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Agenzia Radicale - 2 agosto 1963
LA NOTA POLITICA: ``Visita di amicizia'' o ``visita di lavoro'' quella di Bonn?

SOMMARIO: Il presidente della Repubblica italiana Antonio Segni sta conducendo una propria politica internazionale, con simpatie golliste, al di fuori del quadro costituzionale che assegna questo ruolo al Governo, solo responsabile davanti al Parlamento della politica nazionale. La "visita d'amicizia" a Bonn.

(AGENZIA RADICALE n. 16, 2 agosto 1963)

LA NOTA

``Visita di amicizia'' o ``visita di lavoro'' quella di Bonn?

Abbiamo espresso alcune preoccupazioni sul ruolo che il Presidente della Repubblica sta assumendo nei rapporti internazionali del nostro paese. Le notizie che giungono da Bonn sembrano confermarle e aggravarle.

Nonostante sia stata definita ``visita di amicizia'' (dunque né ``visita di stato'', né ``visita di lavoro''), quella di Segni a Bonn ha finito per rappresentare di fatto il più importante incontro politico italo-tedesco degli ultimi anni.

Tutta la stampa tedesca è concorde in questo e sottolinea l'importanza, la cordialità e la lunghezza del colloquio diretto (``a quattr'occhi'') Segni-Adenauer.

``Segni - scriveva ieri Die Welt - è l'unico elemento stabile della assai labile situazione politica italiana, che per molti aspetti richiama il periodo della Repubblica di Weimar''.

Avevamo quindi ragione di scrivere, alla vigilia del viaggio, che ``questo tipo di diplomazia, questo tipo di Capo dello Stato straniero non può non ricordare ai tedeschi le recenti visite di De Gaulle e di Kennedy. La stampa italiana-intenta a seguire i duri sforzi dell'On. Moro per conservare alla D.C. la propria unità interna e ai ``dorotei'' le loro posizioni di potere - continua a trovare normale che il Presidente della Repubblica Italiana abbia un colloquio diretto con il Cancelliere tedesco, senza la presenza di un Ministro responsabile di fronte al Parlamento, e partecipi, in maniera determinante, all'intero svolgimento dei colloqui politici.

Di queste preoccupazioni si è fatto oggi interprete il Sen. socialista Giorgio Fenoaltea che sull'argomento ha presentato una interpellanza la Ministro Piccioni, di cui riportiamo il testo integrale.

Giustamente il parlamentare socialista oltre ad interpellare il Ministro sui motivi del viaggio e sul contenuto dei colloqui, ha chiesto chiarimenti sul carattere della visita e sul ruolo che vi ha svolto l'On. Antonio Segni.

"Una interpellanza del Sen. Fenoaltea sulla visita di Segni a Bonn."

Roma - 2 agosto (A.R.) - Pubblichiamo il testo di una interpellanza al ministro Piccioni che il Sen. socialista Giorgio Fenoaltea ha presentato questa mattina alla Presidenza del Senato:

``Il sottoscritto chiede di interpellare il ministro degli affari esteri per conoscere i motivi politici che hanno determinato il governo a suggerire al Presidente della Repubblica di recarsi in Germania in forma ufficiale e quali siano gli obiettivi politici della visita effettuata.

In particolare l'interpellanza chiede di conoscere:

1) quale significato politico debba attribuirsi alla ``rinnovata fratellanza'' alla quale taluni giornali hanno accennato e quale sia l'orientamento di politica internazionale fra quelli attualmente contrastanti a proposito di unità europea, di alleanza atlantica e di disarmo, nel quadro del quale il viaggio suddetto debba essere iscritto;

2) se si sia trattato di una visita di lavoro (e in tal caso perché il governo avrebbe consentito a colloqui ufficiali il Presidente della Repubblica senza l'assistenza del ministro responsabile, esponendo il Capo dello Stato ad assumere responsabilità dirette) oppure di una visita di amicizia esclusivamente consacrata alla inaugurazione del tempio di Dachau (e in tal caso quale significato debba attribuirsi ai colloqui politici suddetti e a quelli svoltisi tra i ministri dei due paesi).

 
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