SOMMARIO: L'inchiesta sul "racket" dell'assistenza a Roma. Le accuse di "Agenzia Radicale" al sindaco di Roma Amerigo Petrucci e alla D.C. Viene dimostrato come i più potenti personaggi democristiani erano passati attraverso funzioni di gestione dell'assistenza pubblica per conquistare le massime leve del potere della città di Roma. In particolare l'ONMI (Opera Nazionale Maternità e Infanzia) romana che era divenuta una macchina elettorale e uno strumento di potere attraverso l'uso dei sussidi a fini clientelari, la concessione ad amici delle forniture, l'inflazione degli enti religiosi a cui venivano riconosciute le caratteristiche di enti assistenziali e l'omissione dei controlli sulle forme di assistenza.
(AGENZIA RADICALE - n. 113, 12 giugno 1965)
Roma, 12 giugno (A.R.) -
La Segreteria Nazionale del Partito Radicale ha formalmente chiesto al Ministro degli Interni, al Ministro della Sanità, al Presidente nazionale dell'ONMI, al Presidente Nazionale dell'INPS ed al Prefetto di Roma di procedere d'urgenza e con severità a determinare forme di controllo sull'attività delle opere pie, enti morali, ordini religiosi che monopolizzano di fatto i principali settori dell'assistenza italiana.
Alla base di questa iniziativa, cui solo due dei destinatari hanno risposto, è la volontà di colpire una gravissima e indegna situazione, della quale lo scandalo che ha coinvolto recentemente alcuni funzionari dell'INPS, non è di per sé che trascurabile testimonianza.
A Roma, come in moltissimi altri luoghi, si è venuto formando, dal dopoguerra, un onnipotente gruppo di potere politico civile e confessionale basato fondamentalmente sullo sfruttamento della pubblica assistenza, sull'utilizzazione fraudolenta delle ingenti somme a questa destinate, e che ha determinato il formarsi di una ripugnante catena d'omertà che coinvolge o corrompe alto clero e importantissimi settori della democrazia cristiana, e che si risolve in un necessario attacco, condotto con ogni mezzo, alla competenza, alla dignità alla autonomia dello Stato.
Le basi sociologiche, culturali, politiche su cui ha potuto fondarsi questa situazione sono chiare e ad esse i radicali hanno sempre guardato con particolare lucidità e consapevolezza, forse unici nella sinistra, perché hanno una visione complessiva e realistica del mondo cattolico italiano, del suo partito ``unico'', dei suoi tenui e traditi rapporti con ogni vera religiosità, in tutte le sue componenti.
Ma le particolari strutture di sfruttamento e di corruzione delle funzioni assistenziali dello stato configurano, ben al di là e al di sotto di qualsiasi fatto specificamente politico, la realtà di una vastissima associazione a delinquere, sul piano morale e, probabilmente, anche sul piano giuridico.
Il Partito Radicale ha quindi deciso di assicurare alla propria azione ed alla opinione pubblica strumenti nuovi e diretti di pubblicità, maggiori di quelli fin qui adoperati. A tal fine, saranno sviluppate in un prossimo futuro nuove iniziative editoriali.
Ma rivolge sin d'ora un appello a tutta la stampa italiana, perché voglia nei limiti pur ristretti di effettiva libertà che le son concessi, utilizzare per la ricerca della verità gli elementi che attraverso l'``Agenzia Radicale'', nei limiti propri ad una agenzia d'informazione di tipo artigianale, sarà fin d'ora possibile fornire.
I) ISTITUTO NAZIONALE PREVIDENZA SOCIALE - E' opportuno sgombrare il campo da alcuni equivoci o falsi obiettivi, relativi allo scandalo INPS. Si tende a dimenticare o a non valutare due elementi:
a) il Presidente On. Corsi rappresenta l'unico elemento indipendente e di prestigio che operi nel campo della previdenza ed assistenza pubblica che non sia istituzionalmente legato al mondo clericale. A più riprese egli ha rappresentato un ostacolo allo svolgimento delle ``prassi'' normali nel settore. Che si cerchi di dirottare nei suoi confronti lo scandalo è una riprova della realtà di fondo. L'ostilità della alta burocrazia nei suoi confronti è dovuta principalmente a questo fatto: infatti i più importanti funzionari dell'INPS hanno tutti avuto, per un verso o l'altro, rapporti istituzionali con il mondo clericale e vaticano, cui debbono spesso la loro carriera, ivi compreso l'attuale direttore generale Masini. Che l'alta burocrazia abbia potuto e saputo fraudolentemente coinvolgere in determinate proprie responsabilità il Presidente dell'INPS, non è impossibile, tutt'altro. Ma è anche certo che la Magistratura sta conducendo, in sorprendente ed ammirevole discrezione, anche altre indagini gravissime su
determinate situazioni INPS, delle quali parleremo, e che solo l'On. Corsi, e il suo senso di indipendenza e di rispetto per l'Istituto, ha mostrato di difendere, rispetto ad altissime personalità del regime, interessate per più versi a queste altre vicende.
b) L'attività criminosa degli attuali imputati del gruppo Aliotta è stata possibile perché esistono strutture generali di sollecitazione e di sfruttamento di metodi indegni: sono in particolare ordini religiosi che stanno accumulando enormi ricchezze, enorme prestigio, che cumulano rette e convenzioni, che assicurano altissime protezioni, che hanno ridicolizzato gli stessi istituti e le stesse funzioni di controllo, facendosene i migliori alleati, ed un gruppo di personalità politiche democristiane che devono la loro elezione, in particolare i loro voti preferenziali, alla costante manomissione di enti e funzioni pubbliche a favore di quegli stessi ambienti religiosi. Ogni seria inchiesta è da questi dati di base che deve iniziare, se si vogliono realmente rimuovere le cause e colpire le responsabilità maggiori.
II) OPERA NAZIONALE MATERNITA' E INFANZIA - L'Opera Nazionale della Maternità e Infanzia, ben più dell'INPS, rappresenta uno strumento di sottogoverno e di corruzione: è divenuta un anello essenziale nella catena degli interessi ecclesiastici e di particolari gruppi legali al mondo cattolico ed è una vera fornace di successi elettorali romani: basta ricordare che Urbano Cioccetti, suo presidente, divenne sindaco di Roma; che l'attuale sindaco Petrucci, già segretario del Cioccetti ne è stato per quattro anni Commissario romano; e al momento della campagna elettorale del 1963, che portò alla elezione del giovane fanfaniano On. Darida, era succeduto ad Amerigo Petrucci il Dott. Dario Morgantini, esponente cattolico, formatosi unicamente negli ambienti vaticani, sostanzialmente estraneo alla lotta partitica, ma che per l'occasione fu nominato segretario organizzativo della corrente fanfaniana per il Lazio e che riuscì ad assicurare al giovane spregiudicato On. Darida il pieno appoggio di ambienti clericali molt
o potenti, e sino ad allora, in linea teorica, avversari del centro-sinistra. L'On. Darida era in quel periodo Assessore all'Igiene e alla Sanità del Comune di Roma: responsabilità che lo inseriva nel complesso e vergognoso giro di interessi coperti dall'``Assistenza Pubblica''. Sub-commissario con il Dott. Morgantini divenne poi Ettore Ponti, della Segreteria Politica della D.C. romana. L'elenco potrebbe continuare. Ma, a titolo di esempio, possiamo per finire affermare che un segretario politico della D.C. romana, dinanzi ad un provvedimento del Ministro della Sanità nei confronti dell'ONMI romana, gli inviava un telegramma di protesta contro ``deplorevole procedura lesiva competenze partito''. Nel settore dell'assistenza pubblica, infatti, la segretaria romana della D.C. designa e comunica ai designati le nomine a dirigenti di enti di assistenza, si congratula con essi prima ancora che la giunta abbia preso alcuna delibera.
Per brevità, ci limitiamo ad affermare che l'inchiesta effettuata dal Partito Radicale pone in luce responsabilità pesantissime da parte dell'ONMI romana. Le forme di assistenza prescelte sono state in prevalenza diverse da quelle istituzionali; si sono sistematicamente eluse le sole forme di controllo efficienti rispetto alle centinaia di enti religiosi assistiti e sovvenzionati; si sono mobilitate forze, denaro, ogni forma di pressione e di corruzione a fini elettorali; nei periodi precedenti ed immediatamente successivi alle elezioni, comunali o politiche, le spese si sono enormemente dilatate.
La lunga amministrazione del Dott. Petrucci (circa quattro anni) ha rivestito particolare carattere di gravità. Essa è stata scandalosa. Ci limitiamo ad accennare a tre settori:
1) quello delle forniture, con le quali si avvantaggiavano personaggi legati alla D.C. romana, come il Presidente della Associazione Ortofrutticoli dei Mercati Generali Cavallaro, ed il Signor Masiello, membro del direttivo del Comitato romano della D.C.; si tratta di una vera truffa ai danni dell'ONMI;
2) quello dei ricoverati effettuati in relazione alla campagna elettorale amministrativa; quello dei ``sussidi una tantum'', per molte centinaia di milioni. In proposito, e su altri gravissimi addebiti, saremo in condizione di render pubblici altri fatti, non appena l'Autorità Giudiziaria o le autorità tutorie, estranee all'ONMI, avranno proceduto al sequestro di tutto l'archivio riguardante le schede sanitarie esistenti nella Federazione romana e nelle singole zone di assistenza, nonché al sequestro dei blocchetti di economato relativi ai sussidi.
III) ORDINE DELLE SUORE SERVE DI MARIA RIPARATRICE - Intendiamo fornire un esempio di cosa rappresentino nella vita politica, nel costume, come testimonianza ``religiosa'', ordini religiosi dediti all'assistenza pubblica. Questo ordine ha per protettore il cardinale Ottaviani. Ancora alla fine della guerra era molto modesto come sviluppo, e dedito alla assistenza delle moribonde. Ma l'attività di una suora dell'Ordine, madre Flaviana Venturi, capacissima nel settore dell'assistenza, ne ha mutato completamente il volto. Il suo patrimonio ammonta a molti miliardi. Attraverso l'utilizzazione sistematica dei fondi dello Stato italiano, esso possiede attrezzature assistenziali sontuose: usufruisce annualmente d convenzioni, contributi e sussidi, tra gli altri con il Ministero della Sanità, il Ministero degli Interni, l'ONMI, l'INPS, il Comune di Roma, l'Opera Pia De Donato (del Comune), l'ENPAS, il Consorzio Antitubercolare, la Banca Nazionale del Lavoro. Abbiamo potuto accertare che con uno solo di questi Enti v
'è una convenzione per novanta milioni trimestrali. "E' subappaltante, infine, rispetto a molte altre società o ordini o Enti".
Madre Flaviana Venturi può essere considerata la massima autorità nel campo della assistenza pubblica romana e probabilmente nazionale. Temuta da uomini politici, alti prelati, è circondata di ammirazione e di rispetto. Il suo potere è enorme. Il sindaco Petrucci le è molto legato fin dal tempo in cui era segretario del Presidente dell'ONMI, Cioccetti. Nelle ultime elezioni politiche essa si interessò personalmente della campagna politica e della raccolta di voti preferenziali per la corrente fanfaniana a Roma. Si dedica anche ad una rilevantissima attività antiquaria, e si sarebbe anche molto interessata ad acquisti di aree, anche sulla costa adriatica.
Chi ha visitato i preventori, le colonie di proprietà di questo ordine ha trovato sontuose sistemazioni, con raccolte di mobili antichi, pregiatissimi quadri di autore, e dei maggiori. L'on. Andreotti, il senatore Bonadies, l'on. Francesco Cavallaro, tra i molti altri, hanno potuto personalmente constatarlo. Uomini politici ed alti prelati sono spesso ospiti di questi istituti.
Madre Flaviana ha avuto rapporti finanziari con gli imputati del gruppo dell'INPS che faceva capo al dr. Aliotta. Ispettrice generale all'importante opera pia Federico De Donato, del comune di Roma, ha oggi collaboratore un suo nipote, il rag. Mazzoncini, già semplice impiegato di banca, che è già, pur giovanissimo, interessato alla assistenza pubblica, ed è vicepresidente della Pro Infanzia.
Non vi è Ente di Stato in cui madre Flaviana non conti potenti amicizie: perfino l'avv. Onesti, del CONI, fino al dr. Tommaso Morlino, dell'Ente Maremma, con cui non sono mancati i soliti rapporti.
"Quanti bambini, ammalati o meno, miseri o meno, sono alla base delle fortune e della forza di questo Ordine, o meglio, di madre Flaviana, e dei suoi potenti alleati, e di quanti le devono gratitudine, o possono invece ricattarla?"
Quali controlli sono stati effettuati dal sindaco Petrucci e dall'assessore all'igiene Darida, dai dirigenti dell'ONMI, o dai Prefetti? Chi sono gli "ispettori" che dovrebbero controllare l'assistenza delle Case, degli Enti di Cura, degli Ospedali o dei Sanatori o dei Preventori? Cosa facevano prima? Da quale ambiente provengono? Quali incarichi occupano, oggi?
Possiamo avanzare, come risposta ad una di queste domande, un dubbio che riteniamo legittimo, e che corrisponde alla convinzione di persone che conoscono molte da vicino il problema.
"Quanto Enti si vedono assicurati contributi in base ad un solo ed unico bambino che figura in più elenchi di assistiti? Quante rette comula un Ente per un solo bambino assistito?"
La legge esige che ogni Ente invii alle autorità tutorie e ai finanziatori pubblici gli elenchi nominativi degli assistiti. Per anni, ogni controllo è stato irrisorio. Chiediamo formalmente che si proceda ad un confronto degli elenchi di assistiti forniti da tutti gli Enti assistenziali, privati e pubblici, in questi dieci anni.
Ogni altro passo, indagine, denuncia è condizionato al problema del reale controllo di questi elenchi, anche se invecchiati, e anche se non sono più possibili quelle indagini dirette che, dolosamente, non si sono praticate. Ma è anche necessario non perdere un solo giorno. L'iniziativa del Partito Radicale è già a conoscenza degli interessati e deve divenire iniziativa generale contro una situazione disgustosa e pericolosa...
IV ANCORA SULL'INPS - La magistratura prosegue, anche in questi giorni, nelle indagini volte ad accertare le responsabilità in relazione a scandalosi episodi, infinitamente più gravi di quello individuato a Roma.
In particolare si dovrebbe ben presto giungere a conclusioni precise per quanto riguarda fatti denunciati ed accertati al sanatorio di Napoli, che coinvolgono delicatissime responsabilità e che la congiunta azione della burocrazia e di uomini di governo democristiani fra i massimi ha cercato di mettere a tacere.
- Nel periodo in cui responsabile del Sanatorio era il Prof. Babbolini, del quale a Napoli si conoscono bene le opinioni politiche e che potrebbe contare sulla protezione dell'ex Presidente della Repubblica on. Leone, molte irregolarità vennero accertate, di natura tale da autorizzare la supposizione che il Sanatorio non fosse prevalentemente altro che un ``ricovero di comodo'' per il mantenimento, il procacciamento e la mobilitazione di vaste clientele per le campagne elettorali e ``preferenziali'' di noti uomini politici. Venivano ricoverati, ad esempio, individui, a più riprese, per un periodo di due mesi: il che permetteva ogni volta agli interessati di usufruire di una assistenza supplementare e successiva di circa duecentomila lire. In genere, questi ``malati'' venivano ricoverati ``in osservazione''! Su 361 dimessi nel 1961, dopo solo due mesi di degenza, ben 118 erano stati ricoverati a questo titolo. Nel 1962 circa il 90% dei dimessi, appartenenti alla categoria su indicata, erano già stati ricovera
ti a più riprese per analogo periodo.
Inoltre sembra che lo stesso ricovero di due mesi per i pazienti risultasse fittizio. Per giungere a tali risultati si procedeva in genere a ricoveri d'urgenza con motivazioni risibili.
Inoltre, sempre nel Sanatorio diretto dal Prof. Babbolini, si verificavano ricoveri caratterizzati dalla assenza del malato; assenza che in certi casi ha raggiunto quasi un anno, con sporadiche interruzioni.
Alla vigilia delle elezioni politiche del 1963 divenne lampante un altro disgustoso modo di sottrarre il danaro destinato alla assistenza pubblica dei malati: in questo caso, dei tubercolotici. Veniva gonfiato progressivamente, da qualche anno, il numero degli addetti al servizio di ``piantonamento degli ammalati gravi e pericolosi''; si era insomma scoperta una nuova via di produzione di voti per il ``partito dell'ordine e della moralità''. Il costo del servizio passava dunque dai cinque milioni del 1959 ai 70 milioni del 1963.
Ancora una volta si tratta di uno esempio; ancora una volta si tratta di uno degli elementi costitutivi della inefficienza e della corruzione che rischia di travolgere lo Stato; ancora una volta si tratta di uno squarcio in un argomento ``tabù'': come dagli ambienti politici clericali e da quelli ``religiosi'' il marcio stia guadagnando lo Stato, per tacere della stessa Chiesa.
Per concludere, non possiamo non esprimere ancora una volta il rammarico di dovere, come radicali, da soli, come fu per il caso ENI e per i condizionamenti politici rovinosi che potevano essere posti alla origine della sua crisi, affrontare battaglie fondamentali per un profondo rinnovamento democratico della società e dello Stato. Ci auguriamo, questa volta, che la stampa non manchi alla sua funzione di informazione e di ricerca della verità, con i mezzi necessari dei quali un intransigente e piccolo partito di opposizione non può usufruire, pena la perdita della sua indipendenza e del suo vero sviluppo.
Che, come è stato già prospettato, noi si sia politicamente interessati alle dimissioni del sindaco di Roma, alla sconfitta delle Democrazia Cristiana a Roma e altrove, è certo. Che noi riteniamo attuale e necessaria la battaglia anticlericale, e che riteniamo che essa debba essere condotta da credenti e non credenti, gli uni a fianco degli altri, nei partiti democratici, non cessiamo di riaffermarlo: i fatti, che vanno giudicati nel loro concatenarsi, nel loro susseguirsi, nelle loro cause, ci danno ogni giorno di più chiaramente ragione. Che esistano ``correnti'' del partito di regime migliori di altre, e più ``democratiche'' e più ``civili'', è quanto troppi affermano e quanto l'azione che il Partito Radicale porterà innanzi anche in questo particolare settore, contribuirà ulteriormente a dimostrare non vero.