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LID - 1 gennaio 1968
LID: Mozione generale del 1· Congresso

SOMMARIO: Il grande consenso ottenuto dal 1· Congresso della LID ha sancito il definitivo affermarsi della LID come una nuova grande forza politica del nostro paese. Il primo grande successo della lega è quello di aver determinato l'unità dello schieramento laico contro quello clerico-fascista per l'approvazione del progetto di legge Fortuna. Contro l'affermazione che il Parlamento italiano non è ancora pronto per approvare in questa legislatura il progetto di legge in questione, la LID decide di affidare ai propri parlamentari il compito di presentare alla presidenza della Camera la petizione perché l'autonomia del Parlamento venga difesa e affermata . In ogni caso il Congresso rileva la necessità di assicurare sin da ora precise garanzie per la prossima legislatura.

(BATTAGLIA DIVORZISTA N. 1-2, gennaio/febbraio 1968)

Il primo Congresso nazionale della LID riunito a Roma il 9 e 10 dicembre saluta i laici ed i divorzisti italiani che, con il proprio incoraggiamento ed il proprio appoggio, hanno oggi permesso dopo due anni di lotte che hanno già costituito una grande vittoria, una ulteriore affermazione di forza e di maturità politiche.

Più di mille delegati intervenuti senz'altro aiuto che quello delle proprie idee e del proprio sacrificio, l'adesione in questa occasione alla LID di oltre cinquanta parlamentari, ed il consenso e l'attenzione manifestate dalle rappresentanze dei partiti laici, l'interesse eccezionale della stampa - in particolare di quella straniera - hanno sancito infatti, anche per coloro che si illudevano di poterlo contestare, il definitivo affermarsi della LID come nuova grande forza politica nel nostro paese, fondata sul consenso delle grandi masse democratiche, legata agli ideali di libertà e di laicità, sospinta dall'urgenza di una fondamentale battaglia per l'acquisizione dei diritti civili alla società ed allo Stato italiani.

Il Congresso riafferma che senza possibilità di compromessi, di dilazioni si impone alla società italiana la soluzione del problema del divorzio. Non deve essere più permesso a nessuno di ignorare la definitiva intollerabile testimonianza delle sofferenze, spesso disperate e drammatiche, di centinaia di migliaia di famiglie che sopravvivono relegate nell'illegalità, di milioni di cittadini mortificati nell'umanità dei propri interessi e dei propri sentimenti di genitori, di figli di coniugi.

Il congresso ammonisce la classe dirigente italiana che, dinanzi a questa grande questione sociale, è in giuoco, e che oggettivamente, dinanzi ad essa si confronteranno e verranno giudicate maturità morale, vitalità politica, consapevolezza dello Stato, autonomia democratica delle correnti qualificate che la compongono. Per milioni di cittadini che la Lega sente di rappresentare e di avere aiutato ad esprimere nella lotta civile la convinzione delle proprie coscienze democratiche, il giudizio e la sorte di quelli che da varie posizioni rappresentano il paese, è legata indissolubilmente alla soluzione rapida, rigorosa, completa del problema del divorzio.

Il Congresso rileva che il primo grande successo della Lega al livello politico parlamentare è stato quello di aver voluto e saputo determinare l'unità dello schieramento laico contro quello clerico-fascista, attorno e per l'approvazione del progetto di legge presentato dall'onorevole Loris Fortuna. Dopo vent'anni di divisioni che il paese ha pagato con l'acquiescenza dello Stato alla prevaricazione clericale e dei cittadini a leggi spesso inique. Questo risultato è di enorme valore morale e di testimonianza. La LID dà atto ai partiti laici di aver fornito tale prima seria prova di responsabilità e di rinnovamento. Tale tendenza dovrà essere rafforzata ed estesa perché le parziali ma significative vittorie dei quattro voti positivi espressi in questo ultimo anno in Parlamento si traduca in definitiva acquisizione della riforma divorzista e dell'affermazione dello Stato laico.

Il primo Congresso nazionale della LID respinge come infondata e pretestuosa l'affermazione che il Parlamento italiano non sia in condizione di approvare o comunque votare in questa legislatura il progetto Fortuna. Si tenta così di avallare la tesi che vi sia una impossibilità tecnica dinanzi alla quale ogni volontà politica resta disarmata e paralizzata. Si fornisce così l'alibi più pericoloso agli avversari, palesi e occulti, del divorzio. Se questa riforma non sarà votata è perché lo schieramento clerico-fascista la combatte, e ancora nei partiti laici la lotta non viene condotta con sufficiente rigore e convinzione.

Compito della LID è quello di esigere che l'autonomia stessa e la dignità del Parlamento non vengano coinvolti dalle manovre dilatorie e dagli ostruzionismi voluti da forze extrastatuali o extraparlamentari o comunque incapaci di far valere nel rispetto del gioco democratico le proprie opinioni.

Di conseguenza il primo Congresso nazionale decide:

a) di affidare ai propri parlamentari il compito di presentare nei prossimi giorni alla presidenza della Camera, la petizione firmata da oltre duecentomila cittadini italiani perché l'autonomia del Parlamento venga affermata e difesa, portando alla sua logica conclusione del voto, nelle varie sedi di commissione e di assemblea il dibattito del progetto Fortuna;

b) di invitare i partiti laici a operare con maggiore energia e con più profonda unità perché la battaglia parlamentare venga portata avanti, sin dalla seduta di mercoledì 13 dicembre della Commissione Giustizia, senza più esitazioni e considerazioni estranee al problema del divorzio per quanto importanti esse possano essere, dopo le prove di slealtà e di sostanziale mancanza di rispetto per il gioco democratico fornite dall'avversario;

c) rivolge un appello in tal senso, in modo particolare al presidente della Commissione Giustizia della Camera on. Zappa e al relatore perché assicurino alle loro funzioni tutto il necessario e difficile contributo che è lecito aspettarsi da uomini responsabili, da rappresentanti democratici del paese, da parlamentari socialisti, in questa circostanza. Per quanti dissensi e incomprensioni possano essersi svolti in passato la LID rivolge tale appello con piena fiducia, e si augura che non dovrà prendere atto che questa sarà stata invece tradita.

Il Congresso invita inoltre gli organi dirigenti, i divorzisti, i laici, a qualsiasi livello di responsabilità essi operino, ad assicurare il determinante contributo della LID alla lotta elettorale della prossima primavera. Ogni forma di contributo in tal senso dovrà essere assicurata a quanti - forze politiche tradizionali o nuove e singoli candidati - garantiranno di dare non solo valore di principio ma concreto valore prioritario alla riforma per il divorzio. I prossimi mesi dovranno essere determinanti per dei giudizi conclusivi in questo campo. Fino all'ultimo giorno, all'ultima ora della legislatura, la LID e i partiti laici sono impegnati a svolgere l'azione più intransigente e chiara per la votazione del progetto Fortuna in Parlamento. Proprio perché l'azione intrapresa ha portato a risultati voluti, maggiore divene infatti la responsabilità di proseguire nel cammino iniziato.

Il Congresso rileva comunque la necessità di assicurare sin da ora per la prossima legislatura precise garanzie. Per questo invita tutti i parlamentari laici che condividono la battaglia della Lega, che vogliano davvero mostrare di essere sensibili alla necessità e alla precisione della lotta comune, ad impegnarsi formalmente nei prossimi mesi quali rappresentanti del paese, oltre ogni divisione di partito, a ripresentare come primo atto della prossima legislatura il progetto divorzista sulla base delle proposte della LID e ad appoggiarne incondizionatamente la priorità rispetto a ogni altra iniziativa legislativa.

Il Congresso da atto agli on.li Renato Ballardini, presidente della 1· Commissione della Camera dei Deputati, socialista, e all'on. Lelio Basso, che è intervenuto al Congresso nella sua duplice qualità di militante della LID e di presidente del Comitato Centrale del PSIUP, di avere già aderito a questa iniziativa. Il Congresso li ringrazia formalmente, ritenendo che adesioni così autorevoli per tutto il mondo laico e così immediate e recise, mostrino che questo risultato può e deve essere assicurato di slancio, con tutta la carica di chiarezza ed efficacia politica che comporta.

Il Congresso dà mandato agli organi direttivi nazionali di dare immediata attuazione a queste indicazioni e delibera e proclama la sua certezza che il divorzio sarà ben presto una realtà acquisita al nostro paese, per il nostro paese.

 
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