In apertura dei lavori la delegata algerina ha proposto la redazione da parte del Comitato di una lettera a seguito delle nostre osservazioni, con la quale si richiedeva al PRT di dare una risposta completa alla raccomandazione del Comitato. Per risposta completa si deve intendere anche un pronunciamento da parte del PRT nel merito delle questioni sollevate dai russi e quindi non solo su questioni di carattere procedurale.
Corollario della proposta algerina era il ritiro della richiesta russa di sospensione temporanea dallo status consultivo. A seguito di una serie di interventi a sostegno della mozione algerina fatti da Cile, Cuba, Sudan, Cina, Bolivia, Cina (che in particolare ha voluto sottolineare come la procedura che il Comitato deve seguire, la stabilisce il Comitato stesso e non una ONG), l'India ha preso la parola chiedere quale fosse la motivazione di questa proposta perche' per come era stata trodotta in inglese avrebbe dato adito a due possibili interpretazioni:
1) Che la richiesta di una nuova risposta da parte del PRT fosse stata fatta perche' il Comitato non aveva rispettato le regole, accogliendo cosi' I rilievi procedurali contenuti nella nostra risposta,
2) Che la richiesta di una nuova risposta da parte del PRT fosse fatta per dare una nuova opportunita' alla ONG che non aveva avuto abbastanza tempo per rispondere.
A questo punto sia il Chairman pakistano che altre delegazioni (Algeria, Sudan, Cuba), hanno voluto sottolineare la correttezza dell'intera procedura seguita dal Comitato e hanno chiarito che la richiesta di una ulteriore risposta da parte del PRT era da intendere come un segno di disponibilita' da parte del Comitato nei confronti dell'ONG.
A questo punto I lavori sono stati sospesi per avviare una sessione informale informale (a porte chiuse) per concordare il testo della lettera. Prima dell'inizio delle consultazioni informali abbiamo avuto un rapido colloquio con il delegato francese nascosti dietro una colonna, che ci ha delineato lo scenario delle prossime ore, settimane e mesi.
Lettera ambigua di richiesta di nuova memoria difensiva, che consentira' ai likeminded del comitato di riaprire il dibattito sulle modalita' di compilazione delle motivazioni delle raccomandazioni; esclusione della proposta di sospensione temporanea del PRT fino all'adozione del rapporto da parte dell'ecosoc dell'autunno; 16 settembre come data per la prensetazione della nostra risposta, che pero dovra' entrare nel merito delle questioni e non essere piu' solo procedurale; richiesta europea di riapertura del caso alla riunione del comitato il 26 di settembre, voto (perso) su questo, e rapporto presentato all'ECOSOC in mancanza di consenso e dibattito nel merito in seno al consiglio.
Dopo circa due ore di negoziati molto complessi (a quanto ci hanno riferito italiani, francesi e tedeschi) il Comitato si e' nuovamente riunito per adottare per consenso il testo della lettera che ci sara' inviata presumibilmente la prossima settimana.
Nella sostanza (ho preso appunti mentre venica letta dall'algerina)il contenuto della lettera e' composto da un preambolo e da due punti :
1) Nel preambolo si richiama il par.56 della Res. 1996/31;
a) nel primo punto si invita il PRT a fornire una risposta eauriente, completa, estesa (comprehensive) alla raccomandazione del Comitato tenendo in mente il rapporto E/2000/ del Comitato (in sostanza il processo verbale delle sedute del Comitato), entro il 16 di settembre;
b) nel secondo punto si richiede all'Ecosoc di di autorizzare una nuova riunione del comitato nella settimana che inizia il 25 settembre.
L'invio e il contenuto della lettera sono stati approvati con il consenso di tutti I membri del Comitato.
A questo punto l'Olanda (osservatore) ha chiesto di intervenire sostenendo che questa decisione del Comitato era comunque adottata in violazione della Risoluzione 1996/31 (presumibilmente per mancanza delle reali motivazioni alla base della raccomandazione del Comitato NDR), e che auspicava che questo potesse costituire un primo passo verso il rispetto da parte del Comitato della stessa risoluzione. L'intervento olandese ha scatenato una serie di interventi a catena (Sudan, Algeria, Russia, India) che hanno ribadito la correttezza della procedura seguita dal Comitato (che per il solo fatto di essere un Comitato tecnico avrebbe una sorta di infallibilita' nell'adozione delle procedure). In questa fase hanno poi preso la parola anche Francia (in russo) e Germania che hanno sottolineato il fatto che vi sono delle diverse interpretazioni della risoluzione, ma che comunque questa decisione rappresenta un accettabile compromesso.