanding".
Francia:
Didier Le Bret, delegato al Comitato. Al mattino mi ha detto che I suoi ultimi contatti coi russi risalivano a venerdi' sera e che gli parevano fermi nel chiedere l'espulsione, ma incerti nel come gestire la plenaria mercoledi'. Poco fa, a lavori terminati, mi ha detto che, anche oggi, Barski gli ha conferemato l'intenzione di chiedere il ritiro dello status consultivo.
India:
Asith Bhattacharjee, delgato al Comitato. Mi ha detto di aver ricevuto il nostro documento anche via ambasciata indiana a Roma, ma che non aveva avuto il tempo di studiarlo, lo avrebbe fatto stasera. Anche Bhattacharjee, come il contatto di Paolo a Roma, mi e' parso molto interessato alla nostra vicenda - in un primo momento credeva che avessimo un problema con Cuba e si era ripromesso di convincere la delegata cubana a cambiare opinione, quando poi ha realizzato che si trattava della Russia, mi ha detto che la faccenda e' seria ma che avrebbe dovuto dare un'occhiata al documento prima di potersi esprimere nel merito. Ne parliamo domani.
Pakistan:
Munawar Saeed Bhatti, delegato al Comitato. Mi ha detto che Shazia Rafi lo aveva chiamato e che gli aveva parlato di noi. Ha voluto che lo brifassi sul caso e mi ha detto che, in un nostro eventuale intervento orale dovremmo sostenere con forza che il partito non e' favore dell'indipendenza del Pakistan, quella e' la condizione per un loro atteggiamento favorevole. Non abbiamo parlato di voto, ma mi ha promesso di leggere attentamente la nostra risposta scritta e che domani mi avrebbe fatto sapere.
Paesi Bassi:
Paul Peters, delegato osservatore al Comitato. Mi ha garantito di essere presente mercoledi' mattina. Non ha avuto il tempo di leggere la versione finale della difesa, ma che aveva sentito da voci di corridoio che I russi erano comunque decisi a procedere. Mi ha promesso di stare all'erta.
Regno Unito:
Cliff Naylor, Delegato osservatore al Comitato. Ha preso il posto del collega che in passato seguiva I lavori, e' nuovo, non conosce nessuno... gli ho dato la lettera dei russi, il memo e la nostra memoria scritta (gli osservatori non ricevono la documentazione, ne devono fare esplicita richiesta), mi ha detto che non puo' interecedere presso I russi perche' si creerebbe un'imbarazzante situazione in cui uno stato membro dell'ONU di punto in bianco intercede presso un altro stato membro in favore di un'organizzazione che non ha la propria sede legale del primo stato. Naylor, che puo' prendere la parola in caso di dibattito, mi ha garantito la presenza mercoledi'.
USA:
Richard Williams, delegato al Comitato. Mi ha detto che tutti gli "Allies", come li ha chiamati lui, si sono detti molto soddisfatti della nostra risposta e che, almeno quello era un buon inizio. Non aveva sentito altre voci.
Cile:
Edurardo Tapia, delegato al Comitato. Molto cordiale si e' scusato di non avermi mai richiamato. Mi ha espresso il sostegno convinto del Cile, mi ha anche detto di aver parlato con Bolivia e Colombia, ma che non era sicuro, almeno alla settimana scorsa. di quale posizione avrebbero tenuto I suoi colleghi latino-americani. Mi ha promesso che ci riparlera' prima di mercoledi' mattina. I rapporti diplomatici tra Cile e Russia si sono notevolmente deteriorati proprio alla Commissione di Ginevra, quando il Cile ha votato in favore della risoluzione sulla cecenia. Tapia mi ha detto di aver parlato con Rogov giovedi' scorso, anche dal loro dialogo emergeva la decisione russa nel procedere, ma allo stesso tempo Tapia mi ha detto che con I russi non si puo' mai sapere. Mi ha chiesto se avessimo avuto un incontro, ed e' rimasto sorpreso dell'atteggiamento silente dei russi. Di solito, se c'e' la possiblilita' di trovare un compromesso o un qualche tipo di accordo, il tutto avviene in incontri informali tra la delegazi
one e l'organizzazione. Con Tapia abbiamo fatto un po' di conti per un eventuale voto, che Tapia dice essere molto molto probabile, e che sara' molto molto difficile convincere chi fino a ieri si e' sempre espresso contro le ONG (I paesi musulmani che potrebbero riservare delle soprese sulla cecenia). Ha tenuto pero' a ripetere che "with Russians you never know".
Romania:
Mihaela Blajan, delegata al Comitato. Era di corsa, ci vediamo domani alle 3. I rumeni potrebbero dirmi se hanno sentito voci, sono I vicini di banco della Russia.
Lavori:
Oggi e domani il comitato ha lavorato a ranghi ridotti per la concomitanza di altre riunioni. I lavori stanno andando a rilento. La russia resta la sola delegazione con 3 persone