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- 23 settembre 2000
Status consultivo, fase 3: aspetti procedurali per il 27

ASPETTI PROCEDURALI DA TENERE IN CONSIDERAZIONE IN VISTA DELLA RIUNIONE DEL COMITATO DEL 27 SETTEMBRE.

Di Matteo Mecacci

Ad integrazione dei possibili scenari che ci si prospettano dai contatti avuti con alcuni paesi, aggiungo due opzioni di carattere politico-procedurale che a mio parere (giuridicamente opinabile) sarebbe possibile scegliere laddove si riscontrasse la disponibilita' di alcuni paesi amici ad assecondare le nostre richieste, cosa non improbabile al momento.

Le ulteriori opzioni possibili sono le seguenti:

1) ai sensi del par.32 della risoluzione 1996/31 il cui titolo e testo riporto di seguito:

"Presentazioni orali nel corso delle riunioni"

Il Comitato sulle Organizzazion Non Governative puo' fare delle raccomandazioni al Consiglio Economico e Sociale relativamente a quali organizzazioni con status consultivo generale possano fare una presentazione orale al Consiglio e su quali temi debbano essere sentite. Tali organizzazioni possono essere autorizzate a fare un intervento di fronte al Consiglio,che e' soggetto all'approvazione del Consiglio. (...)

Sulla base di questo testo credo che sia formalmente possibile, ma occorrera' verificare con gli esperti, che uno dei paesi che ci sostengono proponga al Comitato di chiedere che il nostro caso, data la sua complessita' e visti I numerosi elementi di novita' rispetto ai lavori del Comitao e dell'Ecosoc, sollevati dalle nostre risposte, sia adeguatamente e accuratamente presentato all'Ecosoc anche attraverso un intervento della ONG interessata. Questo oltre a costituire un nuovo precedente utilizzabile anche da altre ONG in futuro, ci consentirebbe anche di "arringare" la plenaria dell'Ecosoc e di acquisire cosi' ancor piu' visibilita' politica. Anche se il Comitato respingesse questa richiesta, il fatto stesso di aver ottenuto una votazione, immagino a noi piu' favorevole di quella che avremo sulla probabile richiesta di sospensione, mi sembrerebbe di per s

2) ai sensi del paragrafo 17 della Risoluzione 1996/31 il cui testo e' il seguente,

"Nel riconoscere l'evoluzione del rapporto tra le Nazioni Unite e le Organizzazioni Non Governative, il Consiglio economico e Sociale, in consultazione con il Comitato sulle Organizzazioni Non Governative, considerera'la revisione degli accordi per la consultazione come e quando sia necessario facilitare, nel modo piu' effettivo possibile, i contributi delle Organizzazini Non Governative al lavoro delle Nazioni unite",

e dal preambolo della Risoluzione 1996/31 il quale dice che

" Il Consiglio Economico e Sociale, Richiamando anche la sua Risoluzione 1993/80 del 30 luglio 1993, nella quale ha richiesto una revisone generale degli accordi per la consultazione delle Organizzazioni Non governative, con riguardo anche all'aggiornamento, se necessario, della Risoluzione 1296 del 23 maggio 1968,come pure l'introduzione di coerenza nelle regole che governano la partecipazionedelle ONG nelle Conferenze internazionali convocate dalle nazioni Unite, e anche un esame dei modi e degli strumenti per migliorare gli accordi pratici per il lavoro del Comitato sulle Organizzazioni Non Governative e della Sezione del Segretariato sulle Organizzazioni Non Governative",

e' a mio parere formalmente possibile che alcuni dei paesi che ci sostengono chiedano prima della riunione dell'Ecosoc del 18 ottobre, l'adozione da parte dell'Ecosoc di una risoluzione che, a seguito degli evidenti problemi che il Comitato sulle ONG ha dovuto riscontrare nel proprio funzionamento a seguito del sollevamento da parte nostra di un'ampia serie di obiezioni procedurali, chieda una revisione della Risoluzione 1996/31 al fine di emendare le regole che disciplinano il modo di operare di un istituto e di un organo delle Nazioni Unite, introducendo i principi della certezza del diritto e del giusto processo. Sui tempi e sui modi di questa eventuale proposta occorrera' discutere con gli Stati interessati.

 
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