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- 18 settembre 2000
Status consultivo, fase 3: contatti 18 settembre

Rick Williams, USA delegato al Comitato. Aveva letto solo bozza, leggermente diversa dalla versione finale, e mi aveva detto che era contento del lavoro, anche perche' gli USA non possono tollerare che si spacci il processo verbale come una sentenza. Mi ha detto di non aver sentito nienta da parte dei russi, ma che avrebbe cercato di incontrarli casualmente. Era molto contento dell'articolo sul Financial Times.

Hanifa Mezoui, Capo della Sezione ONG. Consegnata la risposta ci ha "consigliato" di lavorare sui contatti informali che avevamo costruito a luglio.

Levent Bilman, Turchia, presindete del Comitato. Non aveva ancora avuto il tempo di leggere la versione finale della difesa, ma la bozza gli pareva ben fatta e molto articolata. Non essendo stato presente al dibattido di luglio ne' all'ECOSOC (era a ginevra per altri negoziati) ha voluto avere da me un assessment di come fossero andate le 2 riunioni presiedute dal Pakistano. Bilman, che aveva parlato solo con I "like-minded" e l'Algeria, ritiene che la migliore soluzione sia un accordo coi russi prima del 27, data della tenuta del Comitato. Il gentlemen's agreement, eviterebbe la tenuta della riunione, oppure guiderebbe il negoziato in un clima di non belligeranza. Lo scenario di una riapertura del caso, nuovo a suo dire, dividerebbe il Comitato In due fronti, forse creandone un terzo, gli astenuti che non entrerebbero nel merito, ma che si dichiarerebbero soddisfatti della nostra risposta, e farebbe chiudere il rapporto del comitato con un voto sulla raccomandazione per l'ECOSOC. Bilman non si e' avventurat

o a fare previsioni per il Consiglio.

Amina Mesdoua, Algeria, delegata al Comitato. Lunga telefonata. Aveva letto solo le prime 3 pagine della risposta e non era particolarmente d'accordo sui nostri rilievi procedurali. Le ho spiegato che il resto del documento entra nel merito delle questioni, ma che era necessario inziare la nostra terza risposta che deve essere "comprehensive" riprendendo parte delle argomentazioni presentate a luglio, perche' analizzare un processo verbale crea notevoli problemi dal punto di vista della coerenza del testo. Amina mi ha detto che a seguito del nostro precedente, il comitato cerchera' di convocare un gruppo di lavoro per mettere mano ai criteri che il comitato stesso dovra' seguire per comunicare e motivare la propria decisione di raccomandazione sia alle organizzazioni che all'ECOSOC. L'Algerina e' sempre molto attenta all'immagine del comitato e alla sua credibilita'. Dopo aver parlato della nostra memoria, siamo passati alla gestione "politica" della faccenda. Anche lei ritiene che la cosa migliore sia una "

solutione amicable avec nos amis russes" che non farebbe tenere la riunione del 27 e che dovrebbe far contente le parti in causa e mettere in evidenza anche la buona fede del comitato e il suo procedere secondo le regole esistenti. Le soluzioni possibili secondo lei potrebbero essere 3:

1) I russi, dopo attento studio della nostra memoria accettano le scuse per l'errore di Idigov nella sua presentazione alla commissione e ritirano la richiesta di sanzione. In questo caso non si terrebbe la riunione del comitato.

2) I russi ritengono che le scuse presentate non siano sufficienti, ma che le nuove informazioni contenute nella difesa potrebbero far cambiare la raccomandazione in una pena minore (lei diceva un anno). In quel caso il comitato verrebbe convocato per ratificare questa decisione russa per consenso (questo creerebbe dei problemi con gli USA che non sono pronti a sostenere la benche' minima sanzione nei nostri confronti)

3) I russi non cedono e si affronta il comitato con una richiesta da parte francese di riapertura ed eventuale mio interrogatorio e voto finale. Il voto, perso dai nostri, farebbe chiudere il report con una disaccordo e come tale verrebbe presentato all'ECOSOC il 18 ottobre. A quell punto il Consiglio lo adotterebbe solo con un voto. Questa eventualita', caldamente sconsigliata dall'algerina, sarebbero tutte da valutare anche alla luce del dibattito del 27 e degli schieramenti delineatisi.

Oltre che con il presidente turco, Amina ha gia' parlato con Cuba, Sudan e Libano che le sono sembrati disposti a prendere in considerazione una pena minore. Entro la fine della settimana vorrebbe incontrare anche I "like-minded" per cercare di trovare una soluzione o per capire come dirigere la discussione il 27. Una eventuale riunione informale pero' sarebbe molto aiutata se da parte nostra fosse resa nota una flessibilita' su possibili riduzioni di pena. Amina diceva un anno, io ho insistito molto sullo special report. Amina mi ha anche raccontato della vicenda che 4 anni fa li ha visti depositare una richiesta di sospensione di status alla federation internationale des ligues de droit de l'homme. A seguito della presentazione della prima risposta da parte della FIDH l'Algeria commuto' la pena in uno special report fermo restando che una qualsiasi altra minima violazione della risoluzione 96/31 da parte dell'ong sarebbe stata immediatamente punita. Ci siamo lasciati che mi sarei rifatto vivo mercoledi' po

meriggio, nel frattempo Amina cerchera' di capire il mood dei russi, e mi ha inconraggiato a fare altrettanto.

 
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