Riassunto della riunione del Committee del 21 luglio 2000Il Comitato era presieduto dal Vicepresidente Pakistano perche' il Presidente Turco e' a Ginevra.
In apertura del dibattito, dopo alcune richieste iniziali di chiarimento su quale fosse l'oggetto delle riunione ordierna sollevate da India, Cuba e Algeria, il Comitato e' passato ad analizzare la replica alla sua raccomandazione presentata da Aso Pazco, l'altra ONG per la quale era stata richiesta la sospensione dello Status consultivo. Dopo l'introduzione del caso da parte di Cuba, l'Olanda, che e' membro del Comitato solo come osservatore, e' intervenuta ponendo al centro del dibattito la questione, che costituisce l'oggetto della nostra risposta, se il rappporto del Comitato fatto pervenire alle ONG potesse essere considerato come delle vere e proprie motivazioni sulla base delle quali poi le ONG, avrebbero potuto esercitare in modo effettivo il loro diritto di difesa. A questo punto e' iniziato un lungo confronto di circa un'ora e mezza tra le delegazioni, nel corso del quale si sono avuti almeno 25 interventi e che e' stato segnato da alcuni momenti di duro scontro, soprattutto quando si e' avuto il
susseguirsi di una serie di richieste di intervento sull'ordine dei lavori, che hanno visto battagliare in particolare il delegato francese (capofila degli "alleati" e presidente di turno dell'Unione Europea), con Cuba e Russia. Va detto che alcuni Stati, Russia, Cina, Cuba, Bolivia hanno cercato di troncare il dibattito sul nascere affermando che stava emergendo un consenso (inesistente) sulla necessita' di posticipare ad altro momento la discussione su questi aspetti di carattere procedurale. Va segnalato che Cuba in questo contesto ha sostenuto che se anche si avesse in futuro una revisione delle modalita' atttraverso le quali il Comitato formuli le sue "motivazioni", questa non potrebbe avere carattere retroattivo.
Il contenuto del dibattito puo' essere riassunto dicendo che, da un lato vi era lo schieramento delle dittature comuniste il quale sosteneva che il rapporto potesse essere considerato come delle vere e proprie motivazioni sulla base di questi argomenti:
1) Il Comitato in passato ha sempre adottato questa formula per comunicare le "motivazioni" alle ONG e questo non ha mai impedito il regolare svolgimento della procedura che ha poi sempre fatto pervenire le questioni affrontate dal Comitato davanti all'ECOSOC,
2) Il fatto che l'hanno scorso la Presidenza italiana dell'ECOSOC, nella persona dell'Ambasciatore Fulci (sic !), avesse formalmente comunicato ad una ONG che il rapporto del Comitato (il processo verbale dei lavori) doveva essere considerato costituente le "motivazioni" della raccomandazione.
Va detto tra parentesi che Fulci l'anno scorso ha introdotto un altro pericoloso precedente e che cioe' quello che l'Ecosoc, in caso di disaccordo con la raccomandazione del Comitato, invece di decidere autonomamente in modo diverso, rimandi la decisione al Comitato stesso, del quale e' ben nota, purtroppo, la composizione. Da qui forse si capisce, ma e' solo un pensiero maligno ff the record, la freddezza di Fulci a fronte della nostra richiesta di sostegno....).
Dall'altro lato vi erano invece gli "Alleati" che in sostanza hanno ripreso il contenuto della nostra difesa adattandolo al caso di ASO PAZCO, e che in sostanza hanno sostenuto la necessita' di approfondire la vicenda chiedendo a piu' riprese che Cuba fornisse le prove delle accuse contro la ONG.
L'analisi della vicenda di ASO PAZCO si e' conclusa con una richiesta di riapertura del caso proposta dalla Germania (dopo altre schermaglie di tipo procedurale) che e' stata respinta dal Comitato con 9 voti contrari, 4 in favore e 3 astensioni (erano assenti Senegal, Etiopia e Romania: la questione dell'assenza degli africani e' una questione da affrontare con attenzione in quanto si potra' riproporre anche in sede ECOSOC.... ).
Giunti a questo punto mancavano ormai soltanto 25 minuti alla fine della sessione e gli "Alleati" sono intervenuti prima per chiedere la fissazione di un nuovo meeting in cui poter affrontare adeguatamente la vicenda del Partito Radicale e poi iniziando a contestare nuovamente il contenuto del rapporto del Comitato. In questa fase e' scesa in campo (diciamo cosi') l'Italia. Va detto anzitutto che l'interrogazione di Milio, gli interventi di alcuni partiti e anche il nostro comunicato odierno deve aver avuto un buon effetto sul Governo e sulla delegazione italiana in quanto, innanzitutto si e' presentato al Comitato il Consigliere Brauzzi ( che normalmente siede in sede ECOSOC e che probabilmente e' il miglior diplomatico della Missione italiana a NY), sostituendo la persona normalmente e' in charge nel Committee la Signora Borzi, e poi perche' l'intervento da questi svolto, come rappresentante di uno Stato membro del Committee solo come osservatore, e' stato davvero ottimo. Ha essenzialmente contestato la na
tura di "motivazioni" del rapporto del Comitato riprendendo la nostra difesa ed aggiungendo altri covincenti rilievi di carattere procedurale. Sono da notare poi un intervento di Cuba, la quale ha detto che il Partito Radicale e' un organizzazione politica molto potente, riprendendo il punto tanto caro ai cubani che chi fa politica non possa avere lo status consultivo, e la new entry della Sirya (come osservatore) che si e' detta assai preoccupata del fatto che ci siano degli Stati che difendano le ONG che violano costantemente I principi della Carta delle Nazioni Unite.....(all'appelo ci mancano ormai solo il Vietnam, il Sultanato dell'Oman, l'Arabia Saudita e il Bahrain ma li avremo in sede ECOSOC...).
La riunione del Comitato si e' conclusa con l'accordo degli Stati sulla richiesta al Segretariato del Comitato di chiedere all' ECOSOC la fissazione di una data nella quale il Comitato possa nuovamente affrontare il caso del Partito Radicale, possibilmente nel corso della prossima settimana, prima della dead line dei lavori dell'ECOSOC che, per vari motivi, e' stata fisssata al 27 di luglio.
A questo punto sono corso in ufficio per il collegamento di Marco con la radio (era quasi mezzanotte e un quarto in Italia), mentre Marco ha avuto dei rapidi colloqui con I delegati e dei quali parlera' nel messaggio successivo. Passo e chiudo.
Matteo