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Agenzia Radicale - 25 febbraio 1966
PER L'INDUSTRIA AEREA L'ITALIA DEVE SCEGLIERE FRA COPRODUZIONE EUROPEA E MONOPOLIO AMERICANO

SOMMARIO: La resistenza del governo italiano alla partecipazione ai programmi di collaborazione europea nel settore dell'industria aeronautica. Il progetto AIRBUS e la sudditanza al monopolio tecnologico Usa.

(AGENZIA RADICALE N.118, 25 febbraio 1966)

Parigi, 25 febbraio 1966 (A.R.):

Scetticismo inglese per una partecipazione italiana

Secondo il governo inglese non si può fare un completo affidamento sull'Italia per una partecipazione a breve scadenza ai programmi di collaborazione europea nel settore dell'industria aeronautica: questa è, secondo informazioni attendibili, l'opinione espressa dal Ministro dell'aviazione britannica Fred Mulley al collega francese Edgar Pisani nel recente incontro che i due ministri hanno avuto a Parigi per mettere a punto i programmi di coproduzione.

Inghilterra e Francia pensano ad altri paesi

Riferendo sui sondaggi che una missione parlamentare britannica ha effettuato recentemente a Roma, il Ministro inglese avrebbe osservato che le buone intenzioni italiane sono fortemente condizionate dagli interessi e dalle pressioni americane in questo campo. Pur non escludendo un ripensamento italiano, il governo britannico ha consigliato a quello francese di prendere rapidamente in considerazione altre possibilità di collaborazione europea.

Mentre alcuni progressi sostanziali vengono registrati nella coproduzione anglo-francese dell'aereo supersonico ``Concorde'', i due governi metteranno a punto - entro il prossimo mese di maggio un nuovo progetto di coproduzione per la costituzione dell'AIRBUS (un aereo per medi percorsi capace di ospitare fino a 250 persone).

Un primo esame della questione è stato fatto dal Ministro francese Edgar Pisani e dal Ministro dell'aviazione britannica Fred Mulley nel corso di un incontro che ha avuto luogo a Parigi alcuni gironi fa.

AIRBUS: due progetti anglo-francesi

Esistono già al riguardo due progetti tecnici per la realizzazione dell'AIRBUS: uno della società BREGUET e NORD AVIATION, che hanno firmato un accordo con la società inglese HAWKER SIDDELEY; un altro della società SUD AVIATION e DASSAULT, anch'esse in procinto di firmare un analogo accordo con un'altra società britannica, la BRITISH AIRCRAFT CORPORATION. Gli aspetti finanziari e industriali dei due progetti non sono ancora stati esaminati dai due governi.

Sia Pisani che Mulley anno tuttavia convenuto - se i progetti si dimostreranno realizzabili e convenienti (il nuovo aereo dovrebbe consentire una riduzione dei costi del 30%) - di proseguire anche in questo settore la collaborazione industriale già in atto per il Concorde e di portarla a compimento entro il 1972. Più oltre infatti l'industria europea rischierebbe di essere scavalcata da quella americana sul piano della produzione.

Entrambi i progetti, sia quello BREGUET-NORD AVIATION-HAWKER SIDDELEY, sia quello SUD AVIATION-DASSAULT-AIRCRAFT prevedono la partecipazione di un terzo paese europeo. Una eventuale decisione del governo italiano dovrebbe essere presa entro il mese di marzo.

NEGATO ai socialisti il ministero dei trasporti

(Una dichiarazione del Direttore Generale dell'Aviazione Civile ha confermato l'interesse italiano per la costruzione di un AIRBUS. Forse è una prima garanzia che si intende dare ai socialisti, che si sono visti frequentemente rifiutare, nel corso delle trattative, il Ministero dei Trasporti e della Aviazione civile, al quale è andato il centrista Scalfaro.

La scelta è chiara: si tratta, in questo come in altri settori, di decidere se si vuole contribuire allo sviluppo di una industria aeronautica europea - che passa attraverso la collaborazione con Francia e Inghilterra - o se si vuole facilitare il mantenimento del monopolio americano. Ma la scelta è anche urgente, perché una decisione in proposito deve essere presa entro il mese di marzo.

Un nuovo rifiuto italiano aprirebbe probabilmente la porta all'industria della Germania Occidentale.

 
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