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- 17 luglio 2000
Status consultivo, fase 2: contatti 17 luglio

Spedita bozza della risposta preliminare inserita nel testo precedente a: francia, germania, turchia, pakistan, paesi bassi e canada.

Francia:

Didier le Bret, delegato al Comitato. Mi ha raccontato della riunione di venerdi' scorso sull'organizzazione del segmento dell'ECOSOC. La sua proposta a nome dei 15 di posticipare l'adozione del rapporto non e' stata osteggiata dai russi, che pero' non hanno gradito I nostri commenti alla conferenza stampa di bruxelles. I russi gli hanno detto che non si opporranno, e che manterranno il dibattito su questioni procedurali, ma non e' detto che altri paesi, e Didier pensava all'india, pure menzionata nel comunicato stampa del 24 di giugno, non si coalizzino all'ultimo momento.

Mentre non e' ancora stato convocato il comitato per il 21 (anche se la sala e' stata prenotata), pare che il 27 di luglio sara' proprio il presidente dell'ECOSOC a proporre di posticipare l'adozione del rapporto alla prossima sessione. Se pero' dovesse iniziare un dibattito, Didier ritiene che a oggi non si possano delineare schieramenti, perche' nessuno ha preso la parola contro la sua proposta. Infine mi ha detto di non aver avuto ancora il tempo di leggere la nostra bozza, ma che da un fax che gli avevo mandato giovedi' scorso di preannuncio di strategia, aveva capito il nostro orientamento "difensivo" e concordava con la linea da noi scelta.

Germania:

Philip Ackerman, delegato al comitato. Ha letto la nostra bozza di risposta, gli sembrava molto appropriata e anche adatta ad un dibattito che potrebbe nascere in seno al comitato nel merito della questione. Conferma che I russi sono in minoranza in un eventuale voto in favore dell'adozione del report del Comitato, e pure in imbarazzo perche' spesso sono proprio loro a porre quel tipo di problema procedurale, ma ci ha tenuto a dirmi che I russi hanno distribuito a tutti, non solo le agenzie della conferenza stampa di bruxelles, ma anche il comunicato stampa del 24 giugno. Gli ho annunciato che stiamo facendo circolare un appello internazionale e che dei nostri amici nel parlamento russo stanno preparando un'interrogazione parlamentare, era molto contento, ma mi ha consigliato di ritardare la pubblicizzazione dell'appello a dopo l'ECOSOC, gli ho detto che era impossibile e pure inutile, secondo lui prima ci muoviamo, prima I russi potrebbero organizzare una controffensiva che andrebbe ad incrinare I fragili e

quilibri che al momento, con il sostegno dei G77 si e' riusciti a creare.

 
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