Giappone: di rientro dalla Capitale la delegata ci ha comunicato che votera' contro la raccomandazione del Comitato.
Francia: alla mensa delle Nazioni Unite con Paolo abbiamo incontrato il delegato francese,al quale dopo che Paolo gli ha fatto I complimenti da parte di Emma per l'ottimo lavoro svolto sinora, ho detto del voto favorevole del Giappone. Il francese ha detto che secondo I suoi calcoli per la votazione siamo fifty/fifty e ci ha consigliato di insistere con I paesi musulmani perche', dopo che ha ricevuto la conferma di astensione da parte del Pakistan, ritiene che sia probabile che almeno Arabia Saudita, Oman e Bahrein possano fare altrettanto se non addirittura, votare contro la raccomandazione del Comitato. Ha poi confermato la propria piena disponibilita' a concordare insieme la strategia in vista del 18.
Brasile: Con Paolo Atzori, in un misto di portoghese e inglese, abbiamo incontrato la delegata brasiliana al terzo comitato. Molto gentile, ha detto di aver inviato tutto il materiale a Brasilia consigliando, a titolo personale, l'astensione o il voto favorevole perche' la punizione proposta contro di noi le pareva eccessiva. Ho insistito sottolineando l'importanza del passaggio del Giappone dalla posizione di astensione (la stessa del Brasile) a luglio sul caso di AZOPASCO, a quella a nostro favore. Ho fatto notare come essendo gli schieramenti sul fifty/fifty, il loro voto e' di grande importanza perche' potrebbe risultare decisivo; ha detto che questo era un elelmento importante da tenere in considerazione e percio' le abbiamo inviato la nostra previsione di voto. Ritiene di poterci dare la posizione ufficiale del proprio Governo entro la fine della settimana.
Italia: mentre stavo cercando altri delegati ho incontrato la delegata italiana al Committee, sig.ra Borzi. Dopo avermi portato in una stanza vuota perche' "sa' com'e' non vorrei farmi vedere troppo in giro con voi........", ha detto che ha parlato con il delegato francese il quale ritiene che il rapporto probabilmente non sara' tradotto in tempo per il 18, ma che ancora non si e' certi di questo perche' I russi potrebbero fare delle pressioni per accelerare le traduzioni. Ha detto di aver letto una lettera di Emma in cui si faceva presente il rischio della sospensione temporanea ed ha detto che, pur essendo il ragionamento che facciamo su tale rischio, molto logico, l'eventuale rinvio della sessione per consentire le traduzioni non dovrebbe essere molto lungo (anche se non era a conoscenza della prassi in materia), e quindi una sospensione temporanea non dovrebbe apparire giustificata. Ha detto che domain pomeriggio, dopo le votazioni per l'elezione dei membri del Consiglio di Sicurezza (che dovrebbe conclu
dersi entro le 13), chiamera' il segretariato dell'NGO Section, per capire a che punto sta la traduzione del rapporto e per capire qual'e' lo scenario "procedurale"che prevedono.
Algeria; mentre con Paolo assistevamo ai lavori del terzo Comitato per individuare I delegati da contattare, abbiamo notato l'attivismo della ormai famigerata (almeno per noi) delegata algerina, che si e' avvicinata a vari delegati del Comitato (Sudan, India), discutendo abbastanza animatamente (non sapevamo in realta' di cosa stesse parlando). Allla fine della riunione del Comitato Paolo ha captato una parte della conversazione della nostra "amica" algerina con una delegata di un paese arabo che al momento non abbiamo identificato, conversazione che si e' svolta parte in arabo e parte in francese.
Quello che ha detto in francese e' stato (discussione molto accesa) "Il y a deja un consensus pour une suspension de trois ans, il ne peut pas y avoir une autre decision maintenant" (c'e` gia'stato il consenso per una sospensione di tre anni, ora non puo` esserci un'altra decisione). La stessa algerina e' stata vista poco dopo discutere, molto accesamente, con il delegato olandese. Ci sembra che la delegata algerina stia lobbando a favore dei russi, soprattutto in quanto delegata "anziana" del comitato, poiche` la sconfessione da parte dell'Ecosoc della decisione di sospensione costituirebbe una messa in discussione dei metodi di lavoro del Comitato di cui lei si e fatta garante nel corso di tutto il processo. Questo ci sembra sintomo di un crescente nervosismo nel partito avverso. E forse aquesto punto sarebbe opportuna un'iniziativa - anche pesante - nei confronti delle autorita' algerine.