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- 22 luglio 2000
Status consultivo, fase 2: contatti e suggerimenti

Prima della riunione mi sono visto separatamente con francia, germania e in seguito con l'italia. Al francese e al tedesco ho detto che in vista di una possibile decisione controversa in seno al Consiglio, sarebbe stato bene arrivarci con un voto, che sicuramente avremmo perso, ma che ci avrebbe reso duri e puri all'ECOSOC. Entrambi erano sollevati da questa mia affermazione e pronti ad un dibattito tutto procedurale partendo dalla nostra "eccellente" risposta.

Contatti a termine del dibattito

Francia:

Didier Le Bret, delegato al comitato. Mi ha detto di aver visto l'articolo su le monde (???) e che gli era parso piuttosto efficace, mi ha anche detto che il PR era una delle priorita' della sua missione, cosa confermatami anche dal suo collega e che ci era grato della nostra risposta perche' potra' essere utilizzata per le mosse future sia sul nostro caso che in generale. Mi ha detto che sara' molto difficile che l'ECOSOC possa trovare del tempo sufficiente per prendere in considerazione la nostra risposta scritta. E che con gli alleati stavano lavorando affinche' il consiglio non trovasse un pomeriggio da allocare al Comitato. A quest'ultima fase del colloquio si e' unito anche il tedesco che confermava l'impegno dietro le quinte per far slittare una riunione del Comitato.

USA:

Michael Gallagher, vice ambasciatore capo delegazione al Comitato (un omone grande e grosso, boss di rick williams), durante il dibattito aveva detto di essere stato informato della mia presenza ed aveva chiesto che venissi sentito dal Comitato ('tacci sua!). mi sono presentato e lo ho ringraziato del suo intervento in cui si chiedevano le prove delle accuse a noi mosseci. In particolare ha detto che finche' non sara' preparato qualcosa di simile gli USA faranno opposizione a qualsiasi decisione del comitato, mi ha anche detto che la mossa russa di aprire anche un contenzioso sulla pedofilia sara' sicuramente utilizzato dagli States per dare seguito ai dubbi sollevati oggi pomeriggio.

Italia:

Giovanni Brauzzi, delegato all'ECOSOC. L'ho ringraziato sentitamente per l'ottimo intervento, abbiamo parlato dell'interrogazione e della mobilitazione e ha detto che stanno facendo tutto quanto possibile, come del resto comunicato da Serri. Mi ha detto che gli occidentali stanno gia' tessendo le trame per non arrivare ad una chiusura del rapporto, e in questo senso chiedeva della collaborazione da parte nostra. Gli ho detto che stiamo facendo circolare un appello internazionale e che lo vorremmo pubblicare mercoledi', mi ha detto che potrebbe realmente essere controproducente e che, visto lo scenario che si prospetta, di equilibri fragili e certezze friabili forse potrebbe essere saggio posticiparlo di un paio di giorni. Mi ha anche detto che I toni usati nei nostri comunicati stampa internazionali sono sempre stati usati dai russi per dimostrare la nostra aggressivita', non che questo sia proibito dalle regole dell'ONU, ma nelle intenzioni dei russi questo serve ad aizzarci contro altri paesi.

A proposito di altri paesi, la russia, poco prima che si passasse alla nostra risposta, ha distribuito con contatti ad personam il nostro appello sull'antiproibizionismo sull'alcol nei paesi islamici... ebbene, al termine della riunione, la delegata algerina e quella sudanese, mi hanno avvicinato chiedendo spiegazioni sul testo. Erano sinceramente interessate e anche divertite dal testo dell'appello, in particolare dalla richiesta di liberta' sessuale nei paesi mussulmani.... Mi hanno invece chiesto se fosse una provocazione l'aver messo la stella di david sull'icona che sta ad indicare la versione in arabo. Io ho fatto notare loro che non era la stella di david, che erano 2 quadrati sovrapposti, quindi 8 e non 6 punte, ma ho anche promesso che da domani sul nostro sito web, che le 2 mi hanno detto essere ormai famoso tra I delegati del comitato, al posto di quel simbolo "ambiguo" ci sara' una mezzaluna con la stella (mihai e' pregato di trovare un simbolo del genere, magari quello della croce rossa araba ch

e si chiama luna rossa, red crescent).

Human Rights in China:

Wang Dan ha firmato l'appello.

Soros Foundation:

Maureen Aung-Thwin, direttrice del Burma Project. Mi promesso di far avere via email codificata prima e poi con canali suoi il testo dell' appello alla San su ky.

Mandato appello anche ai direttori di: amnesty international, human rights watch, lawyers committee for human rights, federation internationale des ligues de droits de l'homme e a bill pace.

New York Times:

Barbara Crossette, le ho mandato un dossier sul nostro caso. Dicendole che lunedi' la avrei cercata per raccontarle della riunione di venerdi'.

Suggerimenti:

Per prima cosa mi pare urgente recuperare l'articolo di le monde e metterlo in evidenza sul web (io ne cerchero' una copia qui a nyc). Per seconda interrogarsi ancora una volta, sempre che lo si sia fatto con la ponderazione necessaria, sulla data della pubblicazione delle pagine sui giornali onde evitare pericolosi effetti controproducenti sulle dinamiche in atto (e scusatemi il diplomatichese).

Da sabato sara' necessario anche monitorare la stampa internazionale per utilizzarla sul web.

 
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