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Archivio Partito radicale
Roccella Franco - 31 maggio 1962
I RADICALI PER LA SOCIETA' DI DOMANI
DOPO LA DIREZIONE DEL P.R.

di Franco Roccella

SOMMARIO: Resoconto succinto dei lavori della direzione del Partito radicale, riunitasi a Roma il 6 maggio 1962. Per la sinistra (vedi la scheda su "Sinistra Radicale", a.b., nel testo n. 3669) partecipava Franco Roccella. In direzione, siscontravano la linea di Ernesto Rossi, che chiedeva un congresso a giugno, e quella di Piccardi, che invece caldeggiava la partecipazione alle elezioni amministrative che si sarebbero tenute il 10 giugno, con rinvio del congresso all'ottobre. Franco Roccella, a nome della corrente, presentava un documento in cui si dava atto che la sezione romana del partito si era costituita in comitato promotore per la autoconvocazione del Congresso, si assicuravano gli organi statutari, e in particolare il segretario Villabruna, della volontà unitaria della corrente, ma si metteva in guardia contro la perniciosa assenza di prospettive in cui si muovevano gli organi direttivi del partito.

(SINISTRA RADICALE N. 7, maggio 1962)

La Direzione del Partito Radicale, riunitasi a Roma il 6 maggio scorso, ha discusso sulla presentazione di liste radicali a Roma e sul Congresso Nazionale del Partito. I due argomenti, infatti, si sono condizionati a vicenda. Per quanto riguarda le elezioni romane, la tesi di Ernesto Rossi è stata di rinunciarvi, per concentrare piuttosto le forze del partito sul Congresso, da tenersi possibilmente a giugno. Alla tesi di Rossi si è contrapposta quella di Piccardi, che ha invece sostenuto la necessità di una presenza radicale nella prova romana, rimandando ad ottobre il Congresso.

L'impegno del partito per le elezioni romane - infine accettato dalla maggioranza di direzione - crea obiettivamente scadenze in contrasto con la tesi del Congresso a giugno; questo è così risultato fissato per l'8-11 novembre prossimo. In compenso il partito si può concentrare efficacemente sulla importante prova amministrativa della capitale. La decisione ha portato alle dimissioni dalla Direzione della signora Anna Garofalo.

In estate tuttavia la Sinistra Radicale - in vista di un Congresso nazionale che, da essa sollecitato con un documento che riportiamo in succinto, avrà il compito di ristabilire l'unità del partito - terrà per suo conto un convegno ideologico, che avrà per tema "I radicali per la società di domani". La località e la data di questo convegno saranno precisate in un secondo tempo, in seguito a consultazioni con gli amici della "Sinistra Radicale" delle altre città.

Ed ecco lo stralcio del documento, firmato da F. Roccella per la sinistra radicale, con cui questa ha motivato la sua richiesta di Congresso:

"Cari amici,

la sezione romana del Partito Radicale si è costituita, come avete appreso dalla circolare che il comitato direttivo ha diffuso, in comitato promotore per la autoconvocazione del Congresso. La "sinistra radicale" aderisce pienamente alla iniziativa della sezione di Roma, assicurando fin da questo momento l'adesione dei consiglieri nazionali che ne fanno parte...

Nell'ultimo numero del nostro bollettino abbiamo reso noto le dimissioni dei quattro rappresentanti della "sinistra radicale" dalla direzione nazionale: non abbiamo alcuna intenzione di provocare difficoltà al partito e di indebolirlo nel difficile momento che attraversa; abbiamo assicurato all'amico Villabruna la nostra solidarietà e la nostra collaborazione. Ma riteniamo colpevole e dannoso per il partito eludere le responsabilità e rinviare le scadenze che la crisi attuale impone alla direzione e agli iscritti. In una circolare inviata a tutti i soci e nell'ultimo numero di "Sinistra Radicale", abbiamo sottolineato i motivo politici della scissione che è stata messa in atto al termine dello ultimo C.N. e, proprio mentre possiamo prendere con soddisfazione atto che la scissione è rimasta circoscritta in un ambito assai limitato e che la grande maggioranza dei consiglieri comunali, delle sezioni e dei nuclei ha confermato la propria fiducia del partito, non possiamo non essere preoccupati per la mancanza di

indicazioni e di prospettive politiche che è destinata a prolungare lo stato di disagio, di sbandamento e di crisi.

Il partito si trova oggi con una politica, quella del II Congresso Nazionale, che non rispecchia più i nuovi rapporti di forza e la attuale situazione; con un Consiglio Nazionale che ha visto dimettersi dal partito trenta suoi componenti; con una Direzione Nazionale incompleta in seguito alle nostre dimissioni; con uno stato di divisione che sussiste fra il gruppo di sezioni e di soci che si riconoscono nella "sinistra radicale" e il gruppo che si riconosce nella persona dell'avvocato Piccardi.

Queste difficoltà obiettive possono essere affrontate e risolte soltanto dal Congresso Nazionale, verificando la volontà collettiva dei radicali italiani e confrontando sul terreno del dibattito politico le diverse posizioni.

Vogliamo il Congresso Nazionale, in ottemperanza alle deliberazioni del C.N., per ricostituire l'unità del partito, per riconfermarne la funzione e la validità e per delinearne, fuori dall'empirismo, le prospettive ideali e politiche.

Mentre invitiamo i consiglieri nazionali ad aderire alla iniziativa della sezione romana, rivolgiamo un particolare appello agli amici che, accogliendo l'invito del professor Calogero, si riuniranno il 29 aprile p.v. a Genova: non condividiamo il tono e il contenuto delle richieste avanzate dal professor Calogero, ma non possiamo non condividere le preoccupazioni espresse circa lo stato del partito e la confusione delle sue direttive politiche. E' nel Congresso straordinario del partito che queste preoccupazioni ed ogni altra richiesta debbono essere portate.

 
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