Scrivo queste righe perchè anche quest'anno mi iscrivo all'ERA. Quest'anno, però, é una adesione
speciale.
Grazie al PR mi sono interessato di politica (molto meno di partitica e politicanti) e mi sono spesso
rimboccato le maniche prestandomi all'azione militante in dverse campagne ed in quasi tutte le occasioni
elettorali (italiane, é ovvio) non foss'altro per andare a prendere materiali e manifesti per far si che fossero
presenti anche nella mia zona, dove non ho compagni. Tutto questo da una decina d'anni.
La mia prima iscrizione risale al '94, anno in cui mi iscrissi al CORA. Dall'anno successivo sono sempre
stato iscritto al PR ed all'ERA. Ho pure sostenuto Nessuno tocchi caino.
Dall'anno in cui il PR evolse in partito transnazionale e transpartito mi era più che mai chiaro che la
coerenza, la convinzione e la veridicità delle idee motore delle battaglie e della azione radicale avrebbero trovato
di volta in volta gli ambiti e le forme più adatti e si sarebbero allontanti dal pantano provincialistico e miope dei
nazionalismi. Così non è stato. Immediatamente furono fatte liste e listarelle per la presenza radicale nel
parlamento italiano,e così di anno in anno, dovendosi ancora confrontare e mescolare agli occhi di tutti con i
politicagli di fazione della penisola. Questo Sarebbe forse stato coerente se si fosse al contempo tentato di
essere altrettano presenti nelle istituzioni politiche delle nazioni UE e ovunque l'azione Radicale fosse
indispensabile. Ma altrove ci si é comportati alla Amnesty Int., probabilmente con la differenza che deriva dalla
incisivita caparbietà e capacità dei Radicali.
La partecipazione alle elezioni europee, con la popolarità conquistata dalla straordinaria Emma Bonino,
per quanto nella forma sia una elezione nazionale e non continentale, é sempre stata ai miei occhi lecita e
conseguente per un Partito che si definisce Transnazionale.
In tutti questi anni tanti errori strategici, molte scelte azzardate, sono state fatte, mai sul piano della lotta,
ma sulle scelte organizzative, propagandistiche e sull'uso pubblico delle sacrosante battaglie, vinte o perse che
fossero, dal momento che sempre una vittoria culturale di fondo si é potuto ottenere. L'ultimo, tragico errore, é
consistito nell'ennesima scesa in campo elettorale in Italia, nientedimeno che nelle amministrative, volendo
"investire" il successo ottenuto alle europee.
Tanto si é perso, ne sono persuaso, e definitivamente, del bottino di credibilità, lungimiranza,
comprensione profonda delle dinamiche politiche che il PR avrebbe potuto accumulare. Nel peggiore dei casi i
partiti-bottega nazionale avrebbero dovuto inglobare una parvenza di prospettive transnazionali, come del resto
storicamente si é fatto per qualsiasi altra merce politica di valore autentico che il PR ha portato con se. Si é
perso molto ed in buona parte si faticherà a recuperarne una parte, quella possibile, ma se sbagliare é
possibile perseverare e idiota. Ora siamo pronti per farci massacrare dai potenti barcconi di regime armati
come sempre sino ai denti, anche per le prossime politiche.
Io, temendo che il mio contributo vada non ad alimentare gli obiettivi provinciali di non voglio sapere chi,
ma a pareggiare (diovoglia) i conti in rosso delle ultime scellerate campagne amministrative, continua a
sostenere il progetto transnazionale nell'unico modo che vedo possibile: Iscriermi con la somma di 500.000,
quella che solitamente ho versato nelle casse del PR, all'unica organizzazione che per sua natura non porà fare
altro che perseguire un progetto transnazionale: L'ERA, di tutte forse la più trascurata delle organizzazioni
confedrate al PR.
Con i miei più sinceri auguri, Francesco Falcolini
E-Mail: falcolini@tiscalinet.it