(AGENZIA RADICALE, 31 maggio 1965)
(Il Governo per il rinvio ad autunno)
Roma, 31 maggio (A.R.) - L'On. Lucio Luzzatto, Presidente del Gruppo Parlamentare del PSIUP della Camera dei Deputati, ha dichiarato ad "A.R.": "Come è noto, il nostro gruppo parlamentare ha presentato alla Camera, il 17 marzo scorso, una mozione per impegnare il Governo a promuovere una revisione consensuale dei Patti Lateranensi del 1929. Il compagno On. Basso, che è il primo firmatario della mozione, ha chiesto il 6 maggio alla Camera che fosse fissata la data per la sua discussione; di fronte all'atteggiamento del tutto negativo del Governo, che voleva addirittura un rinvio all'autunno, Basso ha rinunciato a mettere immediatamente ai voti la fissazione della data. Se, infatti, il calendario dei lavori parlamentari era molto carico per questo mese, il programma di lavoro ulteriore sarà formato alla ripresa, dopo le elezioni sarde del 13 giugno, e chiederemo che includa anche questo argomento.
(L'argomento è attuale e va affrontato concretamente)
Se il governo non lo ritiene attuale, noi siamo di parere diverso. Già alla costituente l'aggiornamento dell'art. 1 del Trattato e di numerosi articoli del Concordato era stato considerato dovuto anche da parte di autorevoli esponenti democristiani, a cominciare dallo stesso De Gasperi. Nella Costituzione, art. 7, è prevista la revisione consensuale del Concordato, senza che occorra la procedura di revisione costituzionale. Sono passati molti anni, senza che la questione fosse ripresa: e intanto molti fatti hanno dimostrato che deve essere ripresa; soprattutto negli ultimi tempi, sia fatti di ordine interno, sia l'impostazione e lo sviluppo del Concilio Vaticano II hanno dimostrato che i tempi sono maturi e che ora è più che mai necessario che il problema sia affrontato in modo concreto e con buona volontà di risolverlo.
(Riportare la questione nell'ambito dei principi democratici e costituzionali)
Negli stessi ambienti di ispirazione cattolica il problema è sentito come vivo e attuale: lo prova la pubblicazione imminente dei risultati dell'inchiesta che la rivista cattolica "Questitalia" ha iniziato da tempo. Perciò noi abbiamo presentato una mozione alla Camera dei Deputati, e riteniamo utile che essa sia discussa. Non abbiamo inteso prendere una iniziativa di parte, né siamo animati da spirito polemico né da piccoli intenti contingenti. Pensiamo che una questione che deve essere risolta, debba essere portata avanti; e che, per farla maturare, per avviarla a soluzione, occorra portarla concretamente al dibattito nella sede competente: e questo nell'interesse di tutti, per la soluzione di questioni che non possono essere indefinitivamente lasciate in termini non corrispondenti ai principi democratici dell'attuale ordinamento costituzionale, e per la stessa comprensione e collaborazione tra i vari settori della popolazione lavoratrice, comprensione e collaborazione che non possono fondarsi se non sulla
chiarezza e sul rispetto dei principi fondamentali.