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Agenzia Radicale - 19 luglio 1963
LA NOTA: Fanfani, Lombardi e La Malfa

SOMMARIO: La polemica con i sostenitori del "centro sinistra" e della rottura della sinistra che, nonostante i risultati elettorali, finiscono solo con rafforzare la Dc.

(AGENZIA RADICALE, 19 luglio 1963)

Roma - 19 luglio (A.R.) - "Sinistra democratica al potere con l'appoggio dei comunisti". E' questa l'indicazione per l'Europa Occidentale data dall'ex ministro socialdemocratico francese Jaquet, collaboratore di Guy Mollet, responsabile dell'organo ufficiale della SFIO "Le populaire".

Pensando forse che le Alpi e il mare, in questo scorcio di secolo e per la prima volta nella storia, possano fare del nostro paese a sé, rigidamente chiuso all'influenza europea, i sostenitori dell'azione convergente degli on. Fanfani, Lombardi e La Malfa indicano nella rottura della sinistra la via della costruzione democratica.

Per anni, è stato possibile soffocare le voci che indicavano in questo tentativo il rischio di una nuova catastrofe per le classi lavoratrici e la lotta per il socialismo e la libertà. Per anni, è stato possibile parlare di gratuito processo alle intenzioni.

L'elettorato italiano, meglio della classe politica ufficiale, ha mostrato di saper intendere quella indicazione.

In dieci anni, non di più, esso ha radicalmente mutato il suo giudizio: dalla maggioranza assoluta alla D.C. si è passati, il 28 Aprile, alla maggioranza relativa della sinistra non confessionale. Il mito di un paese clericale e cattolico nella sua enorme maggioranza va in frantumi.

Socialisti, socialdemocratici, repubblicani non hanno trovato nessun modo migliore per rispondere alla scelta dell'elettorato che permettere e sostanzialmente favorire un governo di minoranza clericale.

Così coloro che nel nostro paese hanno per anni puntato sulla convergenza - ormai verificatasi - fra Fanfani, Lombardi e La Malfa possono essi stessi fare il bilancio della loro politica.

Sempre più distacati dall'opinione pubblica e dalle lotte democratiche dei lavoratori, si sono venuti indebolendo nei loro stessi partiti, che essi stanno anche precipitando in crisi sempre più evidenti e gravi.

La cronaca parlamentare di questi giorni, perciò, ci interessa poco; ancora meno quella della diatribe interna dei sostenitori del "centro-sinistra". Politica internazionale e politica sindacale costituiscono i due soli seri punti di riferimento e di giudizio dell'attuale momento politico italiano. Ed è a essi, che, avversari del regime e dei suoi metodi, innanzitutto opponendoci alla D.C. ed ai suoi compagni di strada, noi intendiamo continuare a dedicare la nostra attenzione ed a dare il nostro contributo.

 
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