SOMMARIO: La protesta contro l'Espresso per la disinformazione su una manifestazione degli obiettori di coscienza e sulla presenza radicale.
(AGENZIA RADICALE, n.116, 27 gennaio 1966)
Roma, 27 gennaio (A.R.) -
I radicali e la manifestazione del 9 gennaio
Il prof. Aloisio Rendi, della Università di Milano e membro della Direzione del Partito Radicale, ha inviato al Direttore dell'Espresso, Scalfari, una lettera di protesta per intenzionale deformazione e le omissioni con le quali tale settimanale ha dato notizia della manifestazione degli obiettori di coscienza svoltasi a Roma il 9 gennaio, ignorando altresì il contributo e la presenza dei radicali all'iniziativa.
...``Poiché non sono né ``cattolico'', né nonviolento, e nemmeno, in senso stretto, libertario - scrive Rendi - ma iscritto al Partito Radicale, come del resto un terzo dei partecipanti, devo prendere atto che il giornalista Doddoli, che ha passato parecchie ore con noi, ha ritenuto di non dovere informare correttamente i vostri lettori sul carattere complessivo della manifestazione.
Il prof. Rendi scrive a Eugenio Scalfari
So che da tre anni il suo giornale deve pur sostenere in qualche modo che il Partito Radicale è ``morto''; è deprecabile che in mille occasioni (iniziative nei confronti degli enti di stato e dell'ENI in particolare; impegno pacifista; azioni per l'unità delle sinistre; inchieste ed iniziative sul monopolio clericale nell'assistenza pubblica; lotta al gruppo dirigente clericale a Roma; marcia della scuola e via dicendo) si sia scelto, proprio da parte dell'Espresso, il metodo peggiore, quello della censura e della disonesta informazione.
Mi auguro che questi strascichi di passati avvenimenti, dei quali non hanno responsabilità gli attuali militanti del Partito Radicale, non seguitino a condizionare in modo così sterile e anche doloroso la necessaria collaborazione fra gruppi e persone che dovrebbero comunque avere in comune tuttora almeno alcuni importanti obiettivi civili.''