Contro l'ennesimo tentativo di insabbiamento del progetto FortunaSOMMARIO: Cresce il consenso popolare intorno alla causa divorzista. Poiché si avvicinano le elezioni, la Dc, che teme di essere costretta ad assumersi la responsabilità di fronte al Paese di bocciare la proposta Fortuna, punta tutte le sue carte sull'insabbiamento della discussione parlamentare. La base di tutti i partiti laici sta prendendo coscienza della necessità di impegnare le organizzazioni politiche a fianco della LID, ma nessuna delle Direzioni Nazionali crede nella nella riforma matrimoniale. E'giunta l'ora di cominciare a dare la parola al cittadino, all'elettore. La LID ha deciso quindi di lanciare una petizione popolare perché la Camera dei Deputati faccia il suo dovere liberamente. Invitiamo tutti i simpatizzanti della LID di intervenire alla manifestazione che si svolgerà il giorno 21 maggio a Milano oppure a Bologna e invitiamo tutti i separati a organizzarsi nella LID in modo che si abbia una massiccia mobilitazione del movimento divorzista.
(BATTAGLIA DIVORZISTA N. 6, aprile 1967)
(Ultimatum all'on. Zappa - Appello a tutti i partiti laici - Il parlamento si pronunci entro questa legislatura - Il 21 maggio a piazza del Duomo a Milano o a piazza Maggiore a Bologna - Tutti i separati si difendano organizzandosi nella LID - Mobilitazione elettorale del movimento divorzista)
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Cresce, intorno alla Lega del Divorzio, il consenso popolare. Le nostre manifestazioni sono, ovunque, in Italia, le più affollate ed entusiaste. Gli avversari rifuggono dai liberi dibattiti, gli argomenti utilizzati ancor ieri contro la legge Fortuna cadono uno dopo l'altro: non resta che la minaccia ed il ricatto. La RAI-TV, dopo aver annunciato l'anno scorso contraddittori e servizi sul divorzio, continua il suo incostituzionale e vergognoso tentativo di soffocare l'informazione e lo studio di questo problema.
Si avvicinano le elezioni: la Democrazia Cristiana teme di essere costretta ad assumersi la responsabilità dinanzi al paese ed ai suoi elettori di bocciare la proposta Fortuna e punta tutte le sue carte sull'insabbiamento della, discussione parlamentare. I suoi utili idioti gli tengono mano: l'on. Zappa non ha ancora concluso il dibattito nella Commissione Giustizia, che da settembre avrebbe potuto già essersi pronunciata. Bel socialista e bel parlamentare!
Negli altri Partiti, dal liberale al socialista, dal repubblicano al comunista la base degli iscritti sta prendendo coscienza della necessità di impegnare le organizzazioni politiche a fianco della LID. Dalle Sezioni, qualche volta dalle Federazioni provinciali vengono indette riunioni divorziste, pubblici dibattiti, approvate mozioni, spesso critiche nei confronti delle rispettive Direzioni Nazionali. Ma di queste, non una, diciamo non una, vuole e crede nella riforma matrimoniale, e si cerca di buttare acqua sul fuoco accesosi nei loro Partiti e nell'opinione pubblica. Così una volta di più le adesioni "di principio" divengono alibi per giustificare il mancato impegno e la sottomissione alla DC ed ai suoi voleri. E quest'abitudine al servilismo, alla rassegnazione si rivela ben grande, se questi uomini politici, sempre in cerca di consensi, rinunciano consapevolmente a partecipare e promuovere riunioni e comizi laici nei quali i loro abituali ascoltatori sarebbero moltiplicati, per la presenza dei milioni
di italiani che ritengono la battaglia per il progetto Fortuna essenziale e chiarificatrice. Così è possibile ormai affermare che non un solo ministro laico (socialista o repubblicano), non un solo esponente nazionale a livello di esecutivo e di segreteria dei partiti liberale, socialista, repubblicano, socialproletario meriterà il nostro appoggio per le prossime elezioni, quali che siano le contorsioni e le trovate dell'ultim'ora per guadagnarlo. E' a livello parlamentare che i veri amici del movimento divorzista possono essere solo individuali. Dall'on. Ballardini, all'on. Luzzato, dagli on. Guidi, Spagnoli Jotti agli on. Baslini e Gullo sono sin qui venute le più chiare indicazioni a favore della grande e difficile battaglia dell'on. Loris Fortuna.
E giunta dunque l'ora dinanzi a questa situazione, di cominciare a dare la parola al cittadino, all'elettore. La LID ha quindi deciso di lanciare una petizione popolare perché la camera dei deputati faccia infine il suo dovere liberamente, e non si comporti come se fosse la camera dei fasci e delle corporazioni del regime democristiano. Inoltre sarà fatto presente all'on. Zappa che, se egli non consentirà alla Commissione Giustizia di giungere entro maggio alla votazione sul progetto Fortuna, secondo quanto prevede il regolamento della Camera, verrà chiesto dai deputati laici (e automaticamente ottenuto) il passaggio del progetto in Assemblea, non avendo la Commissione fornito il suo parere nei termini previsti (due mesi!). Da quel momento sarà il Presidente Bucciarelli Ducci a dover stabilire la data della discussione in aula del progetto Fortuna. Acquisterà allora grande importanza l'esito della petizione che la LID ha lanciato. Nel frattempo, dopo la manifestazione del 4 maggio a Ravenna, il 21 maggio, pr
obabilmente a piazza del Duomo a Milano o in piazza Maggiore a Bologna, si svilupperà una nuova serie di grandi manifestazioni popolari all'aperto, e di raduni laici e divorzisti, regionali e interregionali.
In ogni città, in ogni circoscrizione il movimento divorzista dovrà ormai stabilire contatti precisi e chiarificanti con i partiti laici e con tutte quelle forze, di destra, di sinistra o di centro che si dicono favorevoli al divorzio, perché si impegnino concretamente nella lotta, fornendoci il loro aiuto organizzativo, politico, finanziario.
Si sappia che, fra un anno, la LID non mancherà di esser presente, nei modi che si riterranno più confacenti ed utili, nella battaglia elettorale.
Questo programma, per essere attuato, e per tradursi nella conquista del divorzio e nella sconfessione del prepotere clericale, presuppone però un grande e crescente senso di responsabilità da parte di tutti i laici e di tutti i fuorilegge del matrimonio. Solo se si organizzeranno nella LID, che è un primo grande esempio di organizzazione indipendente di democrazia diretta, raggiungeremo il nostro civilissimo obiettivo. Ciascuno sappia che il suo contributo di lavoro, di denaro, di organizzazione e di idee è determinante e necessario.