SOMMARIO: La denuncia dei finanziamenti da parte dell'ENI di un giornale di estrema destra, LO SPECCHIO, che sta conducendo una campagna ricattatoria nei confronti delle aziende che inseriscono annunci pubblicitari sulla stampa di sinistra.
(AGENZIA RADICALE, 1 gennaio 1964)
Roma - 1 gennaio (A.R.) - Un settimanale di estrema destra, LO SPECCHIO, sta conducendo da mesi una campagna ricattatoria contro tutte quelle ditte industriali o commerciali che inseriscono i propri annuncia pubblicitari anche sulla stampa di sinistra.
In una rubrica dal titolo "Pubblicità e doppio gioco" vengono riprodotti gli annunci pubblicitari incriminati, accompagnati da informazioni sulla proprietà, direzione e caratteristiche aziendali delle ditte inserzioniste.
I "finanziatori della stampa comunista" vengono così "schedati" ed ammoniti.
LO SPECCHIO, come si vede, ha tendenze moralizzatrici anche nel campo della pubblicità. Diciamo "anche", perché il settimanale, come è noto, costituì il principale punto di attacco a Felice Ippolito nello "scandalo del C.N.E.N.".
Il settimanale diretto da Giorgio Nelson Page è edito dalla "Editrice N.E.L.A.". Questa sigla, ignota ai più, è ben conosciuta dai dirigenti della AGIP. In due anni essi hanno versato per "collaborazione giornalistica" (voce nota anche come "pubblicità redazionale") oltre 200 milioni di lire alla N.E.L.A.
"A.R." sottolinea che non si tratta di versamenti a titolo di "pubblicità". Le normali inserzioni pubblicitarie vengono pagate a parte.
"A.R." annuncia fin d'ora che querelerà, dando ampia facoltà di prova, chiunque asserisse che questa sua informazione è falsa.
"A.R." chiede ai parlamentari democratici di interrogare l'On. Ministro delle Partecipazioni Statali, con procedura d'urgenza, per sapere a quale titolo sia stato finanziato dall'AGIP il suddetto giornale.
Su questo punto vogliamo per ora solo ricordare che nello stesso periodo, il gruppo ENI imponeva un processo di ridimensionamento agli organi di stampa da esso controllati ("Il Giorno" è Agenzia Giornalistica "Italia") che portava e sta portando a licenziamenti massicci (fino al 30% del corpo redazionale) due imprese editoriali che hanno rappresentato il principale punto di appoggio alla campagna per la costituzione del Governo Moro e, prima ancora, per l'affermazione della formula centro-sinistra.