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Il Paese - 25 marzo 1959
Sinistra democratica e Pci (3)
Il dibattito suscitato dall'articolo di Marco Pannella su "IL PAESE" del 22 marzo 1959 (testo n.326) a cui replica il segretario comunista Palmiro Togliatti (testo n.327)

GLI ECHI ALL'ARTICOLO DI PANNELLA

Vivace polemica fra PSDI e PRI

SOMMARIO: Risposta de "Il Paese" agli articoli pubblicati da "Giustizia" e dalla "Voce Repubblicana" sui rapporti tra "sinistra democratica" e PCI, suscitati dall'articolo di Marco Pannella (testo n. 326).

(IL PAESE, 25 marzo 1959)

("Articoli della "Giustizia" e della "Voce repubblicana" sui rapporti fra "sinistra democratica" e PCI")

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L'articolo del consigliere nazionale radicale Marco Pannella, pubblicato dal nostro giornale nel quadro del "sondaggio sulla posizione dei partiti", ha provocato reazioni in diversi ambienti politici.

A quell'articolo ha dedicato ieri un fondo di due colonne la socialdemocratica "Giustizia". Dopo aver ampiamente riportato i brani salienti dell'articolo di Pannella, la "Giustizia" osserva che le posizioni che vi sono enunciate non possono ridursi ad un "caso personale" dell'esponente radicale e che invece esse si qualificano come "un fatto politico, definito da un orientamento che ha un posto non trascurabile all'interno del movimento radicale".

"Il problema è, a questo punto, - dice la "Giustizia" - se l'ipotesi frontista (che di una ipotesi frontista si tratta, comunque l'articolista abbia voluto mascherarla) abbia una sua legittimità ideologica nel movimento radicale o ne rappresenti una deviazione".

L'organo del PSDI afferma quindi che quella posizione "frontista" radicale è la logica conseguenza della "campagna di denigrazione della socialdemocrazia e di esaltazione sistematica del PSI" caratteristica dei gruppi laici e che "si riverserà fino all'interno dello stesso PRI". L'editoriale quindi afferma:

"Si chiarisce così a luce meridiana l'obiettivo per cui si è adoperano - coscientemente o no - questi gruppi e tutti i personaggi che fanno loro credito. Dalla lotta al governo di centro-sinistra, e dalla esaltazione del PSI come partito-guida della sinistra democratica siamo giunti alla configurazione di una iniziativa delle sinistre alla cui realizzazione è chiamato a contribuire lo stesso PCI. L'itinerario appare logico e coerente, anche se venato di follia: la presunzione di poter condizionare il PCI non fa neppure più capolino, si preferisce che esso si condizioni da solo, guardando al contesto europeo in cui è chiamato ad operare".

Come si vede la reazione degli ambienti socialdemocratici, ispirata come di consueto alla pregiudiziale anticomunista, è diretta non solo contro Pannella e il gruppo "di sinistra" radicale, ma contro tutto il settore "laico", dai radicali, al MUIS e la corrente di sinistra del PRI.

"E qui sorge il problema dei rapporti tra "sinistra democratica" e PCI: problema che lo stesso PSI non ha, finora, saputo risolvere, che gli altri sfuggono e che il radicale anticomunista Pannella ha, invece, affrontato in base a considerazioni in fondo ovvie ma preziose.

E' un discorso - l'unico serio e costruttivo ormai - che va condotto avanti e nel quale gli uomini politici e i partiti che si ispirano a ideologie razionali hanno l'obbligo di esprimere in termini di ragione e non più di preconcetti".

Prova ne è un brano polemico contro la "Voce Repubblicana", che la "Giustizia", sempre ieri, ha inserito nella nota politica quotidiana. Il giornale socialdemocratico scrive a proposito dell'articolo di Pannella e di un commento piuttosto aspro della "Voce Repubblicana" al discorso tenuto a Bologna domenica scorsa da Saragat:

"L'organo del PRI si domanda: "con chi fare la politica di centro-sinistra?". Non certo - rispondiamo noi - con "la alleanza fra sinistra democratica e sinistra comunista" che viene caldeggiata dai rampolli della scuola radicaleggiante lamalfiana".

A questi attacchi ha risposto ieri la "Voce Repubblicana". Dopo aver definito le tesi di Pannella "idee personali non condivise nel suo partito", l'organo del PRI polemizza con la domanda postagli dalla "Giustizia": essere d'accordo con Saragat o con Pannella?

Scrive il giornale:

"Via, vuole che glie lo diciamo la "Giustizia"? Le tesi di Saragat e di Pannella (ammesso che sussista questo confronto che la "Giustizia" istituisce tra il giovane Marco e l'autorevole uomo politico) ci sembrano ambedue un poco false".

Quindi, con il tradizionale metodo di una botta al cerchio e una alla botte, la "Voce Repubblicana" si mantiene su di una linea intermedia, difendendo gli "autonomisti" del PSI e accusando i socialdemocratici di chiudersi nell'isolamento contro qualunque apertura.

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