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Giunta esecutiva - 6 luglio 1957
RELAZIONE DELLA GIUNTA ESECUTIVA AL IV CONSIGLIO NAZIONALE DEL P.R.
(Roma, 6-7 luglio 1957 - Carte Cattani)

SOMMARIO: Il IV Consiglio Nazionale del Pr si tiene a Roma il 6-7 luglio 1957, La Giunta Esecutiva riferisce con una certa ampiezza sulla situazione organizzativa del partito città per città. Dà anche conto dei risultati delle esperienze elettorali/amministrative fatte in alcune zone e città, con risultati apprezzabili. Si passa poi ad illustrare gli sviluppi sul piano programmatico, caratterizzato dalla presentazione di progetti e programmi; si dà infine un lusinghiero apprezzamento circa il Convegno su "Stato e Chiesa", tenutosi a cura degli "Amici del Mondo" (Roma, 6-7 aprile 1957), che ha destato interesse e scalpore in tutta l'opinione pubblica.

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"Situazione organizzativa"

Sono passati appena quattro mesi dall'ultimo Consiglio Nazionale che si svolse il 9-10 marzo scorso. La Giunta Esecutiva è lieta di poter iniziare questa sua relazione con una esposizione sulla situazione organizzativa interna del Partito, più ampia di quanto non sia stato possibile fare nei precedenti Consigli Nazionali.

Nei primi tempi il P.R. è vissuto come forza politica nazionale soprattutto per il prestigio e le iniziative politiche dei suoi organi dirigenti ora è giunto il momento di farlo vivere anche come forza politica nazionalmente organizzata. Voi sapete che non abbiamo che scarsi mezzi: quelli che gli iscritti volontariamente ci offrono; tuttavia non possiamo lamentarci perché nonostante la ristrettezza dei mezzi abbiamo potuto svolgere in piena indipendenza un'efficace azione politica e organizzativa.

Ecco ora alcuni dati: al 31 maggio 1957 il P.R. ha aperto con sede propria a: Ancona, Bergamo, Bologna, Brescia, Campobasso, Castellammare, Catania, Chioggia, Cuneo, Firenze, Genova, Livorno, La Spezia, Mestre, Milano, Parma, Pescara, Ravenna, Rimini, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Roma.

Il P.R. ha poi delle Sezioni regolarmente costituite:

in Piemonte nelle Province di: Alessandria, Cuneo, Novara, Torino, Ivrea, Vercelli;

in Liguria nelle Province di: Genova, Sanremo, La Spezia, Savona;

in Lombardia nelle Province di: Milano, Bergamo, Brescia, Como, Mantova, Pavia, Mede, Stradella, Gallarate;

nel Veneto nelle Province di: Bolzano, Gorizia, Padova, Trieste, Udine, Venezia, Verona;

in Emilia nelle Province di: Bologna, Viserba, Rimini, Modena, Parma, Piacenza, Raenna;

in Toscana nelle Province di: Apuania, Arezzo, Cortona, Firenze, Grosseto, Livorno, Pisa;

nel Lazio nelle Province di: Frosinone, Roma;

nelle Marche nelle Province di: Ancona, Ascoli Piceno;

nell'Abruzzo e Molise nelle Province di: Campobasso, Pescara, L'Aquila;

nella Campania nelle Province di: Avellino, Caserta, Napoli, a Castellamare, a Salerno;

nelle Puglie nelle Province di: Foggia, Lecce, Taranto;

nella Calabria nelle Province di: Catanzaro, Cosenza;

nella Sicilia nelle Province di: Catania, a Caltagirone, Messina, Palermo, Ragusa, Trapani.

Fino a qualche settimana addietro in Sardegna non esisteva alcuna organizzazione del P.R. Ultimamente però il dr. Marco Pannella per incarico della G.E. ha tenuto una serie di riunioni a Cagliari e a Sassari ed ora in quelle città sono in via di costituzione Comitati Promotori del Partito.

A questo punto è doverosa una precisazione: Sezioni vere e proprie nel senso tradizionale della parola sono solo quelle che hanno una Sede. Abbiamo però, in senso relativo alle nostre possibilità organizzative e alla nostra struttura, accolto sotto questa stessa denominazione anche quei centri, capoluoghi di Province o no, che hanno saputo creare localmente nuclei organizzativi che svolgono già una notevole attività politica e sui quali il Centro può fare sicuro affidamento.

Dobbiamo anche precisare a quanti ne fossero venuti a conoscenza la situazione della Sezione di Avellino. Alcuni elementi hanno dato qualche mese fa le dimissioni dal nostro partito per iscriversi al P.S.I. L'avv. Faieldattilo, presidente della Sezione, ci ha però confermato che solo una minima parte degli iscritti è passata al P.S.I. e, cosa ben importante, i due Consiglieri Comunali di Avellino eletti con lista radicale sono restati a rappresentare il P.R. Di questa situazione di fatto ci siamo potuti rendere conto con una visita di un nostro incaricato. Si tratta quindi di un episodio di scarsa importanza e che non viene ad intaccare l'omogeneità e l'efficienza di quella Sezione del Partito.

Abbiamo poi dei nuclei radicali in molti altri piccoli centri che gravitano sul capoluogo più vicino e che costituiscono l'intelaiatura necessaria soprattutto per una base elettorale circoscrizionale. Naturalmente tutto questo è merito dei Comitati direttivi, che hanno saputo affermarsi tra mille difficoltà, e che nei confronti dell'opinione pubblica locale sono riusciti ad imporsi e a farsi conoscere come elementi politicamente attivi e qualificati.

Ogni occasione è stato raccolta dagli amici radicali delle Sezioni periferiche per far valere la propria presenza. A Rimini, dove si sono dovute ripetere le elezioni amministrative, ci si è presentati con lista comune col P.R.I. Va iscritto a merito degli amici di Rimini e Viserba l'affermazione nella lista dei candidati radicali che hanno aumentato i loro voti come risulta dal numero delle preferenze ottenuto. Anche ad Arezzo, i nostri amici radicali hanno coraggiosamente affrontato per la prima volta all'indomani della costituzione della Sezione le elezioni amministrative, presentandosi in lista comune con il P.R.I. E anche lì la nostra partecipazione alla lotta elettorale è stata un ottimo motivo per presentarsi all'opinione pubblica e far sentire la nostra voce attraverso i comizi di alcuni tra i maggiori nostri esponenti: Boneschi, Carandini, Cattani. Così come prima a Rimini avevano parlato in pubblici comizi: Carandini, Scalfari e Pannella.

Ultimamente chi vi parla ha avuto personalmente il piacere di partecipare alle riunioni circoscrizionali e regionali dei gruppi radicali della Sicilia Orientale e del Veneto. Le riunioni sono state dal punto di vista organizzativo oltremodo interessanti. A Catania è stata aperta una Sezione e in tale occasione l'amico Cattani ha tenuto il comizio inaugurale. Questi incontri verranno intensificati perché servono a creare le necessarie strutture regionali e circoscrizionali.

In occasione di questo Consiglio Nazionale si è ritenuto opportuno di provvedere alla pubblicazione e diffusione di un opuscolo di orientamento programmatico che Massimo Salvadori ha preparato e che avete ricevuto all'inizio di questa riunione. Esso verrà spedito in congruo numero di copie a ciascuna Sezione.

Non vi parlo dell'importante attività del nostro Comitato Studi perché le linee essenziali del suo lavoro le riferirà l'amico Piccardi. Come vi sarà noto il Comitato Studi si sta occupando attualmente della compilazione, che uscirà in volume, di un programma politico-economico che rispecchia non solo il pensiero programmatico del nostro Partito, ma che potrà rappresentare anche la base di un'utile discussione con gli altri partiti della sinistra democratica.

Lo schema generale del volume e alcuni sommari analitici dei singoli capitoli vi sono stati distribuiti unitamente al già citato opuscolo di Salvadori.

Ci sia però ancora consentito di mettere in particolare rilievo l'iniziativa presa per una manifestazione destinata a caratterizzare maggiormente l'impostazione politica ed ideologica del Partito. Ci riferiamo al Convegno "Stato e Chiesa", il quale, seppure organizzato dagli "Amici del Mondo" ed esteso a relatori e partecipanti di altri partiti, aveva pur tuttavia una chiara impronta radicale, avvertita da amici e avversari. Non abbiamo bisogno di ripetervi i punti salienti delle relazioni e degli interventi in quella occasione. Ma vorremmo dire una parola sulla portata politica del Convegno che fu enormemente, sia per concorso di pubblico, sia per le aspre ripercussioni suscitate nel campo clericale: per la prima volta si poté misurare fino a quale punto l'opinione politica italiana - al di fuori e al di sopra di ogni questione religiosa - è diventata sensibile ed aperta nei confronti del problema del laicismo dello Stato e quale profondo malumore agita la coscienza anche dei cattolici di fronte alla progre

ssiva clericalizzazione della vita italiana.

Ed in senso strettamente politico il convegno "Stato e Chiesa" ha potentemente contribuito ad individuare le responsabilità della D.C. per lo stato delle cose denunciato dagli "Amici del Mondo".

Il tema di questo Convegno è stato successivamente ripreso e discusso con pieno successo in pubbliche manifestazioni per iniziativa delle Sezioni del Partito Radicale di Bologna, Firenze, Modena, Sanremo, Verona, Trieste, ecc.

 
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